RICERCHE .- : : :: - ^ ■ ' - - ' di Milano. Le dimensioni del mercato piemontese relativamente ad altri servizi specialistici sono comunque in linea con la media nazionale: Tabella 1. Le reti specializzate in Italia e in Piemonte. 1988 1989 1990 1991 1992 Punti di accesso reti dati (pard) Italia 195.186 239.627 285.601 324.774 366.904 Piemonte 24.505 27.083 29.638 Itapac (abbonamenti) Italia 8.443 11.918 17.595 22.550 31.888 Piemonte 1.375 1.740 2.688 Radiomobile di comunicazione (abb.) Italia 33.609 66.070 265.962 567.535 782.846 Piemonte 20.823 42.203 55.999 Teledrin (abb.) 80.399 133.021 184.299 Italia 30.912 52.544 7.553 12.585 16.300 Piemonte 256 350 416 di cui: comuni coperti Fonte: Stet Le imprese a. La Stet in Piemonte L’occupazione del gruppo pubblico nel 1993 (esclusa la lite che si occupa della stampa degli elenchi telefonici e inclusa l’Aet, che dopo l’incorporazione nella Sirti dovrebbe redistribuire parte dei suoi dipendente nel gruppo Stet) era di circa 11.400 dipendenti. Anche dopo l’incorporazione in Telecom Italia di Sip, Italcable, Iritel, Telespazio e Sirm, le aziende del gruppo Stet rimangono numerose e presenti in svariate attività, e il polo di ricerca costituito dallo Cselt rappresenta una tangibile presenza a livello nazionale. La recente ristrutturazione della Aet mette tuttavia in luce come le diffuse preoccupazioni relative alla quantità e qualità della presenza Stet in Piemonte non siano infondate. Per collaborare attivamente a riqualificare l’economia piemontese occorrerebbe infatti un più convinto impegno nel settore da parte della finanziaria pubblica. Assorbita in una difficile fase di ristrutturazione, la Stet non sembra potere concentrare sufficiente attenzione alla valorizzazione delle risorse presenti in Piemonte e persegue da tempo un progetto di concentrazione a Roma delle funzioni precedentemente svolte in regione. La pur rilevante e significativa realtà dello Cselt e la tradizionale localizzazione torinese della sede legale della finanziaria telefonica non sono certo sufficienti a garantire per il futuro una stabile attività piemontese delle telecomunicazioni pubbliche. Restano le suggestive proposte di delocalizzazione regionale delle funzioni centrali della Capitale avanzate in numerosi convegni e iniziative dalla Fondazione Agnelli. b. I privati In questa ricerca si sono sondate caratteristiche e consistenza delle aziende private nel settore ripartite nelle categorie di: telecomunicazioni (apparati e impianti); telefonia (impianti ed installazioni, materiali e produzioni); telematica; ricetrasmettitori (apparecchi) e cavi. L’universo è stato costruito partendo dalle Pagine Gialle e ha portato ad identificare 190 imprese a cui è stato sottoposto un questionario telefonico. I dati qui riassunti si basano sulle risposte fornite dal 70% degli intervistati. 4