IL SENSO DELLA SFIDA Luciano Abburrà "Il nodo delle risorse umane". Così titolava uno studio di prospettiva pubblicato nella Relazione Annuale IRES del 1991. Dieci anni dopo si può ben dire che quel nodo è arrivato al pettine. Ora, bisogna provare a districarlo. In continuità con il lavoro degli anni precedenti - arricchito da collaborazioni esterne molto qualificate - l'iRES è impegnato in un programma di ricerca che si prefigge di dare un apporto utile a questo obiettivo. I contributi prodotti per questo numero di "Informaires" - pur nella loro varietà di accenti e di punti di vista - tendono a convergere verso l'intento di favorire la comprensione, ma anche l'azione, necessarie affinché il Piemonte sappia convivere e, se possibile, trarre qualche vantaggio da una situazione sociodemografica che presenta connotati certamente peculiari rispetto alla gran parte delle altre regioni italiane ed europee. Com'è noto, tassi di fecondità particolarmente bassi si associano in Piemonte all'aumento del peso relativo delle componenti più mature della popolazione in misura più intensa e più rapida di quanto accada altrove: calo della popolazione e suo invecchiamento relativo sono diventati ormai parte di un'immagine della regione che talvolta sfuma in uno stereotipo non favorevole. La situazione piemontese, tuttavia, non può essere liquidata come una anomalia locale: pur se non nella stessa misura e forma, della sindrome in cui oggi il Piemonte è immerso (nei paesi anglosassoni efficacemente sintetizzata con il termine ageing) presentano sintomi anche molte altre regioni e paesi a sviluppo avanzato; a cominciare dagli Stati Uniti d'America, che pure, a differenza dell'Italia e di gran parte dei paesi europei, avranno nei prossimi anni una popolazione in ulteriore crescita. Pur entro un quadro connotato da una dinamica naturale positiva e da saldi migratori più alti dei nostri, tra 1998 e 2008, la quota della popolazione americana che conoscerà il maggior tasso di crescita sarà quella d'età compresa fra 45 e 64 anni, mentre il numero di persone da 35 a 44 anni diminuirà (vedi le proiezioni del Bureau of the Census). INFORMAIRES, ANNO XII, N. 24, OTTOBRE 2001, PP. 7-12