1. METODOLOGIA 25 rebbe uno standard di densità dell'ordine di 33,3 mq. per individuo. In considerazione del fatto che il movimento sulla ghiaia della spiaggia fluviale è apprezzabilmente meno agevole del movimento sulla sabbia della spiaggia marina, apparirebbe ragionevole non con- siderare più di due file di nuclei di utenti (ognuna delle quali è co- stituita, per quanto precede, da una sequenza di quadrati con lato dell'ordine di 10 metri) anche per quelle spiagge che presentino una profondità di un'ordine di grandezza apprezzabilmente superiore a 20 metri. Per contro, apparirebbe ragionevole ammettere una fila di nuclei di utenti anche quando la profondità della spiaggia, infe- riore all'ordine di grandezza di 10 metri, sia comunque superiore a 5 metri6. Ove, in via di prima approssimazione, si convenga che le spiagge — capaci di giuocare un ruolo avvertibile alla scala alla qua- le, in questa sede, si opera — siano quelle che, sotto i vincoli posti, possano accogliere almeno una cinquantina di utenti contempora- neamente presenti, ne conseguirebbe che occorre considerare le spiagge, se dotate di una profondità tale che: m 5 < p < m 15, di lunghezza maggiore di 83 metri (che si arrotonda a 100 metri) e, se dotate di una profondità p tale che: m 15 < p, di lunghezza maggiore di 42 metri (che si arrotonda a 50 metri)7. Come è chiaro, le spiagge ammettono densità di presenza di utenti di un ordine di grandezza molto superiore a quello ammesso sia per le aree di conservazione dell'ecologia sia per le aree di con- servazione dell'agricoltura. Da ciò, in coerenza con quanto posto in 6 Con altre parole, si può dire che per profondità di spiaggia p dell'ordine di grandezza di 10 metri si intende: m 5 < p < m 15. Inoltre, per quanto posto in ordine al numero di file di nuclei di utenti, interes- serà distinguere due classi di profondità di spiaggia: quella sopra indicata e la seguente: m 15 < p. 7 Come per tutte le altre variabili, le dimensioni, che vengono date per l'in- dividuazione delle spiagge, devono essere intese come indicazioni di massima e non vanno, dunque, assunte come rigidamente vincolanti.