1. METODOLOGIA
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rebbe uno standard di densità dell'ordine di 33,3 mq. per
individuo.
In considerazione del fatto che il movimento sulla ghiaia della
spiaggia fluviale è apprezzabilmente meno agevole del movimento
sulla sabbia della spiaggia marina, apparirebbe ragionevole non con-
siderare più di due file di nuclei di utenti (ognuna delle quali è co-
stituita, per quanto precede, da una sequenza di quadrati con lato
dell'ordine di 10 metri) anche per quelle spiagge che presentino una
profondità di un'ordine di grandezza apprezzabilmente superiore a
20 metri. Per contro, apparirebbe ragionevole ammettere una fila
di nuclei di utenti anche quando la profondità della spiaggia, infe-
riore all'ordine di grandezza di 10 metri, sia comunque superiore a
5 metri6.
Ove, in via di prima approssimazione, si convenga che le
spiagge — capaci di giuocare un ruolo avvertibile alla scala alla qua-
le, in questa sede, si opera — siano quelle che, sotto i vincoli posti,
possano accogliere almeno una cinquantina di utenti contempora-
neamente presenti, ne conseguirebbe che occorre considerare le
spiagge, se dotate di una profondità tale che:
m 5 < p < m 15,
di lunghezza maggiore di 83 metri (che si arrotonda a 100 metri) e,
se dotate di una profondità p tale che:
m 15 < p,
di lunghezza maggiore di 42 metri (che si arrotonda a 50 metri)7.
Come è chiaro, le spiagge ammettono densità di presenza di
utenti di un ordine di grandezza molto superiore a quello ammesso
sia per le aree di conservazione dell'ecologia sia per le aree di con-
servazione dell'agricoltura. Da ciò, in coerenza con quanto posto in
6	Con altre parole, si può dire che per profondità di spiaggia p dell'ordine di
grandezza di 10 metri si intende:
m 5 < p < m 15.
Inoltre, per quanto posto in ordine al numero di file di nuclei di utenti, interes-
serà distinguere due classi di profondità di spiaggia: quella sopra indicata e la
seguente:
m 15 < p.
7	Come per tutte le altre variabili, le dimensioni, che vengono date per l'in-
dividuazione delle spiagge, devono essere intese come indicazioni di massima e
non vanno, dunque, assunte come rigidamente vincolanti.