Il mercato automobilistico italiano nel 1981 era ancora in fase di relativa espansione: le consegne aumentavano di circa I' 1,2% rispetto all'anno prima. La depressione dei mercati esteri faceva però crollare le esportazioni di oltre il 20%. Nel 1982 il quadro si rovescia: il mercato interno flette di un po' più del 3%, mentre le esportazioni aumentano di quasi l'8%.
In entrambi gli anni del biennio la quota di penetrazione della produzione automobilistica italiana ha registrato incrementi sensibili sia nella fase di mercati calanti sia in quella successiva di ripresa. Ir, Germania la quota italiana sulle immatricolazioni totali passa dal 4,3% del 1980 al 4,7% dell'81 e al 4,9% dell'82. In Francia il progresso è ancora più robusto in quanto la quota passa dal 5,2% al 6,0% ed infine al 6,5%. Un po' diverso è il discorso relativo al Regno Unito dove la quota italiana è passata dal 3,9% dell'80 al 4,3% dell'81, anno di caduta delle immatricolazioni. Però, nelI'82 quando il mercato inglese ha registrato un sensibile incremento, la penetrazione italiana si è ridotta al 3,7%.
Nel 1981 le importazioni di autovetture si riducono del 4,7% e il loro rapporto sulle consegne sul mercato interno scende rispetto al 1980 dal 52,8% al 49,8%. Nel 1982 si riducono di solo l'1,3% per cui la loro incidenza sulle consegne cresce fino al 50,7%.
L'evoluzione del gruppo Fiat, che è quella rilevante per l'economia piemontese, è allineata nel 1981 a quella nazionale sia per la produzione, sia per le consegne sul mercato interno, sia per le esportazioni. Nel 1982 il gruppo    Fiat presenta un      andamento più sostenuto per la produzione
(+4,0% contro il 3,1%), meno depresso per le consegne sul mercato nazionale (-2,7% contro -3,1%), ma non tiene lo stesso passo per quanto riguarda le esportazioni (+5,7% contro +7,9%).
Nei primi 5 mesi del 1983 il mercato automobilistico italiano subisce una ulteriore e più forte flessione valutata, secondo dati Fiat, a quasi il 10% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente quando, peraltro, si era registrata una effimera ripresa della domanda interna. Nel mercato italiano  continua, ed  anzi  si aggrava, lo stato di depressione. A ciò si
contrappone una ripresa dei mercati esteri. Nfel primo trimestre, le esportazioni italiane  sono     aumentate del 6,9% contribuendo così ad
attenuare la flessione produttiva, che è risultata pari all'1% circa.
A questo risultato ha contribuito anche il sostanziale miglioramento della quota di mercato interno coperta da produzione nazionale. In particolare, la quota del gruppo Fiat ha raggiunto nei primi 5 mesi un valore di 54,9% contro    il 50,7% del  corrispondente    periodo 1982. Il successo è da
attribuirsi ai risultati positivi del lancio dei nuovi modelli. Per valutare compiutamente i risultati del rinnovo della gamma produttiva sui mercati internazionali, occorrerà peraltro aspettare che sì manifestino gli effetti del
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