-12- calizzazione industriale^) .Infatti,laddove il processo di indù strializzazione è stato poco rilevante, come ad esempio nelle colline saluzzesi (si tenga presente, com'è stato piùvoltemes so in evidenza, che i dati si riferiscono al 1947, per cui mol te aree, ora ricche di industrie, a quell'epoca erano esclusi- f vamente ad economia rurale), accanto alla piccola proprietà' (che costituisce la maggioranza), si trova anche la proprietà' di medie dimensioni, mentre invece il frazionamento diventa par ticolarmente intenso nel Canavese e nel Biellese, dove il pro- cesso di industrializzazione ha profonde radici. Nel Canavese, infatti, le proprietà che haifncTunà Superficie inferiore a due ettari sono il 95% circa e coprono il 56% della superficie com plessiva. Pure nelle colline del Monferrato e dell'Astigiano predonù na nettamente la piccola proprietà che però, per la presenza di una viticoltura particolarmente intensiva, fino ad alcuni anni fa si poteva considerare in buona parte autonoma. Nelle zone di pianura, pur presentando la proprietà fondia ria un grado di frammentazione alquanto elevato -la proprietà infatti, con superficie inferiore a due ettari erano quasi 1' 84% e coprivano complessivamente circa il 22% della superficie- si può osservare una distribuzione in cui assume un certo ri- ,_ lievo la proprietà di medie e grandi dimensioni. (1) - E' innegabile, infatti, che l'espansione industriale ha sottoposto l'agri- coltura a fenomeni dinamici di particolare intensità,talora in senso posit£ vo -come ad esempio la ricerca di tecnologie sempre più razionali, onde li- mitare il più possibile il divario Ira redditi agricoli e redditi extra- a- gncoli- ma non di rado anche in senso negativo. La correlazione esistente fra industrializzazione e frazionamento della proprietà fondiaria, infatti, non può essere messa in dubbio ce si pensa che la creazione di nuove indu- strie e la conseguente urbanizzazione delle zone limitrofe si sono realizz_a te inevitabilmente a spese di terreni ad utilizzazione agricola, provocando in tal modo un restringimento delle proprietà fondiarie. In più, non si di- mentichi che il part-time naturalmente indotto ha sensibilmente ridotto la disponibilità di lavoro agricolo, costringendo l'agricoltore, in non pochi cast, a disfarsi quanto meno dei terreni marginali.