2 3 5 Essendo assai difficile soddisfare tale livello di fabbi- sogni, a causa delle note difficoltà finanziarie degli enti pubblici, si rende necessario operare una selezione fra gli in ferventi, garantendo, quanto meno, la realizzazione delle ope- re più urgenti e necessarie. Ciò comporta che anche in questo settore si intervenga secondo un ottica di piano, la quale im- plica, non solo l'elaborazione di programmi organici, ma anche un adeguamento dei mezzi finanziari, che devono esser messi a disposizione in misura più abbondante che per il passato e in modo sistemati co. Per quanto riguarda la Regione, un impegno in questo senso è scaturito con la legge regionale approvata il 16 ottobre ultimo scorso che stanzia 5 miliardi di lire per il 1975 (un livello almeno pari di stanziamenti sarà verosimilmen te mantenuto anche per i prossimi esercizi finanziari) in ope re di difesa idrogeologica, di competenza regionale. Sulla ba- se di considerazioni già effettuate nel corso di precedenti studi dell'IRES (1), si può ritenere ragionevole una riparti - zione di tale somma in lire 4,5 miliardi per opere di difesa montana e in lire 0,5 miliardi in opere idrauliche non classi- ficate (2). Per quanto concerne le opere di sistemazione montana la d£ sponibilità di 4,5 miliardi annui, pur costituendo un notevo- Cfr.: ancora il "Rapporto sulla difesa idrogeologica in Piemon te" redatto dall'1RES nel 1975. Come è noto, le competenze regionali in materia di difesa idr£ geologica rientrano nell'ambito di queste due categorie di op£ re.