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Essendo assai difficile soddisfare tale livello di fabbi-
sogni, a causa delle note difficoltà finanziarie degli enti
pubblici, si rende necessario operare una selezione fra gli in
ferventi, garantendo, quanto meno, la realizzazione delle ope-
re più urgenti e necessarie. Ciò comporta che anche in questo
settore si intervenga secondo un ottica di piano, la quale im-
plica, non solo l'elaborazione di programmi organici, ma anche
un adeguamento dei mezzi finanziari, che devono esser messi a
disposizione in misura più abbondante che per il passato e in
modo sistemati co. Per quanto riguarda la Regione, un impegno in
questo senso è scaturito con la legge regionale approvata il
16 ottobre ultimo scorso che stanzia 5 miliardi di lire per il
1975 (un livello almeno pari di stanziamenti sarà verosimilmen
te mantenuto anche per i prossimi esercizi finanziari) in ope
re di difesa idrogeologica, di competenza regionale. Sulla ba-
se di considerazioni già effettuate nel corso di precedenti
studi dell'IRES (1), si può ritenere ragionevole una riparti -
zione di tale somma in lire 4,5 miliardi per opere di difesa
montana e in lire 0,5 miliardi in opere idrauliche non classi-
ficate (2).
Per quanto concerne le opere di sistemazione montana la d£
sponibilità di 4,5 miliardi annui, pur costituendo un notevo-
Cfr.: ancora il "Rapporto sulla difesa idrogeologica in Piemon
te" redatto dall'1RES nel 1975.
Come è noto, le competenze regionali in materia di difesa idr£
geologica rientrano nell'ambito di queste due categorie di op£
re.