Cattin di aver fatto un discorso da urbanista, quando dice che la pianificazione dev'essere condotta dagli organi democratici. Chi ha partecipato ultimamente, oppure avrà sentilo per riflesso quelle che sono state le discussioni in sede di ultimo Congresso dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, dove si parlava proprio di questa formazione, di questo codice dell'Urbanistica, avrà più volte sentito ripetere questa esigenza, che cioè solo un organo istituzionalmente riconosciuto, un organo democratico, può dare la garanzia di un tipo di pianificazione democratica come veramente noi intendiamo.
Questa terminologia « pianificazione » nel nostro Paese suscita ancora delle questioni e delle discussioni tremende. Io personalmente non vedo quali pericoli si possa correre in una programmazione ordinata di una vita di un paese, e in genere tutte queste riserve su questa terminologia
0	su quelle cose che questa terminologia vuol dire avvengono proprio da quelle forze economiche, che mi pare siano poi le prime a pianificare esattamente il loro lavoro nell'ambito delle loro attività.
Non c'è grande industria che non abbia una visione perfettamente pianificata dei propri compiti, dei propri sviluppi.
Orbene è chiaro che più la vita del nostro paese si svilupperà in forma « organica » se il termine piace di più, maggiori vantaggi ne trarrà non la vita economica ma la vita di tutti. Non credo che sia necessariamente urgente o indispensabile sottolineare o piani urbanistici o piani regionali urbanistici come usualmente si usa dire.
1	due problemi debbono, a parere mio, camminare di pari passo. La pianificazione economica può mutuare dalla pianificazione urbanistica alcuni elementi, come la pianificazione urbanistica deve mutuare dalla pianificazione economica non solo alcune premesse, ma tutti quelli che sono gli effetti di riflesso che la stessa pianificazione urbanistica può ottenere nell'ambito del settore economico-sociale. E' proprio una questione di dialogo, di dialogo aperto, di scambi reciproci di informazioni, di creazione di organismi che non lavorino sezionalmente come c'è pericolo che si faccia perchè da un Iato noi abbiamo anche nella nostra Regione Piemontese la proposta di una ripresa dei Piani territoriali di coordinamento e dall'altro queste iniziative che sono state proposte e auspicate dall'Oli. Ministro Colombo.
Orbene in questa situazione mi pare che il cogliere il significato di una auspicata attuazione dell'ordinamento regionale sia il minimo che possiamo fare quello di richiedere che in questo tipo di studi, la pianificazione urbanistica e la pianificazione sociale ed economica camminino di pari passo.
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