Non è sembrato però sufficiente limitare la fase descrittiva dell’agricoltura piemontese al semplice esame di dati generali, molto interessanti di per sè, ma privi di sufficienti connessioni con la realtà aziendale. Quest'ultima rappresenta infatti, per le analisi sull'agricoltura, un insostituibile quadro di riferimento, come sostenne giustamente ri Serpieri (1), mancando il quale permarrebbero molti dubbi nell’esame separato dei singoli aspetti della produzione agricola, e verrebbe quindi meno quella visione globale che permette di individuare con sicurezza i problemi del settore. Tale affermazione è ampiamente suffragata anche dalla esperienza acquisita dall’IRES in numerose ricerche precedenti ed in particolare con lo studio sulle strutture e le prospettive dell’agricoltura della provincia di Torino (2), per il quale si utilizzarono alcune centinaia di bilanci aziendali. Questi ultimi permisero di dedurre elementi indispensabili per le valutazioni qualitative e quantitative per l’individuazione dei problemi e delle linee di sviluppo del settore e, quindi, per l’indicazione degli interventi atti a migliorarne le prospettive. Per questa ragione si è ritenuto opportuno procedere ad una vasta rilevazione di elementi tecnico-economici aziendali per completare la prima fase delle ricerche e per avviare e convenientemente orientare la seconda fase. In questa serie di pubblicazioni sono riportati i risultati di sintesi di tale rilevazione, opportunamente elaborati ed interpretati al fine di pervenire per le diverse zone ad una descrizione sufficiente-mente completa ed organica della situazione agricola esistente. 1. 2. Le rilevazioni aziendali. Quando si effettuano rilevazioni aziendali con lo scopo di trarre indicazioni quantitative e qualitative da generalizzare ed estendere ad interi territori si pone il delicato problema della rappresentatività delle aziende da analizzare. Una soluzione razionale e fondata su basi oggettive richiede che siano convenientemente soddisfatte due condizioni: 1 ) che sia predisposta un’adeguata suddivisione del territorio in zone abbastanza uniformi dal punto di vista economico-agrario (3); (1) cfr. A. Serpieri: L’azienda agraria - Bologna, 2“ edizione a cura di M. Tofani, 1958, pag. 21. (2) Cfr. Struttura e prospettive economiche dì una regione, a cura dell’IRES, ITAL-CONSULT e SEMA - Giuffrè editore, 1962. (3) Il Serpieri afferma che la scelta delle aziende rappresentative è più agevole quando sia riferita ad un territorio con struttura economico-agraria non troppo disforme nelle varie sue parti. Cfr. Serpieri: L’azienda agraria - op. cit., pag. 18. — 6 —