82 — Nel diritto tributario materiale, il X capitolo riguarda il potere tributario e il dovere tributario; il II, i limiti di essi; il III, l’oggetto dell’imposta; il IV, i principi per la determinazione delle imposte ; il V, la misura dell’imposta ; il VI, la pretesa tributaria ; il VII, il diritto penale tributario. Nel diritto tributario formale, il cap. Vili considera l’organizzazione; ii IX, l’accertamento tributario; il X, la giustizia tributaria; l’XI, l’esecuzione tributaria. E’ ammirabile questa cristallina partizione, quanto l’esposizione precisa e magistrale sorretta da superiore padronanza giuridica. Benvenuto Griziotti Luigi Einaudi - Scnlenza economica ed economisti nel momento presente. Discorso pronunciato il 5 novembre 1949, per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 1949-50 all’Università di Torino. Torino, Giappichelli, 1950. Pp. 37. S.i.p. Sempre lucido ed elegante lo stile anche di questa ultima lezione di Luigi Einaudi. Lezione di economia, anzi di dottrine economiche, nella quale l’illustre docente indica lo sviluppo retrospettivo della materia economica, inclusa quella scienza delle finanze, « che sempre considerai parte della più ampia scienza economica ». Cosicché di finanze, il cui insegnamento Einaudi professò per tanti lustri, Egli non ci fa parola che limitatamente e ciò spiace a molti suoi allievi ed ammiratori, perchè da anni si era abituati a seguire il suo pensiero, a vagliare le sue idee, fin da quando il grosso pubblico del « Corriere della Sera » lo seguiva con passione, apprendendo dai suoi articoli i primi ed i necessari elementi di economia e di finanza. Passando in rassegna le varie dottrine economiche, « le scuole contro scuole e verità contro errore », Einaudi non vede più nelle discussioni odierne le battaglie di passioni e di sentimenti, ma solo la discussione pacata intorno ai fini e ai mezzi, intorno alle scelte e ai moderni problemi, di investimenti, di risparmio e di consumo, intorno ai pilastri di un unico edificio in costruzione. Quell’edificio che deve dare gli schemi di interpretazione dei fatti economici. E se nulla si perde degli strumenti e degli schemi che per il passato giovarono parzialmente alla conoscenza della verità, perchè inadeguati erano ancora gli strumenti d’indagine degli economisti fisiocrati e di quelli classici, se molto si apprese dagli schemi di Pareto e di Marshall, si cercano ora nuovi mezzi di indagine e si costruiscono nuovi schemi per approssimarsi sempre più alla realtà dei fatti, pur conoscendo i limiti della ricerca economica, che non consente esperimenti. Eppure guerre e rivolgimenti sociali mettono in evidenza fatti nuovi e problemi importanti della vita reale, che poi vengono studiati nella quiete laboriosa del tempo di pace. Il compito dell’economista è dunque per Einaudi, quello conoscitivo, interpretativo, « la ricerca del vero, qualunque esso sia, e quali che si siano gli effetti », il compito di non mai tradire quella che a lui è parsa la verità. Riferendosi all’episodio di Mollien, Ministro del Tesoro di Napoleone e ammiratore del grande imperatore, il quale, pur avendo ascoltato compunto.il pa-