48 ammetta un’ulteriore radice t maggiore di uno è che risulti m l n fi (m n) a "> 1 ’ e si ha per (m -f- n) a < n(ì cioè per ma < ny. In tal caso, invero, la funzione f (t), risultando positiva per t = o e m f n fi (m + n) a nulla in t = 1, riesce,decrescente nelPintervallo ? ^ rn (V- e crescente nell’altro intervallo [m -j- n) a , oo e ne segue resi- stenza di un punto t in cui è : f (t) = o. Si osservi, ancora, che ove risultasse ma > ny, ovvero ma = ny l’ulteriore zero di f (t) sarebbe, corrispondentemente interno a (O, 1), o coincidente con uno. Si può concludere, dunque, affermando: tutte le radici reali e positive, e sono due, dell’equazione (8) cadono, in ogni caso, internamente all’intervallo ‘■Vi\ e quando risulta, ciò che ha per noi interesse, ina < ny, la radice maggiore di uno cade nell’intervallo [I f n fi rr (m + ni a Abbiamo, però, stabilito che l’eventuale radice t > 1 è, per noi, accettabile, per ni > n [m < n], a condizione che risulti n m t > i/f- t>\/ZL XQ Ora tale condizione sarà certamente soddisfatta non appena sia n____ m ' ’"*•***’ / ni in