• ' " — io — 2. — Date queste nuove tendenze delle politiche economiche si sostiene che l’attività finanziaria statale, dilatandosi, deve assumere altri orientamenti, deve basarsi su altri principi, abbandonando quelli seguiti in precedenza. Così l’imposta deve assumere altre funzioni; non più bilancio annuale, ma bilanci pluriennali; il principio dell’equilibrio finanziario deve essere sostituito da quello del disavanzo; laddove il debito pubblico non sia sufficiente a colmare i disavanzi dei bilanci si ricorra senz’altro alla inflazione. Fermiamoci al primo punto dei nuovi orientamenti che la finanza statale dovrebbe oggi seguire, quello dell’imposta. L’imposta non deve limitarsi ad essere strumento per procurare i mezzi per raggiungere i fini dello stato, ma contemporaneamente deve essere congegnata in modo da raggiungere gli altri fini che sono suggeriti dalla politica economica prescelta. Poiché è urgente in tutti gli stati coinvolti nella guerra procedere alla restaurazione economica (ricostruzione opere pubbliche, impianti industriali, case, ecc., distrutti dalla guerra) ci deve essere un’imposta che miri a raggiungere questo fine (fine di carattere economico); volendosi assicurare il pieno impiego, un’altra imposta o le vecchie imposte dilatate devono avere il compito di raggiungere questo altro fine; ed un altro tipo di imposta deve essere istituito allo scopo di ottenere una migliore distribuzione della ricchezza; ed un’altra ancora per incoraggiare la natalità, ecc. Di fronte all’imposta fiscale, se così si chiama quella che serve a fornire i mezzi per raggiungere i fini fondamentali dello stato, dovrebbero essere istituite altre imposte od ingrossarsi quelle preesistenti allo scopo di raggiungere fini specifici di carattere economico, politico, sociale, ecc. Gli assertori della teoria non si limitano a mere enunciazioni di principio, ma delineano anche in qual modo dovrebbero essere disti i-buite le imposte a seconda dei diversi fini che lo stato si è prefisso di raggiungere. E’ chiara la incoerenza del sistema e la impossibilità di attuarlo: norme tributarie introdotte per incoraggiare l’iniziativa privata sono in aperta contraddizione con altre norme, le quali, facendo necessariamente parte di un sistema di imposte che mira ad attuare una diversa distribuzione della ricchezza, scoraggiano quella iniziativa medesima. Il problema merita di essere discusso, in questa sede, sovratutto dal punto di vista della natura della scienza che e mio ufficio insegnate, la scienza delle finanze. Si afferma, in verità, essere vano o incompleto esaminare il problema dal punto di vista economico, perchè la scienza delle finanze è per sua natura scienza politica, dato che i suoi fenomeni non si producono e non si spiegano se non in considerazione del fatto politico. L’attività economica statale essendo a sua volta politica, il tutto si riduce o si confonde con la scienza politica. E’ questo progresso o una inyoluzione, un regresso nella indagine scientifica, la quale progredisce anzitutto limitando il campo delle indagini, specializzando i campi di