per classi d'ampiezza: classi d'ampiezza n. aziende in % fino a 3 ettari 56 da 3 a 5 ettari 25 da 5 a TO ettari 14 oltre IO ettari 5 Notevolmente elevato risulta il grado di frammentazione e dispersione fondiaria . Gli ordinamenti colturali più diffusi sono: il grano, che copre il 39% della superficie produttiva, il prato avvicendato con il 17%, la vite con il 14%, il mais con il 10% ed il prato stabile con il 7%, Fra gli indirizzi produttivi, quello zootecnico prevale nel 37% delle a-ziende, quello cerealicolo nel 32% e quello viticolo nel 24%, Scarsamente diffusa è l'irrigazione, per cui le produzioni unitarie non raggiungono livelli molto elevati. In particolare va messo in evidenza che la viticoltura, pur essendo largamente praticata in rapporto alle caratteristiche geomorfiche, dà un prodotto di non eccelsa qualità o addirittura scadente. La meccanizzazione è discretamente diffusa, anche fra le unità produttive di modeste dimensioni e con scarse disponibilità economiche. Il 23% delle aziende, infatti, ha in dotazione un trattore, ed il 13% un piccolo motore (motocoltivatore, motofalce, motozappa, ecc.). Il lavoro animale viene ancora utilizzato nel 21% delle aziende, mentre nel 12% l'unica risorsa è rappresentata dal lavoro umano, Gli attivi, in agricoltura hanno subito una forte diminuzione (-36,5%), essendo passati da 3.124 a 1,983, Questa flessione ha interessato tanto i maschi (-39,3%), che sono scesi da 2.339 a 1.420, quanto le femmine (-28,3%) che sono scese da 785 a 563. In questa sottozona non c'è stata però semplicemente una deruralizzazione della popolazione attiva, ma anche un notevole esodo, in rapporto soprattutto alla bassa produttività del lavoro. Per quanto riguarda i tipi d'azienda (13), non tutti sono riconducibili a quelli descritti nella sottozona 20, sia per una maggior diffusione delle piccole aziende ad indirizzo viticolo-zootecnico, sia perchè, pur non mancando le unità produttive di discrete dimensioni, difficilmente la produttività del lavoro raggiunge livelli competitivi con i redditi dei settori extra-agricoli. Si tratta quindi, in linea generale, di una sottozona sensibilmente più "povera" di quelle esaminate in precedenza (Pianura di Alessandria e Boscomarengo e Pianura di Predosa), per cui anche a livello di prospettive i problemi esistenti si (13) Per questa sottozona si possono ritenere rappresentativi il l" e il 2* tipo aziendale descritti in nota n. 12. ma con una maggiore importanza per l'ordinamento viticolo. Si può riscontrare, infine un terzo tipo di azienda, con superficie variabile fra 10 e 30 ettari, ad impresa lavoratrice o più raramente capìtalistico-lavoratrice, sia in proprietà, che in affitto, generalmente meccanizzata, ad indirizzo zootecnico-cerealicolo o cerealicolo-zootecnico: in queste aziende la produttività del lavoro oscilla attorno ad 1.000.000 di L./u.l. 40