enti di colonizzazione e trasformazione fondiaria che adempissero alle funzioni previste per l'Ente di valorizzazione della Sila. L'azione di tali enti o sezioni, sottoposta alla vigilanza e al coordinamento delle funzioni e dei compiti da parte del Ministero, doveva svolgersi attraverso « programmi » di trasformazione fondiaria ed agraria per tutti i terreni determinati ed all'esecuzione degli stessi nei terreni sottoposti a procedimento di espropriazione. Agli Enti spettava anche la competenza, in ordine alla bonifica, nei comprensori di bonifica ricadenti entro il perimetro dei territori delimitati, nei quali non fossero costituiti consorzi tra i proprietari. Con decreti successivi vennero delimitati i territori interessati alla riforma agraria (1). In sostanza, come si è detto, l'azione degli Enti si realizza attraverso la formulazione di piani particolareggiati di esproprio, esaminati da una commissione parlamentare all'uopo costituita e pubblicati con decreto del Presidente della Repubblica, una volta approvati dal Consiglio dei Ministri. Compito importante degli Enti è quello, poi, di seguire le aziende degli assegnatari con una costante azione di assistenza tecnica e di provvedere alla loro associazione in cooperative. Esauriti infatti i compiti di trasformazione e di assegnazione ai nuovi proprietari, gli Enti di Riforma subirono successivamente una modificazione nelle funzioni ad essi attribuite ed assunsero il nome di Enti di sviluppo agricolo. Prescindendo dagli obiettivi e dai risultati ottenuti dalla Riforma Agraria, ciò che interessa mettere in evidenza è che in essa ha prevalso nettamente l'interesse collettivo, contrastando di norma specifici interessi privati. Le finalità della bonifica integrale che nell'ipotesi dei suoi proponenti dovevano essere perseguite semplicemente incentivando l'iniziativa dei proprietari, vengono, nel caso della Riforma agraria, invece realizzate (secondo un modello di assetto agricolo che allora pareva valido, in relazione ai problemi sociali del momento e di cui si è detto) fondando solo sull'iniziativa pubblica. In realtà ciò significa che nel caso che le trasformazioni dell'ordinamento agrario incidano oltre un certo limite sull'assetto fondiario non si può più contare sulla collaborazione dei proprietari. Un aspetto importante della riforma agraria, la cui attualità pare ancora viva, è costituito dalle opere di colonizzazione tese a rendere « abitabile » un determinato territorio ad economia rurale. Si tratta di una delle finalità essenziali della « bonifica », ma che solo con la Riforma agraria ha potuto essere realizzata con una certa ampiezza di vedute e di mezzi (anche se le soluzioni adottate non sempre paiono — secondo le ottiche attuali — le più idonee alle concrete situazioni socio-economiche, ambientali e antropico-culturali esistenti nelle diverse aree). Come illustra il Barbero (2) le opere di colonizzazione riguardano sia i servizi sociali che i servizi per la produzione, abitazioni, ecc. L'intervento pubblico tende cioè a creare tutte le condizioni necessarie per lo sviluppo dell'agricoltura e per uno stabile insediamento umano. A tale fine nelle aree meridionali interessate alla Riforma agraria ha operato in modo massiccio, come è noto, la Cassa per il Mezzogiorno (3). Nelle altre aree considerate depresse un'apposita legge (4) prevedeva un impegno particolare dei Ministeri dei Lavori Pubblici e dell'Agricoltura. Vennero, attraverso tali leggi, previsti interventi per la sistemazione dei bacini montani e dei relativi-corsi d'acqua, la bonifica, l'irrigazione, la trasformazione agraria, anche in (1) DPR 7.2.1951 n. 66 (territori nel Lazio, Toscana, Abruzzo); DPR 7.2.1951 n. 67 (territori nelle Puglie, Lucania e Molise); DPR 7.2.1951 n. 68 (territori in Calabria); DPR 7.2.1951 n. 69 (territori nel Veneto e Emilia); DPR 7.2.1951 n. 70 (territori nella Campania); DPR 10.4.51 n. 256 (Sardegna). (2) « La Réforme agralre en Italie - - realisatlons et perspectlves - par G. Barbero - FAO • Roma 1962. Cfr. anche M. Bandinl: - La riforma fondiaria: 1950-1960 - in «I plani di sviluppo in Italia dal 1945 al 1960 - - Giuffrè editore Milano 1960. Ivi è riportata una ricca bibliografia In materia di riforma agraria. (3) Cfr.: L. 10/8/1950 n. 646 ■ Istituzione della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia Meridionale [Cassa per il Mezzogiorno) -, (4) Cfr.: L. 10/8/1950 n. 647 . Esecuzione di opere straordinarie di pubblico Interesse nell'Italia settentrionale e centrale -. 20