5 vinciale e la Giunta), ma utilizzando e stimolando l'apporto costruttivo delle commissioni consiliari, in particolare della commissione bilancio- programmazione. Il dibattito all'esterno dovrà avere riguardo alle seguenti direzioni: — la Regione Piemonte (ma non saranno inopportuni i rapporti almeno con i Liguri, al fine di non vedere passare « sopra le nostre teste » il di- scorso di Genova e di Savona con il loro entroterra) ; — i Comuni della provincia; — le forze sociali e gli organi periferici dello Stato raccolti nel Comitato provinciale di proposta. Il discorso con la Regione è necessario (e urgente) anche per concorrere a definire la nuova natura del piano provinciale e per vederne la colloca- zione all'interno della programmazione regionale (discorso urbanistico e discorso economico, oltre che giuridico-istituzionale). In presenza del nuovo Ente — che ha chiare, anche se non ancora dettagliatamente defi- nite, competenze in materia urbanistica — il piano ha più forti possibilità di essere non solo un generico quadro di riferimento per i comportamenti dei diversi Enti locali (e, in primis, il quadro di riferimento per il piano di attività e di spesa dell'Amministrazione Provinciale), ma di diventare un piano di indirizzo-coordinamento per quelle forme di pianificazione sub- regionale ipotizzate prima dall'IRES e dal CRPE e ora dalle prime indica- zioni programmatiche della Regione Piemonte ' (statuto, dichiarazioni pro- grammatiche, ecc.) 4. Anche il rapporto con i Comuni è essenziale, essendosi il piano provin- ciale venuto a qualificare (anche per precise impostazioni e indicazioni del primo piano regionale del CRPE) in senso più propriamente territo- riale. L'analisi e la discussione del piano da parte dei Comuni dovrebbero essere avviate attraverso una serie di contatti (da prendere con una certa urgenza) con i Comuni maggiori, con le zone, per arrivare all'assem- blea dei Sindaci, unica o, meglio, pqr aree della provincia. Le assemblee dei Sindaci delle diverse aree anticiperebbero i discorsi dei vari compren- sori da creare grosso modo utilizzando la delimitazione IRES delle aree e sub-aree ecologiche. Questo particolare tipo di indagini potrà essere di molto agevolato riprendendo la consuetudine dei convegni di zona e anche di convegni minori per valli. 4 È chiaro come questo aspetto in- vesta lo stesso problema della ri- strutturazione (sia in termini di funzioni come in termini di ambiti territoriali) dell'Ente Provincia, sul quale ci siamo diffusi in precedenti documenti (si veda, in particolare, la relazione politica al bilancio pre- ventivo 1971 della Provincia conte- nuta nel quaderno CeDRES n. 56 in- titolato « Nuovo spazio alla Provin- cia nell'ordinamento regionale»).