L'INDICE ■dei libri del meseH Lettere Gentile Direttore, mi consenta di intervenire in mia difesa, per la parte che mi concerne, a proposito di certi giudizi espressi dalla vostra collaboratrice Graziella Spampinato nella sua recensione (su "L'Indice" del mese di gennaio) ad Amarante di Giovanni Dettori, da me prefato per le edizioni II Maestrale. Francamente non capisco uno stile recensorio che debba configurarsi sempre e a tutti i costi un bersaglio polemico, magari solo per il gusto (tutto soggettivo) di sottolineare la propria intelligenza esegetica. La Spampinato crede di elevare e rettificare il tono filologico del dibattito, accusandomi di essermi "lasciato andare a più o meno libere associazioni intraviste" intorno al vocabolo in questione ("Amarante", appunto), nel quale giungerei impudentemente a "postulare" un'"intraducibile parola d'autore, onomaturgia nella quale si fondono tutte le 'stirpi' semantiche dell'amore, del mare e del dolore" (qui cita le mie parole). E mi obbietta — come ad ammonirmi perché ne faccia ammenda — che Dettori "merita tutt'altro che un ascolto genericamente impressionistico". Non capisco il senso e la necessità di questa puntualizzazione fra lo snob e il professorale. E uno strano modo di procedere quello di contestare a qualcuno il contrario di ciò che non ha detto. Chi ha mai affermato ad esempio che la parola nominata nel titolo sia "affatto nuova nella letteratura italiana"? (In effetti lo è veramente, ma vedremo più avanti in quale modo e entro quali limiti). Chi ha mai negato che "Amarante" possa richiamare anche un "vegetale dai piccoli fiori rosso-viola"? Se è per questo, richiama notoriamente anche il colore omonimo, o mi sbaglio? Mi pare però che la nostra filologa propenda per un lectio un po' troppo facilior e al tempo stesso grammaticalmente equivoca, quando pretende che D'Amarante" del testo sia il plurale di "amaranta" (sic): caso mai avrebbe potuto scorgervi un diretto quanto originale calco semantico dal greco amàrantos ("durevole"), con quella desinenza in "e" che potrebbe spiegarsi anche come un adattamento a certa morfologia nominale della lingua sarda — ma lasciamo andare questo discorso. Quanto poi alla citazione del D'Annunzio e della protagonista di Solus ad solam, Amaranta, ci andrei molto cauto. E circa l'influsso di Onofri, devo dire che mi fa sempre un po' l'effetto della carta di riserva o della ruota di scorta utile per tutte le riparazioni. Tuttavia, se si va per citazioni, perché non pensare piuttosto al Foscolo e ai suoi "amaranti" sepolcrali? Sono ancor più in tema, no? Il vero problema dunque, in una circostanza prefatoria, non era tanto la definizione secondo il dizionario, che davo (forse ingenuamente) per scontata, né il catalogo più o meno puntiglioso ed esauriente delle fonti, quanto il rilevare in estrema sintesi (alla luce dei temi e dei motivi, in base allo spirito e alla lettera dei testi) le etimologie simboliche elementari e possibili e la densità tremendamente polisensa della parola. In definitiva: nessuno ha né affermato che Giovanni Dettori abbia inventato una parola prima toto caelo sconosciuta e inesistente (giacché la voce "amaranto" ha certo una grande tradizione letteraria alle spalle), né negato che abbia semplicemente riscoperto un improbabile plurale di "amaranta" (eventualità sulla quale nutriamo però seri e fondati dubbi). Resta il fatto che questo e non altro "Amarante" è entrato nel lessico della poesia italiana, e reca — che piaccia o no — le stigmate inconfondibili della semantica d'autore. La ringrazio per l'ospitalità, signor Direttore, e la gentile Graziella Spampinato non se ne abbia a male, e mi perdoni. Leandro Muoni Davvero non era mìa intenzione suscitare una così vibrante polemica; sono tuttavia grata a Leandro Muoni per lo spunto offerto alla discussione. Si tratta, in definitiva, di presentare ai lettori un nuovo libro di poesia; ben venga, dunque, questo dialogo non previsto, condotto da così diverse prospettive. A me pare che la raccolta di Dettori sia ben collocabile nel solco della nostra tradizione primonovecen- tista, e ho cercato di indicare alcune delle più evidenti "vischiosità" testuali che mi hanno convinta di questa ipotesi. Per questo, e non per amore di polemica, mi sono pronunciata a favore di una lettura più attenta ai richiami testuali che a impressioni variamente approdate a "tutte le 'stirpi' semantiche dell'amore, del mare e del dolore", o ancora (come scrive più avanti il prefatore sul "significato della 'spiritualità' di Amarante"), a "una carnalità sacralizzata o evocatrice, come la potevano intendere — e l'hanno intesa —- le nostre 'Minerve oscure', Dante Alighieri e Giovanni Pascoli". La mia non era una recensione, bensì una scheda: nella brevità delle concesse trenta righe ho scelto un taglio, forse un poco ellittico. Quanto al titolo: gli "amaranti" ("educati" un po' dappertutto, sulle zolle dei foscoliani Sepolcri, come nell'orto "maradagalese" del gaddiano Carlos Caqoncellos, tra le villule della Cognizione), gli amaranti e il colore che ne deriva, sono così fiorenti nella letteratura italiana che ho preferito giungere subito alla "amaranta-Amaranta", evocata ed assente, a mio giudizio vero senhal del "tu" frequentemente implicato nella lirica di Dettori (e si veda l'aggettivo "amaranta", al plurale, in un verso come "albe oscure amarante"). È difficile, poi, negare la presenza del D'Annunzio alcyo-nio in un explicit di questo tenore "... è un dio nascosto la pietra / che non sa di essere / ferita e forza" (Furit MARZO 1994 - N. 3, PAG.47 Aestus: "La forza annoda tutte le radici: / sotto la terra sta, nascosta e immensa. / La pietra brilla più d'ogni altra inerzia"; "T'amo, o tagliente pietra che su l'erta / brilli pronta a ferire il nudo piede"), o nell'insistente anafora di "Ascolta", o, ancora, nella persistente "favola" della memoria secondo Dettori. Per quanto riguarda Onofri. A quale "antroposofia" (e a quale trattamento del verso lungo) alluderebbe un passo come questo, scelto quasi a caso: "e al solstizio d'estate sotto il cancro / quando le anime discendono nel corpo"? Mi fermo qui, e non ho mai scritto una "scheda" più lunga. Vorrei lasciare la parola al libro e ai suoi lettori. (g.s.) Hanno collaborato Francesco Abbate: insegna storia dell'arte moderna all'Istituto Orientale di Napoli. Si occupa di scultura meridionale e napoletana del Cinquecento. Mariolina Bertini: insegna lingua e letteratura francese all'Università di Parma. Ha pubblicato saggi su Proust. Alberto Boatto: saggista (Della guerra e dell'aria, Costa & Nolan). Luigi Bobbio: si occupa di analisi delle politiche pubbliche e dei processi decisionali nella pubblica amministrazione (Metropoli per progetti, 1990). Emilio Bonfatti: insegna lingua e letteratura tedesca all'Università di Padova. Si occupa di Cinque e Seicento. Oddone Camerana: scrittore e saggista, ha collaborato a "H Caffè" e attualmente a "Tuttolibri" (Contro la mia volontà, Einaudi, 1993). Roberto Carifi: poeta e saggista. Collabora all'"Unità". Ha tradotto Fedra di Racine e Madame Bovary di Flaubert. Barbara Cinelli: ricercatrice di storia della critica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Si occupa di problemi storiografici dal Sette al Novecento. Carmen Concilio: specialista di letteratura e lingua inglese. Ivan Djuric: docente di storia medievale a Belgrado, insegna ora alla Vili Università di Parigi, dove è esule; attualmente presiede il partito riformista serbo. Giovanni Ferretti: insegna filosofia teoretica all'Università di Macerata. Erminio Giavini: insegna anatomia comparata all'Università Statale di Milano. Si è occupato di sviluppo em- brionale dei mammiferi. Cristiano Grottanelli: insegna storia delle religioni all'Università di Pisa (Ideologie Miti Massacri. Indoeuropei di Georges Dumézil, Sellerio, 1993). Paola Guglielmotti: ricercatrice di storia medievale all'Università di Genova (I signori di Morozzo nei sec. X-XIV: un percorso politico del Piemonte meridionale. Deputazione, Torino, 1990). Giorgio Israel: insegna storia delle matematiche all'Università La Sapienza di Roma. Direttore della "Rivista di Storia della Scienza". Con B. Ingrao, ha scritto The Invisible Hand, MIT Press, 1990. Nicole Janigro: giornalista, studiosa della Jugoslavia (L'esplosione delle nazioni. Il caso jugoslavo, Feltrinelli, 1993). Mauro Mancia: membro ordinario dello Spi e direttore dell'Istituto di fisio- logia umana a Milano. Edoarda Masi: studiosa di storia e letteratura della Cina (Ritorno a Pechino, Feltrinelli, 1993). Roberto Moscati: insegna sociologia all'Università Statale di Milano. Si occupa in particolare di problemi formativi (Oltre la laurea, Angeli, 1992). Marina Panarese. titolare del laboratorio di inglese nella scuola elementare. Si occupa di lettura e letteratura infantile con il gruppo di ricerca "H Vizio di leggere". Alberto Papuzzi: inviato de "La Stampa" (Manuale del giornalista, Donzelli, 1993). Giorgio Patrizi: insegna letteratura italiana all'Università La Sapienza di Roma (Stefano Guazzo e la "Civil conversazione", Bulzoni, 1990). Cesare Piandola: insegna storia e filosofia nei licei. Ha pubblicato, presso Loescher, volumi antologici su Marx e sul pensiero francese del Novecento. Marzia Pieri: insegna storia del teatro all'Università di Trieste (La nascita del teatro moderno in Italia fra XV e XVI sec., Bollati Boringhieri, 1989). Francesco Rognoni: ricercatore di letteratura angloamericana all'Università di Udine. Si occupa di poesia romantica inglese. Gianni Rondolino: storico del cinema. Insegna a Torino. Autore della Storia del cinema, Utet. Paolo Rumiz: inviato de "Il Piccolo" nei paesi balcanici (La linea dei mirtilli, Edizioni de "H Piccolo", 1994). Alessandro Schiesaro: insegna letteratura latina all'Università di Princeton. Ha pubblicato studi su Lucrezio, Seneca, Cicerone e altri autori latini. David Sorani: insegnante di storia e filosofia, dirige il periodico "Ha Keillah" del Gruppo di Studi Ebraici di Torino. Sandra Teroni: insegna lingua e letteratura francese all'Università di Firenze (La passione della democrazia. Julien Benda, Bulzoni, 1993). Bruno Toscano: insegna storia dell'arte moderna all'Università La Sapienza di Roma. Si occupa di questioni metodologiche e di pittura del Sei-Settecento in Umbria. Carlo Trigilia: insegna sociologia economica all'Università di Firenze (Sviluppo senza autonomia. Effetti perversi delle politiche nel Mezzogiorno, Il Mulino, 1992). Alessandro Triulzi: insegna storia dell'Africa subsahariana all'Istituto Universitario Orientale di Napoli (Storia dell'Africa. Il mondo contemporaneo, La Nuova Italia, 1979). Ada Lucia Ugo: ha insegnato nella scuola media. Si occupa di lettura e letteratura infantile con il gruppo di ricerca "Il Vizio di leggere". André Vauchez: insegna storia medievale all'Università di Parigi X-Nanterre. Si occupa di storia della mentalità e della vita religiosa in Occidente nei secoli XII-XV. Errata corrige Ci scusiamo con il recensore Massimiliano Rossi e con Julian Klieman, autore di Gesta dipinte, se il titolo originariamente attribuito alla recensione, "Epos domestico", è stato trasformato in "Eros domestico". ìnria— Via delle Fornaci. 50 00165 ROMA SLEGARE Pslcoanalisi, antropologia e letteratura pagg. 400 - L. 50.000 Piera LA VIOLENZA Aulagnier DELLA INTERPRETAZIONE pagg. 416 - L. 50.000 Ana-Maria LA NASCITA DEL Rizzuto DIO VIVENTE Studio psicoanalitico pagg. 368 - L. 50.000 M.L. Alain! IL TRANSFERT RDeSilvestris NELLA PSICOANAUSI C. Farina DEI BAMBINI M. Lugones pagg. 176 - L. 30.000 Giordano LA PSICOLOGIA Fossi DINAMICA: UNA EREDITÀ DEL XX SECOLO pagg. 640 - L. 80.000 Raymond ADOLESCENZA Cahn E FOLLIA pagg. 304 - L. 50.000 A. Ciccone LA NASCITA ALLA M. Lhopital VITA PSICHICA paga. 400 - L. 50.000 riNDjCF ■■dei libri del meseH Comitato di redazione Enrico Alleva, Alessandro Baricco, Piergiorgio Battaggia, Gian Luigi Beccaria, Riccardo Bellofiore, Giorgio Beri, Mariolina Bertini, Eliana Bouchard (redattore capo), Loris Campetti. Franco Carlini, Cesare Cases, Enrico Castelnuovo, Guido Castelnuovo, Anna Chiarloni, Alberto Conte, Sara Cortellazzo, Lidia De Federicis, Giuseppe Dematteis, Aldo Fasolo, Franco Ferraresi, Giovanni Filoramo, Delia Frigessi, Anna Elisabetta Galeotti, Claudio Gorlier, Martino Lo Bue, Adalgisa Lugli, Filippo Maone (direttore responsabile), Diego Marconi, Franco Marenco, Luigi Mazza, Gian Giacomo Migone, Renato Monteleone, Alberto Papuzzi, Cesare Piandola, Dario Pucdni, Tullio Regge, Marco Revelli, Gianni Rondolino, Franco Rositi, Giuseppe Sergi, Lore Terradni, Gian Luigi Vaccarino, Anna Viacava, Dario Voltolini, Gustavo Zagrebelsky. Direzione Cesare Cases (direttore), Giuseppe Sergi (condirettore). Redattori Eliana Bouchard, Simonetta Gasbarro, Mirvana Pinosa, Luca Rastello. Progetto grafico Agenzia Pirella Gottsche Art director Enrico Maria Radaelli Ritratti Tullio Pericoli Redazione Via Madama Cristina 16, 10125 Torino tel. 011-6693934 (r.a.) -fax 6699082 Ufficio pubblicità Emanuela Merli - ViaS. Giulia 1, 10124 Torino tel. 011-887705-fax 8124548 Sede di Roma Via Grazioli Lante 15/a, 00195 Roma tel. 06- 37516199 -fax37514390 Editrice "L'Indice - Coop. a.r.l." Registrazione Tribunale di Roma n. 369 del 17/10/1984 Le immagini di questo numero sono tratte dal volume di Tommaso Magalotti, Marmolada regina, recensito nella pagina a fronte Abbonamento annuale (11 numeri, corrispondenti a tutti i mesi, tranne agosto) Italia: Lit 70.400; estero (via superfide): Lit 90.000; Europa (via aerea): Lit 105.000; Paesi extraeuropei (via aerea): Lit 125.000. Numeri arretrati: Lit 10.000 a copia per l'Italia; Lit 12.000 per l'estero. In assenza di diversa indicazione nella causale del versamento, gli abbonamenti vengono messi in corso a partire dal mese successivo a quello in cui perviene l'ordine. Per una decorrenza antidpata occorre un versamento supplementare di lire 2.000 (sia per l'Italia che per l'estero) per ognifasdcolo arretrato. Si consiglia il versamento sul conto corrente postale n. 78826005 intestato a L'Indice dei libri del mese - Via Riccardo Grazioli Lante 15/a - 00195 Roma, oppure l'invio di un assegno bancario "non trasferibile" allo stesso indirizzo. Distribuzione in edicola SO.DI.P., di Angelo Patuzzi, via Bettola 18. 20092 Cinisello B.mo (MI) tel. 02-66030.1 Distribuzione in libreria Libreria di Milano e Lombardia PDE - via Tevere, 54 - Loc. Osmannoro Joo - distribuzione e promozione 50019 Sesto Fiorentino (FI) periodici - via Filippo Argelati 35 tel. 055-301371 20143 Milano - tel. 02-8375671 Fotocomposizione Puntograìica, via G.B. Niccolini 12,10146 Torino Stampato presso So.Gra.Ro. (via Pettinengo 39,00159 Roma) il 21 febbraio 1994. André Green