NOVEMBRE 1994· N . 10. PAG. 7 

sariamente di riconoscere l'ineluttabilità 
dello stato di cose presente. In 
realtà proprio della speranza è voler 
fallacia di credere che le parole possano 
essere messe direttamente a confronto 
con la realtà, e quindi ignorare 
in realtà ne siamo ancora molto lontala 
spiegazione del funzionamento di il silenzio è d'oro , che " L'Azur 
ni. Tempo fa Carlo Viano ebbe a souna 
qualunque lingua naturale. Tale triomphe" è vero in francese se e solo 

<J Schema

dualmente i progetti utopici, né a ristenere 
che ciò che oggi sappiamo del spiegazione dovrà essere in primo luose 
l'Azzurro trionfa, e così via per ogni 
durre la speranza a un frenetico oltrelinguaggio 
non è molto di più di quelgo 
una teoria del significato per quella altro enunciato di quella lingua: c'è 
passare senza punti di arrivo e neppulo 
che poteva saperne un qualunque lingua e cioè una teoria tale che chiunforse 
qualcosa che ancora ci manca 

o ossatura? 

re di appoggio. La speranza vuole arridotto 
medievale. Credo che Viano que la conosca sia per ciò stesso in graper 
poter capire qualunque cosa dicavare 
alla meta, l'utopia non è uno stato avesse torto; è vero però che mentre do di capire i parlanti di quella lingua. no i francesi? Su questa domanda e le

di Marco Santambrogio

permanente, un continuo rinvio al fusiamo 
ragionevolmente sicuri di quale Naturalmente, perché la teoria non sia sue inaspettate conseguenze si arrovelturo, 
un vivere nella perenne dilaziosia 
la forma generale ad esempio della circolare e quindi inservibile, essa dolano 
da anni i filosofi analitici. (Si osne; 
la realizzazione non può essere DONALD DAVIDSON, Verità e interprescienza 
fisica (anche se non possiamo vrà essere applicabile alla lingua in servi che se il compito dei filosofi è 
concepita come "cattiva infinità". Ma tazione, TI Mulino, Bologna 1994, ed. affatto sapere quale sia la teoria fisica questione senza far uso di concetti quello di produrre teorie del significaciò 
non significa neppure che la speorig. 
1984, trad. dall'inglese di Robervera), 
non abbiamo invece idee altretspecificamente 
linguistici propri di to cosÌ concepite, allora è facile coglieranza 
debba semplicemente rassegnarto 
Brigati, pp. 402, Lit 48.000. tanto chiare per quel che riguarda la quella lingua (non potremo cioè supre 
la distanza che li separa da quei linsi 
davanti all'inadeguatezza di ogni forma generale che dovranno assumeporre 
di sapere che cosa sia un enunguisti, 
come Chomsky, che si disinteesaudimento 
esperito e metterla sul Ci sono due grandi temi che percorre 
le teorie del significato linguistico. ciato o il senso di un termine o un'asressano 
del tutto della verità e delle alconto 
della finitezza dell'uomo, rinunrono 
la filosofia del Novecento e semIl 
secondo tema, la verità, è sempre serzione in quella lingua). tre nozioni semantiche). 
ciando alla propria ricerca di perfeziobrano, 
ma non lo sono, indipendenti. stato centrale per i filosofi. Ma per il In secondo luogo, una tale teoria Ma questo modo di mettere le cose 
ne e di assolutezza, come se il suo eleSono 
il linguaggio e la verità. Con la nostro secolo sembra che sia divenuto dovrà dirci, per ogni enunciato della per quel che riguarda il linguaggio non 
varsi alla razionalità richiedesse neces"
svolta linguistica", la filosofia ha tro-drammatico, con la "scoperta" che lingua in questione, a quali condizioni significa precisamente incorrere nella 

giungere alla fine, all'ultimum del che prima di poter operare un tale 
compimento non più inadeguato, e confronto, dobbiamo già aver scelto 

Provare l'improbabile 


proprio questa è la ragione profonda uno schema concettuale o un paradigdi 
ogni "malinconia dell'adempimenma, 
per usare il termine di Kuhn? Se

di Marco Ravera 

to": in ogni positiva realizzazione capisco bene, è proprio questo che sogiunge 
a compiersi un contenuto di stengono (ma senza entrare diretta


EMANUELA SCRIBANO, L'esistenza di Dio. Storia era, o voleva essere, in Anselmo. 

desiderio, ma quello che resta irrealizmente 
in polemica con Davidson) gli 

della prova ontologica da Descartes a Kant, Cardine di questo spostamento -come l'autri


zato è lo stesso" realizzante", il soggetermeneutici. 
Prima della verità pensaLaterza, 
Roma-Bari 1994, pp. 262, Ut.48.000. ce efficacemente argomenta soprattutto nel capito


to pulsante e producente ma ancora ta come corrispondenza o conformità, 
oscuro e ignoto a se stesso. L'ineludilo 
centrale -è a ben vedere però la rielaborazioha 
scritto ad esempio Gianni Vattimo, 
bilità del rimando escatologico della È con grande favore che si deve salutare questo ne cartesiana della prova a posteriori: nelle pagidobbiamo 
postulare una nozione di 
coscienza anticipante scaturisce dallo saggio che, vertendo su uno degli argomenti cenne 
delle Meditazioni metafisiche questa non apverità 
diversa, pensata secondo la mestesso 
nucleo originario e propulsivo tafora dell' abitare, e precisare il tratto

trali della storia della filosofia moderna, si affianpare 
più come una prova "altra}} rispetto a quella 

del vivere dell'uomo. che è comune a ogni abitare: "il suo

ca all'ormai classico volume di Dieter Henrich ontologica, benst' a questa completamente subor


Non si può cetto dire che i lettori e i inserirsi non in uno spazio naturale

(La prova ontologica dell'esistenza di Dio, tradinata 
e pertanto del tutto secondaria, col risulta


critici abbiano sempre colto o riconopensato 
in fondo come spazio astratto, 

dotto nel 1983 per la casa editrice Prismi), che coto 
di poter ambire a una qualche validità dimo


sciuto l'essenzialità di questo motivo geometrico, ma in un paesaggio segna


stituiva sinora l'unico strumento per lo studio strativa soltanto rimanendo in questo ruolo di

blochiano. Anzi, tutta la ricezione de to da una tradizione". Di nuovo, "traIl 
principio speranza è stata non solo complessivo della questione. Va detto subito che sudditanza; e che Kant lo riconosca è certamente dizione" è solo un altro modo di chiapoco 
lineare, ma nel suo insieme piutrispetto 
allibro di Henrich il lavoro della suo grandissimo merito, ma ciò non toglie che la mare uno schema concettuale. La ritosto 
limitata e quasi superficiale: se il Scribano affronta un arco temporale più ristretto. pietra tombale da lui posta sulla questione non sposta di Davidson è molto atticolata e 
libro è risultato un grosso successo Quello infattt; riprendendo ab ovo la tematica possa e non debba far passare in seconda linea piuttosto convincente. In primo luogo, 
editoriale, se il titolo è diventato non bisogna credere che una teoria del 

ontoteologica, ne ripercorreva le tappe attraverso l'enorme vitalità dei dibattiti che da Cudworth a 

espressione usatissima nella pubblicisignificato, 
con i suoi infiniti teoremi 

l'età moderna sino a Kant, per poi dedicare ampio Leibnizfino a Wolff e a Hume costellano questa 

stica e nella lingua comune tedesca, della forma "'.. .' è vero se e solo se ... " 

spazio alle vicende della sua problematica ripropodecisiva 
avventura del pensiero. Dall' assunto car


non molti sono i temi e i motivi che -dove i puntini possono essere rim


sizione nell'idealismo postkantiano culminanti tesiano che la dimostrazione dell' esistenza di Dio

hanno esercitato un influsso profondo piazzati da ciascun enunciato della line 
durevole. Bloch è stato recepito piutgua 
in questione -stabilisca le condi


nel suo irrevocabile tramonto con CH. Weisse. Il non debba nulla all' esperienza, si diparte lo sforzo 
tosto nella globalità (vera o presunta) presente volume si arresta invece a Kant: è una di adeguare pienamente la ragione come tale zioni di verità di ciascun enunciato in 
del suo indirizzo di fondo e nella punscelta 
precisa le cui motivaziom; non solo storioall'immagine 
cristiana di Dio: in questo modo isolamento dagli altri. L'unità minima 
tualità di motivi e accenti particolari grafiche ma schiettamente teoretiche, ineriscono l'ateismo diventa contravvenzione delle leggi stesdel 
significato è l'intero linguaggio. 
che non nella specifica forza inventiva agli intenti fondamentali dell'indagine svolta. se della matematica e della logica, e le ((vecchie)} Non è possibile quindi capire un solo 


e argomentativa dei suoi contributi te


L'autrice riconosce che il periodo focale della comprove 
non avrebbero più valore alcuno, completaenunciato, 
ad esempio del francese: 
matici. per capirne uno dobbiamo capirne al


plessa avventura della prova a priori è quello che mente riassorbite dalla ((nuova)} ontoteologia. 

L'eccezione più vistosa è il suo penmeno 
implicitamente infiniti altri. Ma 

si dispiega tra Cartesio e Kant, argomentando con Ma quando esse ritornano -com'è il caso del ri


siero religioso, che non è stato solo ogsoprattutto, 
sostiene Davidson, il dua


ragione che tutte le obiezioni che sono state rivolproporsi 
dell'argomentazione cosmologica di ma


getto di studi specialistici e di vaste dilismo 
implicito nell'idea di uno sche


te per due secoli all' argomento anselmiano sono trice tomista nel pensiero inglese di Seicento e 

scussioni, ma ha inciso a fondo e a ma concettuale, tra lo schema e quallungo 
nella riflessione teologica sia prostate 
poste in essere all'interno della visione meSettecento, 
da Locke a Hume -viene alla luce ex 

cosa che potremmo chiamare il contetestante 
che cattolica (meno forse, patafisica 
di Cartesio, come del resto dimostra il fatcontrario 
quanto ((platonismo delle essenze)} di nuto, "non può essere difeso, né com


radossalmente, in quella ebraica). to che ((la critica che Kant rivolge all'argomento fatto .si celi in tale moderna ontoteologia; e il propreso". 
Possiamo pensare che gli 
Jiirgen Moltmann con la sua Teologia ontologico è modellata sulla particolare forma che blema ancora si complica, se concordiamo con la schemi concettuali organizzino qualcodella 
speranza (1964) è l'esempio pià sa come il flusso dell'esperienza; op


la prova a priori ha assunto nelle pagine cartesiaScribano 
sul fatto che, nel suo rinnovato riproporrappresentativo 
di questa feconda ripure 
che si conformino con la realtà o 

ne)}. Insomma, con Cartesio si ha una cesura radis~ 
anche la prova cosmologica è costretta a model


cezione teologica de Il principio spel'esperienza. 
Ma la prima metafora

cale che può ripresentare l'argomento ontologico larsi su categorie non più solo causali ma pura


ranza, ma diversi altri teologi di primo non ha un senso preciso e per quanto

proprio perché si situa completamente al di là del mente logiche, e perciò a riaffermare, sia pure in


piano (come Wolfhart Pannenberg, riguarda la seconda, l'idea di confor


Hellmut Gollwitzer, Johann Baptist modo di pensare di T ommaso, confluendo cost' in direttamente, l'egemonia dell'argomento a priori 

mità all'esperienza nel suo complesso 
Metz o Italo Mancini) hanno ricavato una riformulazione della prova a priori che è cartesiano il cui emergere e consolidarsi è appunto non aggiunge nulla di intelligibile al 

o elaborato concetti fondamentali del qualcosa di assolutamente diverso da ciò ch' essa l'oggetto principale di questo ·libro. semplice concetto di essere vero. Ora, 
loro pensiero in base a sollecitazioni di possiamo in effetti pensare l'esistenza 
Bloch. Molti altri (W.D. Marsch, G. di schemi concettuali diversi sul moSauter, 
J. Pieper, H. Sonnemans, CH. dello dell' esistenza di lingue diverse, 
Ratschow, R. Schaeffler, A. Jiiger, M. vato il modo di riformulare tutti i suoi esistono molte teorie per spiegare gli quell'enunciato sia vero. Questa è eviche 
tutte descrivono la realtà o si conEckert 
ecc.) hanno discusso le conceproblemi 
tradizionali come se riguarstessi 
fenomeni, che la nostra conodentemente 
una condizione necessaria formano soddisfacentemente alzioni 
religiose di Bloch in opere pregedassero 
direttamente o indirettamente scenza dipende dai moro di organizzaper 
capire i parlanti di essa: non pol'esperienza, 
eppure sono reciprocavoli 
per incisività e acume interpretatiil 
linguaggio. Dal problema ontologico re l'esperienza e cioè dagli schemi contremmo 
certo sostenere di sapere il mente intraducibili. Ma "conformarsi 
vo. Per tutti le provocazioni del "mesal 
problema degli universali, dal dualicettuali 
che usiamo, e che non può esifrancese 
se non sapessimo che l'enunsoddisfacentemente 
all'esperienza" sisianismo 
ateo" di Bloch sono state una smo cartesiano al problema dell'intenstere 
un unico schema. Di qui l'imciato 
"La neige est bIanche" è vero in gnifica semplicemente essere in larga 
spinta per riscoprire, ridiscutere e rizionalità 
-le grandi questioni della pressione che l'idea di verità, con i francese se e solo se la neve è bianca. misura veri. E allora dobbiamo chiedefinire 
la centralità della prospettiva storia della filosofia trovano cosÌ una suoi tradizionali caratteri di unicità e Né potremmo sostenere di saperlo se derci: "fino a che punto riusciamo a 
escatologica nella dimensione religionuova 
presentazione. Certo, in filosodi 
assolutezza, sia divenuta inservibile non riconoscessimo le conseguenze locomprendere 
la nozione di verità, apsa, 
per ricalibrare il rapporto tra fia non si può mai parlare di soluzioni o richieda comunque profonde revigiche 
di un enunciato -ad esempio, plicata al linguaggio, indipendentel'aspetto 
metastorico delle "cose ultidefinitive, 
ma la filosofia analitica, che sioni. Il filosofo contemporaneo che se non sapessimo che da "Giuseppe è mente dalla nozione di traduzione?" 
me" e l'impegno etico-politico rivolto si caratterizza grosso modo come quel ha fatto forse più di ogni altro per scapolo" e da "Nessuno scapolo è La risposta di Davidson è che non 
al futuro intrastorico, per ripensare a modo di filosofare che ha cercato di chiarire i rapporti tra questi due temi sposato" segue "Giuseppe non è spopossiamo 
affatto farlo e quindi non 
fondo il nesso tra immanenza e trasviluppare 
sistematicamente le conse(
e per demolire il relativismo concetsato". 
E la nozione di conseguenza loriusciamo 
veramente a capire l'idea 
scendenza alla luce dell'intreccio soteguenze 
della svolta linguistica, ci ha tuale) è Donald Davidson. Esce ora gica -si osservi -è definita nei terche 
possano esistere linguaggi diversi, 
rico tra azione divina e azione umana, fatto fare grandi progressi nella comdal 
Mulino il suo Verità e interpretamini 
della nozione di verità. tutti accettabili eppure intraducibili 
tra eternità e temporalità. prensione di tutte quelle questioni. zione, che raccoglie una ventina di Ma, in terzo luogo, Davidson ha sol'uno 
nell'altro. Le discussioni e gli in 
Le altre specifiche articolazioni del Ora però il compito più urgente per saggi, dal 1964 al 1981, alcuni dei quali stenuto che una teoria della verità per terrogativi sollevati da queste riflessio 
pensiero di Bloch (antropologia, ontoil 
filosofo è quello di capire meglio cosono 
ormai dei veri classici e hanno dauna 
data lingua è tutto ciò di cui dobni 
sono davvero molti. Ma una cosa 
logia, etica, estetica, cosmologia), cosÌ me funziona il linguaggio stesso. to luogo a una letteratura imponente biamo disporre per avere anche una appare chiara, a giudizio di chi scrive: 
come la sua impostazione complessiva, Dobbiamo ad esempio sapere che tipo (in queste stesse settimane sono usciti teoria del significato per la stessa linè 
dai filosofi che lavorano nel solco 
sono state studiate da molti specialisti, di conoscenze deve avere un parlante altri due volumi, Sopprimere la lontagua. 
Una teoria della verità non è altro della filosofia analitica che dobbiamo 
ma non sono entrate tra i motivi ricorper 
capirne un altro, che tipo di rapnanza 
uccide di Davide Spartì, La che una teoria che sistematicamente e attenderci i progressi piu significativi 
renti delle discussioni filosofiche conporto 
abbiano le parole con le cose, se Nuova Italia, e Davidson et la philoquindi 
a partire da un numero finito di nella comprensione dei meccani mi 
temporanee, anzi sono state per lo più esista una "forma logica" e cosÌ via. Se sophie du langage di Pascal Engel, Puf). princìpl ci dà le condizioni di verità linguistici fondamentali, perché e si in 
intenzionalmente ignorate e lasciate da disponessimo di buone risposte per Cercherò ora di esporre per sommi per ciascun enunciato di quella lingua. genere hanno ben pre enti le teorizza 
parte. È augurabile che la traduzione questi interrogativi, sarebbe facile tra capi la tesi centrale di Davidson circa Supponiamo di sapere che "Le silence zioni dei filosofi non analitici, ma rara 
dell'opera fondamentale stimoli, almel'altro 
costruire macchine che parlano; la forma generale che dovrà assumere est d'or" è vero in francese se e solo se mente vale l'inverso. 

no in Italia, una ricezione più attenta.