[INDICE ■■dei libri del mese^HI MAGGIO 1994 - N. 5, PAG. 4 Il Libro del Mese Eguaglianza delle capacità di Fabio Ranchetti Amartya K. Sen, La diseguaglianza. Un riesame critico, Il Mulino, Bologna 1994, ed. orig. 1992, trad. dall'inglese di Alessandro Balestrino, pp. 270, Lit 40.000. Nell'economia di Robinson Crusoe e Venerdì, che tanto piace agli econo- misti, poniamo che Robinson Crusoe possieda tutti gli ananas e tutte le ba- nane e Venerdì nessun ananas e nessu- na banana. Penso che qualsiasi lettore, almeno di questa rivista, riterrebbe ta- le situazione evidentemente iniqua, e che pertanto sarebbe a favore di una qualche redistribuzione dei beni a vantaggio di Venerdì: Venerdì dovreb- be avere almeno qualche ananas, per un elementare principio di giustizia. Ora, per circa quarant'anni, a partire dalla sistemazione metodologica di Robbins del 1932, il pensiero econo- mico dominante ha tenuto del tutto separate le questioni relative all'etica e all'equità dalle questioni relative all'economia: non confondere l'econo- mia con l'etica, il meccanismo del mer- cato col meccanismo della distribuzio- ne della ricchezza sociale, il piano del discorso positivo col piano del discor- so normativo, era diventato il canone scientifico dominante. Di fronte al no- stro esempio, la teoria economica sa- rebbe rimasta del tutto muta quanto al giudizio etico, limitandosi a valutare se si trattava di una situazione economi- camente efficiente o meno, in base al seguente ben definito criterio, il cosid- detto "criterio di Pareto": efficiente è un assetto sociale in cui la posizione di un soggetto non può essere migliorata senza peggiorare la posizione di un al- tro. Nel nostro caso, la situazione sa- rebbe stata giudicata efficiente: infatti, togliere qualche ananas, anche uno so- lo!, a Robinson Crusoe per darlo a Venerdì, se avrebbe migliorato la posi- zione (il benessere) del buon selvag- gio, avrebbe tuttavia peggiorato la po- sizione (il benessere) del buon inglese. La netta separazione tra economia ed etica, e la conseguente proibizione di parlare, all'interno della disciplina economica, di questioni non stretta- mente economiche, ha tuttavia comin- ciato a vacillare quando, negli anni set- tanta, la parte migliore della teoria economica ha riconsiderato la com- plessità e la ricchezza delle condizioni richieste per la stessa efficienza. La teoria ha dimostrato infatti come l'effi- cienza del mercato richieda sia deter- minate condizioni economiche, come ad esempio determinate distribuzioni iniziali delle risorse economiche tra i soggetti, distribuzioni che non sono affatto naturali (e che quindi esigono un determinato assetto della pro- prietà), sia alcune condizioni etiche, come ad esempio le virtù della fiducia e della benevolenza, che non sono af- fatto sempre presenti. Se così stanno le cose, non è dunque più possibile tene- re separate le questioni di efficienza dalle questioni di giustizia. D'altro canto, proprio negli stessi anni dall'in- terno della filosofia politica e morale si è sviluppata un'attenzione e quindi una profonda riflessione sul tema del mercato e dell'efficienza: qui, l'opera più importante è senz'altro la Teoria della giustizia di Rawls del 1971, in cui il riconoscimento del mercato come meccanismo economicamente efficien- te è accompagnato dalla rilevazione dell'arbitrarietà morale delle dotazioni (naturali e sociali) iniziali dei soggetti. La diseguaglianza. Un riesame critico si colloca proprio alla confluenza di questi due movimenti, a entrambi i quali Sen ha dato un contributo decisi- vo. Il libro mantiene una forma di esposizione non strettamente tecnica e quindi accessibile a un pubblico più vasto di quello degli specialisti. Più che introdurre nuovi concetti, in esso Sen presenta in modo sistematico i ri- sultati di un lavoro ventennale, iniziato nel 1973 con On Economie Inequality (Sulla diseguaglianza economica). Sen muove dalla considerazione che tutte le teorie normative degli assetti sociali richiedono l'eguaglianza di qualcosa — "qualcosa che riveste par- ticolare importanza nella teoria di vol- ta in volta presa in considerazione": questo qualcosa possono essere le ri- sorse (come li anana e le banane dell'esempio da cui siamo partiti), o i redditi, o i diritti, o altro. Quindi, la domanda fondamentale che si pone Sen è: di che cosa vogliamo l'eguaglian- za? La sua risposta è l'eguaglianza del- le capacità, dove per capacità (capabil- ities) egli intende l'essere in grado, da parte di un soggetto, di fare, se così desidera o sceglie di fare, un insieme di cose. Più precisamente, Sen defini- sce le capacità in termini di funzioni (functionings), ovvero le cose che uno è o fa: essere in buona salute, o pren- dere parte alla vita della comunità, so- no due esempi di funzioni. La diffe- renza tra le due nozioni è che mentre le capacità si riferiscono alle cose che una persona potrebbe ottenere, le fun- zioni si riferiscono alle cose che una persona ottiene di fatto. Importante è capire perché Sen abbia elaborato queste nozioni, e abbia pertanto così definito il campo della sua indagine. In primo luogo, il concetto di capacità, a differenza di quello tradizionale di utilità o di piacere, è oggettivo, riguar- da cioè caratteristiche osservabili di una persona, e permette anche con- fronti interpersonali. In secondo luogo (e questo è un tema fondamentale an- che di Rawls) poiché gli individui sono l'uno differente dall'altro, per sesso, capacità intellettuali, ecc., un uguale grado di capacità può richiedere livelli molto differenti di reddito (e pertanto l'eguaglianza in termini di reddito non sarebbe, secondo Sen, un concetto ac- cettabile). In terzo luogo, il concetto di capacità costituisce una buona mi- sura della libertà che una persona ha a sua disposizione: "così come il cosid- detto 'insieme di bilancio' nello spazio delle merci rappresenta la libertà della persona di comprare panieri di merci, L'insieme delle capacità' nello spazio delle funzioni riflette la libertà della persona di scegliere fra le vite possibi- li". Se questa è l'esposizione dello sche- letro dell'argomentazione di Sen, certo non dà conto della ricchezza dei temi trattati, dell'incisività della critica delle teorie ricevute (in primo luogo del welfarismo e dell'utilitarismo), della sottigliezza dell'analisi economica e fi- losofica e delle sue applicazioni (in particolare alle questioni della povertà e delle differenze di classi e di genere). Ci limitiamo, in conclusione, a un'os- servazione più specifica e a una consi- derazione più generale. L'osservazione riguarda il rapporto tra efficienza ed eguaglianza da cui eravamo partiti. Nella prospettiva di Sen, la nozione di capacità può essere utilizzata non sol- tanto per la valutazione dell'eguaglian- za, ma anche per quella dell'efficienza: "l'efficienza nello spazio delle capacità richiede che non si possa innalzare le capacità di una persona e contempora- neamente mantenere le capacità di tut- te le altre al livello di partenza". In questo modo viene quindi rifiutata la separazione tra discorso economico e discorso morale. La considerazione più generale è la seguente. L'opera di Sen, il suo stesso itinerario intellettua- le, dalla teoria economica alla filosofia morale e politica, testimoniano del- l'impossibilità, pena una gravissima perdita di senso, di separare l'analisi economica del mercato e della sua effi- cienza da una ben definita visione del- la società e della giustizia sociale. Come risulta anche dall'opera più re- cente di Rawls, il filosofo politico a cui più spesso si riferisce Sen, Politicai Liberalism (Columbia University Press, New York 1993), una teoria della giustizia sociale è un tentativo di combinare insieme l'istanza liberale con l'istanza socialista. E interessante rilevare come questa impostazione contemporanea riprenda quella di al- cuni grandi padri fondatori del pensie- ro economico moderno: si pensi, ad esempio, a Léon Walras, per il quale una teoria economica pura, separata cioè dall'economia sociale, e quindi dall'idea della giustizia e dell'equità, era del tutto priva di senso. Ciò che oggi manca è una teoria economica adeguata alla raggiunta consapevolez- za della natura e della necessità della tensione tra le ragioni del mercato e le ragioni dell'eguaglianza, in una società complessa e differenziata come la no- stra. Di tale consapevolezza questo li- bro di Sen è, allo stesso tempo, espres- sione e occasione. L'auspicio è che il prossimo libro di Sen, progredendo sul terreno dell'analisi più strettamen- te economica, ma senza naturalmente perdere la ricchezza e la profondità dell'acquisita visione filosofica, soddi- sfi questa attesa. Infine, una nota dolente sull'edizio- ne italiana. Assolutamente inaccettabi- le è la perdita, rispetto all'edizione in- glese, sia dell'indice dei nomi sia dell'indice analitico, a maggiore ragio- ne in un'opera che contiene ben 56 pa- gine di riferimenti bibliografici. Indice di sciatteria editoriale è inoltre il non avere indicato le traduzioni italiane esistenti, neppure dei libri più impor- tanti: neppure di Sen edito dal Mulino stesso! Ridicolo è poi citare Aristotele nell'edizione inglese di Ross. La tradu- zione dei libri di Sen è sempre un'ope- razione difficile e problematica: nel complesso la traduzione di Balestrino è abbastanza scorrevole; ma vi sono al- cuni errori e alcuni salti che rendono in più punti (ad esempio, pp. 20, 21, 58,112, 118 e 190) impossibile la com- prensione del testo. I libri consigliati Quali libri vale sicuramente la pena di leggere fra le migliaia di titoli che sfornano ogni mese le case editrici italiane? "L'Indice" ha chiesto a una giuria di lettori autorevoli e appassionati di indicare dieci titoli fra le novità arrivate in libreria nei mesi scorsi. Non è uno scaffale ideale, né una classifica o una graduatoria. I dieci titoli sottoelencati in ordine alfabetico per autore rappresentano soltanto consigli per favorire le buone letture. Luisa Accati - Il matrimonio di Raffaele Albanese - Anabasi Tahar Ben Jelloun - Corrotto - Bompiani Emanuele Bevilacqua - La biblioteca di Fort Knox - Theoria Norberto Bobbio - Destra e sinistra - Donzelli Zlatko Dizdarevic - Giornale di guerra. Cronaca di Sarajevo assediata - Sellerio Yusuf Idris - Alla fine del mondo - Zanzibar Izrail' Metter - Genealogia - Einaudi Joyce Carol Oates - Figli randagi - e/o Maurizio Salabelle - Il mio unico amico - Bollati Boringhieri Robert Walser - Poesie - Il Sestante La giuria che consiglia i libri per il mese di maggio 1994 è composta da: Fernando Bandini, Francesco Biamonti, [ìt7 Michele Emmer, Alessandro Galante Garrone, Luca Jahier, Luigi Manconi, Lidia Menapace, Dario Puccini, Caterina Ricciardi. LT2 i libri inviati speciali Telefona al numero verde: rinvio del catalogo garantisce la scelta, la rapidità della consegna diretta, la convenienza dello sconto dal 20% al 50%. LT2 srl Dorsoduro 1213 30123 Venezia Fax 041/5232034 CHIAMATA GRATUITA'