Il Libro del Mese 4 Gian Giacomo Fissore Armando Petrucci Le scritture ultime Linguaggi 5 Dario Tornasi Roland Barthes Sul cinema I segni e gli affetti nel film Letteratura Saul Bellow 9 10 11 12 Guido Fink Marisa Bulgheroni Giuseppe Sertoli Mariolina Bertini Luca Bianco Ambra Caputo Laurent Marchand Un caffè con Nina a Saint-Sulpice, intervista con Hubert Nyssen di Ambra Caputo e Laurent Marchand Sandra Teroni Jean-Paul Sartre Carnets de la dróle de guerre Giulia Visintin Manuel Vàzquez Montalbàn La rosa di Alessandria Aldo Giorgio Gargani Thomas Bernhard Correzione Graham Swift Peter Brooks Robert Desnos Nina Berberova I conti tornano: saggi 1948-1993 Per sempre Trame Jack lo sventratore Felicità Roscellino & Company 13 Cesare Cases Piergiorgio Bellocchio L'astuzia delle passioni, 1962-1983 Narratori italiani 14 Letteratura di confine 15 16 David Sorani Filippo La Porta Toscani, di Lidia De Federicis Alberto Cavaglion Franco Ferraresi Delia Frigessi Guglielmo Petroni Edoardo Nesi Aldo Zargani Fabrizio Battistelli Ivo Sanader, Ante Stamac (a cura di) Il mondo è una prigione Fughe da fermo Per violino solo Riziero e il collegio invisibile Non è terra bruciata Merima Hamulic Trbojevic Sarajevo oltre lo specchio Libri della vita 17 "Cominciai da Salgari, non ho finito ]ames", intervista a Claudio Magris di Elena Marco Politica 18 Massimo L. Salvadori Massimo D'Alema Walter Veltroni La proposta di Berlinguer, di Alberto Papuzzi Un paese normale La bella politica In una sala della mostra "Identità e alterità. Figure del corpo 1895-1995" (Biennale di Venezia, Palazzo Grassi) è esposta un'opera in legno, Il direttore del manicomio. Nel cartellino e nel catalogo la scultura è attribuita a Cesare Lombroso, mentre essa è opera di un anonimo di fine secolo. Poco più in là a Lombroso viene attribuita la "seconda edizione di Genio e follia (1894)". Ma l'edizione del '94 è addirittura la sesta dell'Uomo di genio, la seconda edizione del citato Genio e follia risale al 1872 e dunque la riflessione lombrosiana risale a più di vent'anni prima. Una scultura (presentata in una fusione in bronzo del 1921 circa)'e un disegno — Ballerina di 14 anni e Fisionomia di criminali, che Degas volle accostati nell'Exposition des indepen-dants del 1881 — riconducono al tema del rapporto arte-devianza. Neil'apportare modifiche e correzioni in senso deformante a queste due opere durante il lavoro preparatorio, Degas avrebbe condotto una ricerca fisionomica "conforme alle classificazioni di Lombroso" (così nel pannello esplicativo Degas e Lombroso). Che nella ricerca artistica di Degas l'interesse per la fisionomia umana e per la rappresentazio- ne del volto, della gestualità, fosse centrale, è stato ripetuto più volte dalla letteratura recente, soprattutto dopo il riordino e la riscoperta dei suoi carnets. Pittore della vita moderna, Degas volle ispirarsi all'attualità (la Fisionomia dei criminali si rifaceva infatti al celebre affaire Ab-badie, di cui egli seguì in tribunale le udienze) e intenzionalmente deformò i tratti dei due delinquenti, per renderli più simili ai dettami dell'antropologia criminale. Ma per intendere lo scalpore e il disagio suscitati nell'81 dalla scultura in cera della ballerina, così simile al vivo e così viziosa, la si sarebbe dovuta almeno