APRILE 1998 Ut^C'ìsO-C-C N. 4, PAG. 41 A alla Z, è naturalmente una follia; infatti non c'è, ad esempio, no- tizia della rivolta di Spartaco ma in compenso si fa conoscenza con un gran numero di santi protettori di animali: ma questo è il limite oggetti- vo di una pubblicazione onnicom- prensiva. Alcune sezioni dell'alma- nacco sono particolarmente ap- profondite, ineccepibili quelle dedi- cate all'ambiente, agli animali, al clima, ai pianeti. Ma una lacuna c'è: non esiste una sezione dedicata alla scuola, grande rimosso di ministri e editori. La scuola, il luogo dove i ra- gazzi trascorrono gran parte del loro tempo non c'è, non ci sono elementi di confronto con altri paesi: la legi- slazione scolastica, i diritti, i doveri, le condizioni delle aule, gli orari, i rapporti numerici insegnanti/alunni, il tempo scolastico, l'abbandono, la diversificazione delle attività, il varia- re dei calendari scolastici. Questa è l'unica vera critica a un almanacco che è quello che dice di essere: una montagna di informazioni, curiosità, notizie e giochi, indispensabile nell'era della globalizzazione dove l'uomo si informa intraprendendo ci- clopiche collezioni di frammenti. In- teramente made in Italy è invece 366 quiz, notizie, curiosità sui dino- sauri: ogni pagina un quiz sull'argo- mento più esplorato del secolo, al- meno per quel che riguarda la pub- blicistica diretta all'infanzia. Ogni scheda contiene una parte informa- tiva (caratteristiche dell'animale, cli- ma e ambiente in cui vivevano, stu- dio dei medesimi attraverso l'osser- vazione delle ossa). A piè di scheda una domanda con tre soluzioni plau- sibili rimanda alle pagine finali con le risposte ai quiz. Le domande so- no pertinenti, rafforzano la cono- scenza dell'argomento e inducono il lettore a riflettere sulle soluzioni pos- sibili, quasi mai ovvie. Eliana Bouchard Marco Bianchi, Giorgio Fossati, Mario Garibaldi, Cristina Ginestra, Diego Saluzzo, I contratti per le imprese italiane pp. 505, Lit 80.000 II Sole-24 Ore, Milano 1997 Alle edizioni giuridiche di II Sole- 24 Ore si aggiunge una nuova raccolta di modelli contrattuali, elaborati sulla base della propria esperienza pratica da cinque giuristi d'impresa, per col- leghi e imprenditori che intendono condurre la loro attività al di fuori dei confini nazionali. Si trovano esempi commentati di vari tipi di contratti, dall'acquisto e la distribuzione di pro- dotti, all'acquisizione di società, a for- me di collaborazione imprenditoriale come il Geie e le cosiddette joint-ven- tures. L'ampia offerta di tipologie contrattuali rispecchia lo stato attuale del mondo in continua evoluzione dei contratti internazionali, in cui le esi- genze e la creatività imprenditoriali cercano continuo conforto e inqua- dramento giuridico. L'avvertenza de- gli autori è che i modelli devono esse- re sempre letti e utilizzati come un semplice strumento di riferimento, ovvero un esempio o uno spunto da rielaborare e adattare ai singoli casi. Il rischio da evitare è invece che il mo- dello venga inteso come modulo, da compilare negli spazi bianchi, diven- tando così un metodo incosciente e pericoloso per affrontare i numerosi e complessi problemi giuridici sollevati dal commercio internazionale. Ugo Pastore < Latino); che Rome (della cui ge- nealogia si tramandano diverse versioni) era una donna approdata sulle rive del Tevere assieme ad al- tri fuggiaschi troiani, la quale con- vinse le sue compagne a bruciare le navi e costrinse così gli uomini a stabilire lì una città; che rhome vuol dire "forza"; che Romi era di- venuto re dei Latini dopo aver scacciato gli Etruschi; che Romo, era, anche lui, figlio di Ulisse e Cir- ce e fratello di Anteias e Ardeas, eponimi di Anzio e Ardea, oppure di Romolo. Si giungerà così a que- st'ultimo col desiderio di (rilegge- re i primi capitoli della Vita a lui dedicata da Plutarco, che tutte queste ipotesi menziona. A questo punto, ci si potrà rivolgere a Moormann-Uitterhoeve, alla voce Romolo e Remo. Qui, oltre alle sto- rie tradizionali, si rinverranno par- ticolari ghiotti e abissali differenze tra visioni storiche, po- litiche e religiose: per esempio, mentre Ago- stino condanna l'immo- ralità del fratricidio, tol- lerato dagli indifferenti dèi di Roma, Machia- velli lo difende in quan- to commesso nell'inte- resse dello Stato; men- tre un rilievo in avorio del secolo IX mostra la lupa che allatta i gemelli ai piedi del Cristo croci- fisso, rappresentando così emblematicamente origine, significato e su- prema autorità del Sa- cro Romano Impero, Federico il Grande di Prussia costruisce il suo Storia della letteratura italiana diretta da Enrico Malato voi. IV: Il primo Cinquecento vol.V: La fine del Cinquecento e il Seicento pp. I 169+1 175, Lit 160.000 ciascuno Salerno, Roma 1997 La pubblicazione del quinto vo- lume della Storia della letteratura italiana edita dalla Salerno, sotto la direzione di Enrico Malato, offre lo spunto per qualche riflessione ulteriore sul fenomeno che sembra caratterizzare i nostri studi letterari in questa fine secolo: la produzio- ne quanto mai intensa di opere sto- riografiche dedicate alle vicende letterarie, secondo prospettive che possono variare da una diacronia più o meno complessa a un'orga- nizzazione per temi o per problemi o per generi del discorso storico, con esiti che alternano originalità a frammentarietà, efficacia analitica a carenza di sintesi, di visione glo- bale. In particolare, le opere che, come questa della Salerno, ripro- pongono il tradizionale schema scandito per secoli suggeriscono la riflessione intorno alle possibilità della storiografia di fine Novecen- to di offrire un disegno compiuto della tradizione che abbia anche un senso culturale preciso e non meramente commemorativo. Se si scorre l'indice dei due volu- palazzo di Rheinsberg sulle rive di un lago in mezzo al quale sorge un'isola dove era stata "scoperta" una tomba di Remo. Né mancano le opportunità per consultazioni incrociate. Si pren- da, ad esempio, Assuero, coprota- gonista dell'eccitante libro biblico di Ester, e come tale trattato nel Bocian. Ma poiché questi indica che Assuero altri non è che il re persiano Serse, sconfitto dai greci a Salamina, E lettore curioso tor- nerà ai Miti e personaggi del mondo classico, dove consulterà le voci Ar- temisia, Leonida e Temistocle, im- battendosi in una massa notevole di informazioni storiche e artisti- che (ma nuEa, significativamente, che colleghi Serse ad Assuero). Quello stesso lettore potrebbe però continuare con l'Assuero de I personaggi biblici: e allora, senza alcuno sforzo, incontrerà Burgk- mair, Rembrandt, e, sotto Ester, Vasari e Tiepolo, nonché la festa di Euro e 35 ore Topoi letterari di fine secolo GIORGIO PATRIZI mi - il quarto e il quinto - che of- frono uno sguardo esemplarmente ricco sull'attività letteraria nelle epoche in cui si volge E passaggio dall'umanesimo classicistico al se- centismo barocco, si colgono subi- to le novità di prospettiva, pur all'interno di un'architettura nota e consolidata. Si parte, nel quarto volume, da un quadro storico-poli- tico e di storia intellettuale (scien- za, filosofia, lingua), da cui si pos- sono ricavare i parametri generali - sia teorici che pragmatici - per in- quadrare le esperienze creative (a cura di Galasso e Ingegneri). Se- guono alcuni medaglioni che fissa- no le personalità di maggior rilie- vo, dall'Ariosto di Ferroni all'Are- tino di Larivaille; quindi la rico- struzione della genesi e deEa diffusione dei modelli deEa cultura classicistica, da Bembo a Castiglio- ne (Fedi), e deEe esperienze degli anticlassicisti, da Folengo a Berni (Paccagnella) aHe peculiarità di classicismi locali (romano e veneto, soprattutto neH'indagine di Ta- teo), aHa trattazione dei generi (poesia lirica, epica, noveUa, tea- tro, storiografia). Nel quinto volume, lo schema si ripropone: E punto di partenza è ancora queHo di uno scenario stori- co molto dettagliato in cui coEoca- re gli snodi deEa radicale trasfor- mazione dei valori e delle pratiche letterarie nel XVII secolo, tra Con- Purim. Potrà persino, con un brivi- do di turbamento, sfiorare la figura misteriosa deE'Ebreo Errante, il cui nome è, appunto, Assuero. Avrà così compiuto il viaggio per il quale repertori come questi sono guide ideali e idealmente im- perfette: perché rimandano sem- pre a qualche vicenda, o interpre- tazione, che non possono contene- re. Gli Aloadi, per esempio: chi erano costoro? I giganti Oto ed Efialte, risponde la Biondetti, pre- sunti figli di Aloeo (ma in realtà di Poseidone) e di Ifimedia: menzio- nati da Omero nell'Iliade, nel- POdissea si dice che decisero di da- re la scalata al cielo sovrapponen- do l'uno sull'altro i monti Pelio, Olimpo e Ossa. Non v'è traccia di essi, giustamente, fra I personaggi biblici. Ma l'immaginazione è sem- pre più forte deEa filologia. Nella battaglia fra Omero e Mosè che ap- passionò gli animi di pagani e cri- stiani nei primi secoli della nostra era, gli Aloadi divenne- ro discriminanti: Celso sostenne infatti che la storia omerica aveva chiaramente ispirato quella biblica di Babele; Origene, seguito da tut- ta la tradizione cristiana, replicò che la Genesi, opera di Mosè, era ben più antica dell 'Odissea. Vinse, naturalmente, il cristiano. Del resto, l'ebreo ellenizzato Arta- pano non aveva già pro- clamato a chiare lettere che Mosè altri non era che Museo, cantore pri- migenio e ispiratore di Orfeo e dunque padre dei padri di Omero? troriforma, crisi della cultura uma- nistica e revisionismi linguistici e fi- losofici. Laura Barletta, Saverio Ricci e Francesco Tateo ridisegna- no con grande ricchezza di partico- lari il nesso tra i mutamenti cultura- li di più ampia portata e le innova- zioni istituzionali, daEe accademie alle università, dall'educazione re- ligiosa aEe nuove forme di profes- sionalizzazione del lavoro intellet- tuale. Se da un lato si disegna una mappa ben precisa dei nuovi saperi nati daEe scoperte geografiche e scientifiche (Ferdinando Abbri), dall'altro si sottolineano i profondi legami che coUegano la ristruttura- zione di categorie, che nel secolo precedente erano state egemoni (ad esempio, quelle della politica), secondo i principi della morale e della religione, all'affermazione di una "cultura" dell'assolutismo. L'esempio deEa Spagna - studiata da Galasso - è emblematico per i fittissimi legami che propone tra teoria politica, cultura, lingua e comportamento: da un lato le gran- di ristrutturazioni e trasformazioni economiche; dall'altro le epoche deEa cultura scandite dalle catego- rie del barocco e del rococò, daUa querelle des anciens et des modernes (secondo E disegno presentato nel bel capitolo di Battistini), dall'af- fermarsi dei linguaggi scientifici, ► Niccolò Abriani Gli amministratori di fatto delle società di capitali pp. 332, Lit 40.000 Giuffrè, Milano 1998 Lo studio di Niccolò Abriani af- fronta un tema di estrema importan- za giuridica ed economica. Si tratta delia responsabilità di chi gestisce di fatto, non apparendo formalmen- te investito di tale potere, società di capitali (ovvero il principale veicolo della ricchezza economica del pae- se, specie in un'epoca in cui si regi- stra la graduale, discussa scom- parsa degli enti pubblici economi- ci). Il collegamento tra potere e re- sponsabilità, ovvero tra potere e rischio, è uno dei cardini del siste- ma societario e più in generale del diritto dell'impresa. Per questo l'estensione della responsabilità le- gale degli amministratori ai cosid- detti amministratori di fatto è stato un importantissimo passo elabora- to negli anni dalla dottrina e dalla giurisprudenza, attente alle forme sempre nuove di "amministrazione di fatto", che oggi si creano in seno a sempre più complessi gruppi di società, o in forza di particolari vin- coli contrattuali in favore di banche e gruppi creditizi. Il libro affronta approfonditamente lo stato del dirit- to italiano in materia, dall'evoluzio- ne storica della dottrina alle proble- matiche più concrete e attuali, ri- chiamando numerosi esempi di al- tre legislazioni europee. Si trovano parecchie serie riflessioni su una materia, quella del governo delle imprese, su cui anche l'ampia di- scussione in corso sollevata dalla legge "Draghi" ha riportato una giu- sta, particolare attenzione. (u.p.) Giacomo Molle, Luigi Desiderio Manuale di diritto bancario e dell'intermediazione finanziaria pp. 431, Lit 48.000 Giuffrè, Milano 1997 La nuova legge bancaria a cura di Paolo Ferro-Luzzi e Giovanni Castaldi pp. 2351, Lit 280.000 Giuffrè, Milano 1996 Giuffrè ha pubblicato due opere dedicate agli importanti sviluppi del diritto bancario. Il manuale di Molle e Desiderio, arrivato alla sua quinta edi- zione, è stato completamente rielabo- rato in riferimento alla nuova legge bancaria, ispirata a principi di sempre maggiore trasparenza - sia nei con- fronti delle istituzioni di vigilanza sia nei confronti della clientela - imposti dalle direttive comunitarie. L'evolu- zione dell'attività bancaria ha portato inoltre la materia trattata nel manuale a estendersi a forme di. finanziamento e settori detti "parabancari", per evi- denziarne la maggiore complessità ri- spetto alla tradizionale semplice rac- colta di risparmio ed erogazione di credito, in cui negli ultimi anni si stan- no cimentando i gruppi finanziari ita- liani per affrontare la concorrenza straniera. Per quanto riguarda in parti- colare la legge bancaria (d.l. 1° set- tembre 1993, n. 385) il ricco commen- tario in tre tomi, opera di numerosi au- tori coordinati da Ferro-Luzzi e Ca- staldi, offre un compendio appro- fondito sulle autorità creditizie e sull'attività di vigilanza, nonché sulla nuova impostazione delle strutture e delle operazioni bancarie. (u.p.) All'interno della collana "Pro e Contro" edita da II Sole 24 Ore sono usciti due piccoli libri che riguardano temi di grande attualità. Il primo, curato dal giornalista economi- co Luca Paolazzi, s'intitola Euro e contiene due interviste a Carlo Azeglio Ciampi e Antonio Martino sul futuro della moneta unica analizzato da due diverse prospettive. Il se- condo si struttura secondo il medesimo schema introdu- zione-intervista e si intitola Flessibilità. La cura è di Alberto Orioli e i pareri a confronto sono quelli di Innocenzo Cipol- letta e Fausto Bertinotti.