GIUGNO 1996 | Mkl^l^^F N. 6, PAG. 5 IBI DEI LIBRI DELMESE^l ctctcr^ic^Le^ I miti del revisionismo Nel 1961, il casellario politico centrale del ministero degli interni, il sistema di spionaggio e schedatura politica nato nel 1896 ma cresciuto a dismisura col fascismo, conteneva 13.716 nomi. Di questi, 12.491 (cioè il 91 per cento) erano classificati come estremisti di sinistra, 177 come anarchici, e solo 626 (il 4,5 per cento) come estremisti di destra. Si ha qui un esempio fra i tanti di come assai a lungo (lo smantellamento del casellario è successivo a quegli anni, ed è avvenuto molto lentamente) i centri nevralgici dello Stato italiano, a cominciare dagli apparati di sicurezza, siano stati in mani, diciamo così, non proprio tenere nei confronti della sinistra. Un dato del genere fino a qualche tempo fa veniva considerato abbastanza pacifico, almeno in sede di analisi obiettiva. Negli ultimi anni, però, l'azione congiunta del revisionismo storiografico