GIUGNO 1996 Indiani in salotto tZiL N. 6, PAG. 7 di Giuseppe Merlino Stéphane Mallarmé, Racconti Indiani, Fazi, Roma 1995, trad. dal francese di Attilio Scarpetta, pp. 142, hit 18.000. Che sono mai questi Racconti Indiani di Mallarmé che pure, tra Les mots anglais e La dernière mode, ha dato prova di saper essere uno scrittore di circostanza? Sono un compito galantemente svolto per far piacere a un'amica molto amata? un esercizio di stile, un'operina gratuita, eseguita per riprendere fiato tra due alte stagioni poetiche; una squisitezza fin de siècle, come tante altre? un autopastiche? o addirittura un'"antologia fiabesca della sensualità mallarmeana" come ha scritto Jean-Pierre Richard? Gérard Genette, in Palinsesti (1982), cita i Racconti Indiani come un buon esempio di "transtilizza-zione non parodica" (un testo che non ha uno stile ne riceve uno), scartando così ogni interpretazione di questo libro come un autopastiche (auto)ironico e narcisistico. Questo è un primo punto interessante. Cominciamo, dunque, dall'inizio. Da dove nascono questi Racconti? Lo narra con precisione Claude Cué-not in un numero del "Mercure de France" del 15 novembre 1938. Nel salotto sovraccarico di bibe-lots (per nulla inclini, però, a s'abolir come ingiungeva la musa severa del poeta) e di dubbio gusto di una seducente e generosa cocotte - un po' Secondo Impero e un po' Terza Repubblica -, madame Méry Laurent, vorace collezionista di friandises, di gioielli e di celebrità in voga (tra i più amati: Manet e Mallarmé, del quale l'editore Gallimard ha pubblicato quest'anno le lettere a lei indirizzate; e poi Ré-gnier, Coppée, George Moore, Reynaldo Hahn, Villiers de l'Isle-Adam, Whistler, ecc.), in quel salotto, dunque, uno degli ospiti, in una sera del 1892 o forse del 1893, sfogliando i Racconti e leggende dell'India antica (1878) di Mary Summer, osservò che quel libro, illustrato bene e riscritto en artiste, sarebbe stato di piacevolissima lettura. "Niente di più facile - replicò l'intraprendente demi-mondaine -lo faremo riscrivere da Mallarmé". E così, per galanteria, per divertimento, per amicizia o per debolez- za ("je ne suis pas volontaire", diceva volentieri il poeta), Mallarmé scelse quattro racconti della Summer e li "transtilizzò" ! L'interesse di un lettore per questa riscrittura è duplice. Il primo è quello di ritrovarvi un catalogo tematico, allo stato puro, delle più costanti fascinazioni mallarmeane. Il secondo è quello legato al lavoro grammaticale, sintattico e lessi- cale prodigato da Mallarmé sul testo, piuttosto normalizzato, di Mary Summer. Sia Jacques Sche-rer, in un articolo apparso anch'esso sul "Mercure de France" nell'aprile del 1938, e sia Jean-Pierre Richard nel suo classico studio su L'univers imaginaire de Mallarmé ( 1961 ) hanno rintracciato ed elencato i temi cari al poeta e presentati nei Racconti con un'inatte- se dello sguardo audace e rispettoso, della nudità anteriore al pudore, del voyeurismo casto, della preziosità del corpo decorato e dell'orientalismo nelle parures è nelle posture. Infine c'è l'intrecciarsi strettissimo dell'esperienza dell'eros con quella della morte e che occupa, ad esempio, l'intero racconto Il morto vivente-, ma è un intreccio con il preciso senso per il quale Strategici dello lumaca") Colette Braeckman Ruanda, storia di un genocidio 226 pp. L. 28.000 è tempo di genocidio in Ruanda: un milione di Tutsi, di Hutu del Sud, di oppositori, di intellettuali sono stati massacrati, e due milioni sono fuggiti all'estero, è giusto ricordare la fatale concatenazione degli eventi, chiarirne le origini e lo svolgimento. Ignacio Ramonet Fabio Giovannini Giovanna Ricoveri Il pensiero unico a i nuovi padroni del mondo 128 pp. 116.000 è l'ideologia dominaste. "Il peflsiefo unico". Quello the ha sempre ragione. 0Ì fronte al quale qualsiasi orgCxfl8nto deve piegarsi. Uno dctlnna oppiccicosa the avviluppa impercettibilmente qualsiasi rogicnc-mento ribelle. lo||j|Ìsce e lo offuscò:;: In preparazione Germ|||||®i^g||.PalrPO Gt«gni RussiSpeno La metafora dell'emergenza ■■ ; i hbn d: <; librarie. °PP-"» C.C.p. «70400»**wm«r *> M«cle .3ppvi5tW®f0W