Croce pensatore della finitezza di Piero Cresto-Dina Per Croce. Estetica Etica Storia, a cura di Raffaele Bruno, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995, pp. 280, Lit 42.000. Come è stato più volte osservato, il ritorno dell'interesse per Croce che ha caratterizzato l'ultimo decennio degli studi filosofici in Italia ha ricevuto i maggiori impulsi nei due ambiti dell'indagine estetica e del pensiero etico-politico, a loro volta strettamente connessi con quella problematizzazione della struttura categoriale del conoscere storico che attraversa, come un vero e proprio filo conduttore, tutta la parabola della riflessione crociana. Il volume, che raccoglie i contributi di alcuni tra i migliori specialisti del campo, tenta di articolare le molteplici relazioni che si intrecciano tra questi diversi settori di ricerca, individuando proprio nella tematizza-zione del tempo storico il luogo a partire dal quale risulta ancora possibile confrontarsi con l'itinerario speculativo del filosofo napoletano in una dimensione che non sia meramente ricostruttiva, ma riproponga in termini forti l'eventualità di una sua rilettura alla luce dei contenuti dell'esperienza odierna.^ . È l'idea che è stata allusivamente condensata nel titolo stesso della raccolta, il quale, mentre contiene da un lato il riferimento a quello di un celebre testo di Althusser (Pour Marx), rinvia dall'altro alla triplice organizzazione del materiale qui confluito. L'intenzione "attualizzante" non sembra però segnata dal privilegio accordato a un univoco indirizzo interpretativo, né riproduce in qualche modo un qualche orientamento di scuola: la collocazione teorica dei vari autori dei saggi, così come lo stile argomentativo caratteristico di ciascuno di essi, testimonia piuttosto della volontà di affermare una dimensione dialogica del filosofare, tanto più significativa in quanto si esercita nei confronti di un pensatore sul quale hanno pesato per decenni accuse, più o meno giustificate, di egemonia culturale all'interno del nostro paese. Da questo punto di vista è interessante, per limitarci a un caso esemplare, la presenza di un saggio come quello di Gabriele Scaramuzza, teso a stabilire la distanza tra l'estetica crociana e il metodo fenomenologico di indagine sull'arte, tra un'estetica che opera per "riduzioni identificanti" e finisce per fagocitare la concreta esistenza dell'arte e uno stile di ricerca che non dimentica invece il problema di una ricognizione delle forme (generi, tecniche, costanti del comportamento estetico, valutazioni pratiche) attraverso le quali la generalità del principio estetico si media con l'affermata singolarità e inconfrontabilità di ogni opera. Allo stesso modo si può accogliere con favore, quale ulteriore espressione di un atteggiamento ormai affrancato da tradizionali pregiudizi e desueti vincoli di ortodossia, l'alternarsi nel volume di contributi determinati all'esplorazione di singoli campi tematici e organizzati sulla base di una relativa aderenza alle formulazioni testuali degli scritti di Croce, e contributi nati invece dal bisogno di un autonomo svolgimento teorico dell'uno o dell'altro motivo pre- sente nell'opera del filosofo. Al primo gruppo possono essere ricondotti, a titolo di esempio, l'esauriente e perspicuo saggio di Paolo D'Angelo sui rapporti tra Croce e l'estetica romantica, i due interventi di Vittorio Stella (costruito il primo come una penetrante indagine sulle ragioni dell'opposizione crociana nei confronti della "poesia pura", volto il secondo a una disamina di alcuni nodi teorici nel rapporto tra storia ed etica), nonché i saggi conclusivi di Paolo Bonetti, su principi, volizioni e regole nell'etica crociana, e di Corrado Ocone, sul carattere "metapolitico" della concezione liberale in Croce. Appartengono invece al secondo gruppo - secondo la sommaria distinzione che abbiamo proposto - due dei saggi che compongono la sezione introduttiva del volume, dedicata alla teoria della storia. Pensiamo a quello di Renata Viti Cavaliere, incentrato sull'idea della natura temporalizzatrice del giudizio storico e a quello dello stesso curatore della silloge, Raffaele Bruno, sul concetto di redenzione quale fondamento di un'interpretazione dialogica della storia. Nel primo caso il nesso tra esperienza della verità e percezione della finitudine viene opportunamente articolato in funzione di quell'apertura della temporalità storica che Croce ha concepito alla luce dell'universale concreto, sintesi di universalità e individualità, definizione e intuizione, permanenza e rappresentazione del mutevole. La tesi è che nel determinare la forma logica del giudizio storico Croce abbia dato espressione a una radicale concezione della temporalità, fondata sul presupposto della centralità di un io narrante e giudicante nel presente, per il quale si costituisce nel racconto la trama stessa della coscienza temporale. Invece nel saggio di Bruno, che prende le mosse dalla discussione del detto di Croce secondo il quale "l'uomo vive nella verità", la contestazione crociana dell'idea della storia come rivelazione di un sapere assoluto viene condotta fino al punto in cui, condensandosi in una prospettiva storica liberata da ogni di- ► Il difetto di Marx di Roberto Finelli Gianfranco La Grassa, Costanzo Pre-ve, La fine di una teoria. Il collasso del marxismo storico del Novecento, Unico-pli, Milano 1996, pp. 208, Lit 25.000. Il tema affrontato da questi due intellettuali della sinistra non istituzionale è l'addio al sistema mitologico, quale insieme di soggetti immaginari e di grandi narrazioni, costituito per loro, negativamente, dal marxismo del Novecento. Le illusioni di questa costruzione mitologica sorto state essenzialmente due: 1) la tesi che la classe operaia avrebbe potuto e dovuto costituire la classe "universale", capace di trasbordare l'umanità da un tipo di società a un'altra■ 2) la tesi, a muovere da una visione prefissata e anticipata della storia, che i presupposti economico-sociali del passaggio al comunismo fossero già tutti iscritti all'interno della società capitalistica. Della prima ipotesi si occupa maggiormente Preve, alla seconda dedica maggiore attenzione La Grassa. Comune è il convincimento che la radice di entrambe si trovi nell'originaria convinzione di Marx che sono l'organizzazione e la tecnica della stessa produzione capitalistica a generare, attraverso la socializzazione delle forze produttive, un soggetto già omogeneo e fortemente collettivizzato, quale la classe operaia, capace di aumentare sempre più, col superamento di forme d'individualità egoistica, il suo controllo comunitario e cosciente sulle modalità della produzione. Per i nostri due autori, anziché di "socializzazione", bisogna parlare di "desocializ- zazione", di divisioni delle funzioni e dei ruoli lavorativi (prima fra tutte quella tra direzione ed esecuzione del lavoro), in un moltiplicarsi di differenze che mostrano quanto la scelta e l'idealizzazione che Marx ha fatto della classe operaia nascano dalla sovrapposizione di un concetto filosofico e spiritualistico di soggetto (la classe dei proletari, universale per definizione e ricca di futuro perché, priva di ogni cosa, non avrebbe nulla di particolare da difendere) sulla classe sociologica e concreta dei lavoratori salariati. Giustapposizione - per ricordare la critica di Croce a Marx - di un concetto utopico e astrattamente egualitario e solidaristico, che appartiene alla sfera del dover essere, all'ambito invece dell'essere, cioè della vita reale ed empirica, in cui si dispiega la multiforme differenza della condizione lavorativa moderna. Nella fondazione di una pretesa soggettività collettiva, coesa e fortemente solidale, nel cuore della produzione materiale, sta dunque il "difetto" fondamentale di Marx; ripreso e assolutizzato dal marxismo novecentesco, soprattutto quello della socialdemocrazia tedesca, che nell'assunto positivistico della neutralità della scienza e delle forze produttive ha trovato l'ulteriore condizione teorica per l'assenso a una dialettica che predicava il generarsi automatico, nel cuore della modernità e della sua produzione materiale, di un soggetto tendenzialmente egemonico e totalizzante, dal piano dell'agire tecnico a quello dell'agire politico. Novità RAFFAELE MANTEGAZZA - BRUNETTO SALVARAN1 Vedi alla voce: misteri Istruzioni per l'uso di Martin Mystère "Occasioni" - pp. 62 - L. 2.000 Dopo le "istruzioni per l'uso" di Dylan Dog, una guida alla lettura di un altro celebre investigatore, amato da adolescenti e adulti GIUSEPPE GUIDA Filosofia e storia della filosofia in Karl Lowith "Testi e Studi" 131 - pp. 230 - L. 30.000 L'itinerario filosofico di Lowith attraverso le sue opere maggiori, dai primi scritti fino ai testi della maturità e della vecchiaia ANDREA CER1ANI (a cura di) Processi di innovazione e miglioramento della scuola Strategia e modelli di intervento "Formazione e organizzazione" 2 - pp. 270 - L. 35.000 Un quadro innovativo, in prospettiva europea, per una scuola intesa come centro di cambiamento e luogo di promozione CLAUDIO MOFFA Saggi di storia africana "Testi e Studi" 127 - pp. 280 - L. 30.000 Nove saggi frutto di altrettante ricerche su alcune tematiche importanti e attuali della storiografia africanista LUIGI GAFFURI Africa o morte Viaggi di missionari italiani verso le sorgenti del Nilo (1851-1873) "Biblioteca africana" 1 - pp. 276 - L. 32.000 Le relazioni dì viaggio e le testimonianze etnografiche di alcuni missionari italiani, da Giovanni Beltrame a Daniele Comboni ANGELO TURCO (a cura di) Terra d'Africa 1996 pp. 308 - L. 30.000 La sconfitta di Adua, i socialisti italiani e le colonie, il cattolicesimo africano, il "Diario" di un anno in Marocco, uno sguardo sui Tropici EDIZIONI! - UN1COPL1 GINEVRA CONTI ODORISIO Poullain de la Barre e la teoria dell'uguaglianza con la traduzione integrale de "L'uguaglianza dei due sessi" ( 1673) "Unipolis/La città comune" 1 - pp. 190 - L. 29.000 Il primo volume di una nuova collana che intende inserire nella cultura generale i grandi classici che si sono occupati della evoluzione della condizione femminile CORINNA CRISTIANI (a cura di) Percorsi dì genere tra natura e cultura La famiglia affettiva a Milano negli anni Novanta "Generazioni" 3 - pp. 236 - L. 29.000 La formazione delle identità di genere attraverso l'adolescenza, l'innamoramento, la paternità-maternità GIACOMO CORNA-PELLEGRINI Pianeta blu Paesaggi e atmosfere del mondo "Studi e ricerche sul territorio" 50 - pp. 320 - L. 49.000 Un giro intorno al mondo raccontato da un geografo curioso e attento Alzaia Naviglio Grande, 98- 20144 Milano - Tel 02/5810.11.40 - 5810.71.55 Distr. 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