OTTOBRE 1996 Un regista misterioso ■^^eé^c- -f-iLfry, N. 9, PAG. 43 ' di Massimo Quaglia Chris Marker, a cura di Bernard Eisenschitz, Dino Audino, Roma 1996, pp. 182, Lit 20.000. Pubblicata in occasione della personale organizzata nell'ambito della XXXII Mostra Internazionale del Nuovo Cinema svoltasi a Pesaro dal 14 al 22 giugno 1996, questa monografia costituisce il primo testo in lingua italiana su Chris Marker e il secondo a livello internazionale (ve ne è infatti uno in portoghese, mentre un altro in tedesco è in corso di stampa e non esiste invece nulla in Francia, suo paese d'origine). Libro e retrospettiva sono serviti per fare un po' di luce su uno dei più interessanti registi della storia del cinema, su un autore poco conosciuto e pochissimo analizzato, su un personaggio misterioso in quanto riluttante non solo ad apparire in pubblico, ma anche a concedere interviste e a rendere pubbliche le sue fotografie - paradigmatica è in proposito la sequenza di Tokyo-Ga (1986) in cui rifiuta di farsi filmare da Wim Wenders. Questo atteggiamento schivo e riservato si spinge a tal punto che risulta arduo perfino ri- costruire i suoi dati biografici essenziali. Di lui si sa solamente che il suo vero nome è Christian-Francois Bouche Villeneuve, è nato nel 1921, è laureato in filosofia e, prima di dedicarsi al cinema, ha scritto il romanzo Le cceur net. Altrettanto difficoltoso è mettere in piedi una rassegna dei suoi film, dal momento che appare completamente disinteressato alla loro circolazione e, quand'anche "tollera" che ci si interessi a essi, invita i curatori delle sue retrospettive a rinunciare alle opere anteriori al 1962, considerandole ormai superate sia dal punto di vista storico che estetico. Fortunatamente Adriano Apra, direttore della mostra, e Bernard Eisenschitz, responsabile della sezione, non sono stati del tutto fedeli alla parola data, di modo che gli spettatori presenti a Pesaro hanno potuto vedere clandestinamente - in una saletta video appositamente predisposta -un paio di film del periodo precedente. Les statues meurent aussi, iniziato nel 1950 su richiesta della rivista "Présence Africaine" e terminato nel 1953, segna il suo esordio cine- Fatti in casa Gianni Rondolino, Storia del cinema, Utet, Torino 1996, 4 voli., pp. 2298, Lit 444.000. La struttura: terza edizione, a ventanni dalla prima, di un'opera caposaldo. Sì presenta in quattro volumi rilegati, riccamente illustrati, salvo eccezioni, in un efficacissimo bianco e nero. Titoli: Il cinema muto. Dagli Anni Trenta agli Anni Cinquanta (che Include anche II cinema in Oriente e in America Latina), Dalla "Nouvelle Vague" a oggi e, completamente nuovo, un Dizionario dei film. I film: nella Storia compaiono seimila titoli, fra testo e illustrazioni. Il Dizionario li traduce in una mappa di schede filmografiche, con cast, credit, dati tecnici, dati artistici (con la collaborazione di Stefano Boni, Giulia Carluccio, Sara Cortellazzo, Eugenia Gaglianone, Michele Ma-rangi, Umberto Mosca, Massimo Quaglia, Nicola Rondolino, Paolo Rossi, Dario Tornasi, Enrico Vincenti). II taglio: la ricostruzione di periodi chiave della cinematografia mondiale e l'analisi di aspetti e trasformazioni di carattere tecnologico sono la cornice di un racconto che procede attraverso le esperienze e le opere dei registi che hanno fatto grande il cinema: da Griffith, Chaplin, Keaton, Flaherty, Ejzenstejn e Pudovkin, Murnau, Lang, Pabst, Lubitsch, Clair, Dreyer, per arrivare fino a Stanley Kubrick. Segue un capitolo sutt'Ultimo ventennio: la rinascita americana e le nuove tendenze del cinema europeo. Scoperta: il capitolo sul Cinema dei paesi emergenti, con una riflessione sul cinema "antioccidentale". "L'Indice" non recensisce i libri dei membri del Comitato di redazione, ma ne dà conto in questa rubrica a cura della direzione. i . ■'-« ' * ' ' : matografico. Quest'opera prima, firmata anche da Alain Resnais e Ghislain Cloquet, rappresenta, come dice lo stesso Marker, la "grandezza e decadenza dell'arte negra" . Il film vince il Prix Jean Vigo 1954, ma la Commissione di controllo gli rifiuta il visto segnalando la necessità di apportare dei tagli e decretandone così l'invisibilità per oltre dieci anni. Al di là di tali vicissitudini legali, si tratta del capitolo iniziale di una collaborazione tra Resnais e Marker che si protrarrà in modo proficuo per alcuni anni. Nel corso dell'intervista rilasciata da Resnais a Birgit Kàmper e Thomas Tode che appare nel volume (è un'anteprima del libro in corso di stampa di cui si è fatto cenno in precedenza), Resnais sottolinea gli elementi che lo accomunano al collega (ad esempio la passione per gatti e fumetti) e riconosce l'apporto fondamentale dato da Marker per la realizzazione dei suoi Nuit et brouil-lard (1955) e Toute la mémoire du monde (1956). Rivela inoltre che avevano incominciato insieme a scrivere la sceneggiatura di Hiroshima mon amour (1958), ma che dopo quattordici giorni l'amico si era ritirato dal progetto sentendosi inadeguato all'impresa. Uno dei film più interessanti di Marker è La jetée (1962), un photo-roman di ventotto minuti (a cui si è ispirato Terry Gilliam per realizzare L'esercito delle 12 scimmie, 1996), il cui protagonista è ossessionato da un'immagine infantile: quella del viso di una donna e della morte di un uomo legate insieme. Dopo la terza guerra mondiale e la conseguente distruzione di Parigi, l'uomo è costretto a esperimenti di viaggio nel tempo, attraverso i quali riesce a ritrovare la dorma, ad amarla e a scoprire di essere stato testimone della propria morte. Ciò che affascina è la concezione del tempo che emerge dalle pieghe del racconto, quel far implicitamente riferimento alla "zona" di tarkovskijana memoria. Non bisogna però dimenticare che Marker è anche autore di opere che si contraddistinguono per la forte militanza politico-sociale e che suo obiettivo, a differenza di Joris Ivens -con il quale ha collaborato per ... à Valparaiso (1963) e Europort: Rotterdam (1966) -, non è tanto quello di raggiungere i vari luoghi del mondo nel momento stesso in cui si fa la Storia, ma un attimo dopo, per poter riflettere con più calma in merito ai mutamenti avvenuti. Appartengono a questo filone Description d'un combat (1960), Cuba si (1961), Le,joli mai (1962), Loin du Vièt-nam (1967), A bientót, /espère (1968), La botatile des dix millions (1970), L'Ambassade (1973), La spirale (1975), Le fond de l'air est rouge (1977), 2084 (1984), Le 20 heures dans les camps (1994), Ca-squebleu (1995). Il corpus cinematografico marke-riano si completa con la presenza di opere esplicitamente dedicate all'amato Giappone - Le mystère Koumiko (1965) eSanssoleil(1982) - e delle cosiddette storie del cinema - i due film dedicati ad Alek-sandr Medvedkin, vale a dire Le train en marche (1971) e Le tom-beau d'Alexandre (1992), nonché gli splendidi ritratti AK■ (1985) e Tarkovski '£6(1986). In questi ultimi anni Marker sta lavorando prevalentemente nell'ambito delle videoinstallazioni e si sta servendo delle nuove tecnologie nell'intento di realizzare un progetto enciclopedico di stampo rosselliniano, avviato fin dal 1989 con le tredici puntate di L'héritage de la chouette. DANIEL PICOULY IL CAMPO DI NESSUNO Traduzione di Yasmina Melaouah Attraverso lo sguardo attento e insieme felicemente deformante di un ragazzino di dieci anni, la storia di una famiglia operaia francese, papà nero, mamma bianca, pochi soldi, una casa grande come un armadio a muro, tredici figli e, tuttavia, gioia da vendere. Per tutti i tifosi di Malaussène: garantito da Daniel Pennac. JACK WOMACK ATTI CASUALI DI VIOLENZA INSENSATA Traduzione di Grazia Gatti Lola, dodici anni, registra nel suo diario il passaggio da una placida esistenza borghese all'inferno della vita di strada. Lo straordinario omaggio alla dolcezza perduta dell'infanzia di una nuova Anna Frank alle soglie del Duemila. MARGUERITE DURAS LA VITA TRANQUILLA Traduzione di Laura Guarino Una giovane donna condannata a una quieta felicità familiare, un'ordinaria esistenza di provincia fatta di delitti, gelosie, menzogne, tradimenti... Il romanzo che Marguerite Duras scrisse a trent'anni. FRANCESCO PICCOLO STORIE DI PRIMOGENITI E FIGLI UNICI Un'ironia sapienziale e un'irresistibile, serafica comicità lampeggiano in questi nove racconti d'esordio. I grandi temi della vita e della morte si danno appuntamento in un ombrello dimenticato, una maglietta da calciatore, una strada che conduce a scuola. A tradimento, Francesco Piccolo afferra dettagli apparentemente innocui per trascinarli in un gorgo di profondità inattese. ISABELLA SANTACROCE DESTROY Londra, ore 27.30: aerosol di droghe sintetiche, transessuali vestiti di plastica, barboni visionari e tanta musica campionata. Una devastante storia d'amore dalla scrittrice più nichilista della giovane narrativa italiana. GIANNI CELATI LUNARIO DEL PARADISO Vagabondaggi, amori, ritmi sincopati, sogni di un'età perduta Gianni Celati riscrive il romanzo della sua giovinezza. MAURIZIO MAGGIANJ MÀURI MAURI Il romanzo d'esordio di Maurizio Maggiani. La brusca delicatezza di un'educazione sentimentale maturata alla luce del dialetto e della memoria. La musica di Puccini che scandisce i passi del piccolo Màuri e della magica Meri, vergine, madre, zingara, amante.