□ N. 12 49 Infanzia Rhiannon Lassiter, La terra non gira più, ed. orig. 1998, trad. dall'inglese di Marina Astrologo, pp. 227, Lit 24.000, Salani, Milano 2000 Fratello e sorella, Wraith e Ra-ven, orfani in una Londra del futuro minacciosa e torbida, partono alla ricerca della sorellina Rachel, scomparsa in circostanze misteriose. La troveranno, ma la ragazza non è più quella di prima... Il cuore - irrisolto - della vicenda è il conflitto tra i due protagonisti. Wraith è riflessivo, altruista, fedele a una sua morale. Raven è impulsiva, egocentrica, troppo fiduciosa in se stessa. Abissalmente diversi, i due fratelli sono indispensabili l'uno per l'altra: insieme fanno una persona sola. Viene così affrontata una tematica cruciale per gli adolescenti, ai quali il libro è rivolto: Raven incarna la metà oscura ma attraente che si cela nell'intimo di ognuno di noi, selvaggia, imprevedibile, spericolata. Wraith è la parte razionale, ma rappresenta anche la capacità di aiutare gli altri. Il secondo tema portante è quello della diversità. Tutti i personaggi si sentono diversi per qualche ragione: Raven appartiene a una stirpe di mutanti (gli Hex) dotati di superpoteri tecnologici e condannati dalla legge, deve fuggire se vuole sopravvivere; Wraith è sensibile e si preoccupa per il prossimo, ma vive in mondo dove vige la legge del più forte; Kez, un ragazzino che si unisce a loro, si sente inutile e privo di qualità; Ali vive nel quartiere più esclusivo della città, ma quando si scopre che anche lei è una Hex viene cacciata dall'Eden. Tutti scopriranno che la diversità non è solo una fonte di sofferenza, ma anche un punto di forza e un tassello fondamentale per l'approdo a un'individualità adulta. Infine, una problematica cara alla fantascienza: che cosa è umano e cosa non lo è? Raven è veramente umana? Sembra priva di empatia verso il resto del mondo: detto in altre parole, non avrebbe superato il test di Voigt-Kampff al quale venivano sottoposti i replicanti di Biade Runner. Però il lettore non sfugge all'identificazione con il suo personaggio e, insieme, alla domanda: c'è anche in me qualcosa di poco umano? La giovanissima autrice (oggi ventenne, diciassettenne quando scrisse questo libro) ha continuato la storia in altri due romanzi, da poco usciti in Inghilterra, e gestisce un suo curioso sito ufficiale, non privo d'interesse: http://www.conjure. demon.co.uk/index2.html. Anna Preianò Kathryn Lasky, Testimone oculare, ed. orig. 1998, trad. dall'inglese di Alessandra Dugan, pp. 153, Lit 13.000, Mondadori, Milano 2000 Il titolo originale è Alice Rose & Sam. Alice è una ragazzina dodicenne orfana di madre, con padre giornalista e cercatore d'argento, sartina che cuce vestiti per le belle del saloon. Sam è Samuel Cle-mens, giornalista quasi trentenne che un giorno diventerà famoso con il nome di Mark Twain. La vicenda si svolge in una cittadina mineraria del Nevada durante la guerra civile, tra omicidi, linciaggi, in- cendi, discriminazioni razziste nei confronti degli immigrati cinesi, furti, truffe, giudici corrotti e processi addomesticati, associazioni segrete di cristiani bigotti e fanatici che in realtà, con la scusa di voler moralizzare l'ambiente, fanno i loro interessi economici e suon di crimini. Sintomatica e rivelatrice è la scena in cui la moglie del giudice è complice di furto e corruzione ma si scandalizza per un po' di alcol. Alice indaga su un delitto di cui è stata testimone, e con l'aiuto di Sam fa giustizia. Lei diventerà direttrice del giornale locale e lui partirà per diventare un grande scrittore. Il tutto con una vivida descrizione d'ambiente che fa risaltare particolari e dettagli del processo di formazione della nazione americana. Fernando Rotondo Sara Marconi, Olimpia e le principesse, ili. di Marilena Pasini, pp. 103, Lit 11.000, Feltrinelli, Milano 2000 Sara Marconi, torinese di nascita e milanese di residenza, ha scelto per il suo esordio nella narrativa per ragazzi una storia divertente e a tratti surreale, tutta giocata su una fantasia sbrigliata che si sviluppa come un sogno, dalla logica stra- di ragazzi, la bambina/maschiaccio, il bambino abbandonato e poi ritrovato da grande, ecc. A questo campionario dell'immaginario letterario aggiunge un elemento tipico della psicologia infantile, cioè la paura del buio e di tutto ciò che viene dal profondo, dall'ignoto, dall'oscuro. In questa occasione si tratta dei Passaterra o Fangosi, creature misteriose provenienti appunto dal sottosuolo e dal fango, che mangiano la terra, adorano le discariche e i mucchi di spazzatura, le cose umide e vecchie, ingurgitano cartacce, torsoli di mela, bucce di patate, i nostri avanzi insomma. Come i lombrichi, sono molto utili all'uomo e al sistema ecologico. Ma il perfido e avido padrone del sistema di raccolta e distruzione dell'immondizia della città, nonché costruttore di un'inutile ma redditizia linea metropolitana, ha ridotto in schiavitù i Fangosi usandoli come manodopera per lo smaltimento dei rifiuti e costringendoli a mangiare anche plastica e avanzi di fast-food. Come si vede l'autrice introduce un elemento sociale e civile quale la problematica ambientale del riciclaggio dei rifiuti. Molta carne al fuoco, dunque, ma ben condita e aromatizzata, per una lettura scorrevole, avvincente e divertente. (F.R.) volta e stravagante, di un'Alice moderna che si trova precipitata dentro una fiaba metropolitana. Olimpia, Bambina da Avventura, che odia le storie di principesse amate invece dalle bambine lagnose e smorfiose, un giorno decide di marinare la lezione di piano, incontra una strega che anziché su una scopa viaggia in una moto Honda del 1973 (CB 350 Four, modello europeo), con casco regolamentare naturalmente, e parte con lei per un'avventura nella quale streghe, orchi, principesse, magie e incantesimi sono così vicini alla realtà da confondersi con essa. Come il Giorno stregato dell'Anno Rovesciato, che risulta il 31 ottobre 2002 (cifra che si può leggere al contrario), festa di Halloween. Olimpia appare sempre spiazzata, senza parole, con tante domande ma nessuna risposta, come la logica di una bambina - anche di una lettrice - che alla fine capisce che avventura e fantasia vanno accettate per come sono e che anche un Libro di Principesse da Bambine Avventurose può essere molto divertente. Spiritosi i disegni in bianco e nero di Marilena Pasini. (F.R.) Beatrice Masini, Fango su e fango giù, ili. di Adriano Gon, pp. 157, Lit 13.000, Salani, Milano 2000 Beatrice Masini tocca vari topoi della grande tastiera della letteratura per l'infanzia: la casa sull'albero, la capanna/rifugio, la banda peter Van Loon, Luna piena per il Lupetto Mannaro, ed. orig. 1999, trad. dal neerlandese di Laura Draghi, ili. di Hugo van Look, pp. 158, Lit 12.000, Salani, Milano 2000 Ritorna Lupetto Mannaro. Come si sa il piccolo licantropo era stato abbandonato dai suoi genitori a causa della sua diversità, ma adottato da una famiglia che invece ama le bizzarrie. Adesso Dolfi parte per il campeggio, ma, a causa di un errore di consultazione del calendario, si trova precipitato in una crisi di licantropia in una notte di luna piena in un bosco spaventoso alle prese con una creatura misteriosa e selvaggia e con un pericolosissimo cacciatore di lupi. Per fortuna intervengono in suo aiuto gli stravaganti genitori adottivi, il nonno, lupo mannaro anche lui, e Amina, la bambina di cui Dolfi si è innamorato (con sorpresa finale). Come nel precedente libro, la figura del piccolo lupo mannaro si presta a raccontare un apologo che rappresenta la diversità come possibilità personale e non minaccia per gli altri e mostra come accettare ogni individualità, anche la più eccentrica, vincendo pregiudizi e stereotipi. Dolfi soffre perché non è come gli altri bambini - o meglio, perché c'è chi non lo considera uguale agli altri - ma non intende rassegnarsi e fuggire sempre, vuole piuttosto partecipare alla vita che conducono gli altri coetanei, per questo si reca al campeggio malgrado i pericoli. Come spiega l'autore: "Non voglio dire che i bambini si trasformino sempre in lupi mannari, ma qual- che volta si sentono così, dentro. E allora hanno voglia di mordere, di graffiare...". (F.R.) Stefano Bordiglioni, Manuela Ba-docco, Dal diario di una bambina troppo occupata, pp. 146, Lit 15.000, Einaudi Ragazzi, Trieste 2000 L'illustrazione di copertina di Grazia Nidasio, come sempre splendidamente evocativa e riassuntiva, mostra una ballerinetta in tutù e scarpette impegnata in un assalto all'arma bianca con un gigantesco orologio dai mostruosi tentacoli. È Martina, dieci anni, la cui giornata è praticamente priva di tempo libero, occupata com'è da scuola, quantità industriali di compiti, lezioni e ripassi per le verifiche il pomeriggio, poi corsi di nuoto, danza, inglese (manca solo il computer). È la giornata tipica di una bambina dei nostri giorni. Che vorrebbe tanto giocare con le amiche, le Barbie, a pallavolo e a calcio, guardare i cartoni di Sailor Moon, ma non può perché a quell'ora è sempre in giro per piscine e palestre; allora deve accontentarsi di scrivere sul suo diario segreto, quando può, nei ritagli di tempo rubati alle occupazioni obbligate, la sera a letto, la mattina in bagno, a scuola di nascosto. Finché si riempie di puntini rossi e il medico, dopo analisi ed esami, anche psicologici, sentenzia: reazione psicosomatica allo stress; cura: tantissimo gioco con gli amici. Finalmente Martina può salutare il diario: "vado a guardarmi Sailor Moon e poi corro a comprarmi le ginocchiere per la pallavolo". La forma diaristica dà alla storia un andamento lieve, vivace e divertente, raccontando un apologo veritiero mai sentenzioso. (F.R.) Adela TuriN, Rosaconfetto, ed. orig. 1976, ili. di Nella Bosnia, pp. 39, Lit 17.000, Motta, Milano 2000 Nella seconda metà degli anni settanta l'editrice Dalla parte delle bambine, un nome storico dell'editoria per l'infanzia e del femminismo pionieristico, pubblicò alcuni albi illustrati che suscitarono attenzione, fecero discutere e aprirono una nuova strada nel campo dei libri per ragazzi. Adesso la "Mottajunior" ripubblica i primi quattro, i più belli e famosi, tra cui il famosissimo e ormai introvabile Rosaconfetto, di Adela Turin e Nella Bosnia, fondatrici dell'editrice (gli altri sono: La vera storia dei Bonobo con gli occhiali, Arturo e Clementina e Una fortunata catastrofe). Rosaconfetto, destinato a diventare un manifesto programmatico dell'editrice, pone, insieme con gli altri albi, il problema dei rapporti tra i sessi e della parità tra donna e uomo, imperniando la storia su personaggi femminili forti e decisi in un'epoca in cui i maschietti la facevano ancora da padroni come protagonisti dei libri. Erano tempi di forti passioni civili e morali che mettevano in moto radicali cambiamenti nei costumi sociali e nei comportamenti individuali. Allora questi libri furono anche accusati di ideologismo femminista, intenti didascalici e moralistici, ripetitività e schematismi narrativi. L'elefantina Pasqualina, che vive con le altre piccole in un recinto dove sono obbligate a nutrirsi esclusivamente di fiori rosa per avere la pelle morbida e gli occhi brillanti, rivendica e realizza il proprio diritto a uscire fuori, presto imitata dalle amiche, per giocare e rotolarsi nel fango come i maschietti. A loro volta, la tartaruga Clementina decide di fuggire in cerca della libertà, la topina Fiorentina conquista un nuovo ruolo gratificante entro la famiglia, le scimmie Bonobe sperimentano una vita creativa e autonoma non più al servizio dei maschi. Sono tutti personaggi al centro di storie che parlano dell'infanzia all'infanzia, con humour e leggerezza, ma pure con radicalità di passioni e ragioni civili, toccando temi e problemi destinati ad attraversare un immaginario non solo infantile, a insediatisi e a "lavorare" a lungo, per giungere fino a noi oggi e a risultare ancora attuali e moderni. Discendono di lì libri odierni come La gattina Rosy dei Wilkon (Arka), in cui la protagonista va via di casa per affermare la propria divergenza e trasgressività, La principessa birichina di Cole (E.Elle), ragazzina anticonformista che gira in jeans e su una moto, e II maialino Loto di Hasler (Piemme), in cui la porcellina Lala prima di sposarsi decide di conoscere il mondo. Segno che le bambine e i bambini di oggi si riconoscono ancora in queste storie e le fanno proprie perché ne hanno bisogno e vi si rispecchiano con le proprie domande, inquietudini, aspettative. (F.R.) B ORLA Via delle Fornaci. 50 - 00165 Roma Kenneth Wright VISIONE E SEPARAZIONE tra madre e bambino pagg. 416 - L. 50.000 A. Ferro QUADERNI DI F. Borgogno PSICOTERAPIA (a dì) | |s| FANTI L.E voi. 41: La "storia" e il "luogo immaginario" pagg. 320 - L. 40.000 Hélène Parat L'EROTICO MATERNO Psicoanaiisi dell'allattamento pagg. 272 - L 40.000 A IL SÉ Giannakoulas TRA CLINICA M. Armellini rTrnniA P.Fabozzi E TEORIA (a cura di) **£?•" 11 winnicottiana pagg. 296 - L. 40.000 Dana Breen (a cura di) L'ENIGMA DELL'IDENTITÀ DEI GENERI pagg. 368 - L. 46.000 I.N.H. Harwood M. Pines (a cura di) ESPERIENZE DEL SÉ IN GRUPPO pagg. 256 - L. 40.000 J.-J. Duhot SOCRATE o il risveglio della coscienza pagg. 192 -L. 30.000