N. 9 da BUENOS AIRES Francesca Ambrogetti Vale la pena scrivere su due guerre ormai quasi dimenticate mentre forse se ne sta già preparando un'altra? Elisabetta Piqué, una giovane giornalista nata in Italia ma cresciuta in Argentina, ha deciso per il sì e ha pubblicato in questi giorni a Buenos Aires Diario de guerra (Apuntes de una corresponsal en el frente: Afganistdn 2001 - Irak 2003). Un libro "vero" affascinante nella sua semplicità, con la trascrizione degli appunti presi mentre l'autrice preparava i suoi servizi come inviata speciale in Afghanistan e in Iraq del quotidiano argentino "La Nación". Il volume contiene anche alcuni degli articoli più significativi scritti dal fronte e pubblicati dal giornale e un'interessante documentazione fotografica. Elisabetta Piqué definisce le sue brevi note, scritte su taccuini sgualciti in condizioni sempre difficili e a volte quasi impossibili, come una specie di backstage del suo lavoro di inviata. L'autrice, che ha alle spalle la copertura di varie delle guerre che hanno insanguinato la fine dei secolo scorso e l'inizio di questo, descrive perfino i particolari più insignificanti delle sue giornate come inviata. Non solo i pericoli ma anche l'avventura di riuscire a fare una doccia, trovare un apriscatole o dormire qualche ora in mezzo ai bombardamenti. E al lettore sembra alla fine di aver condiviso l'esperienza. Senza tentare mai di farsi passare per un eroina, Elisabetta Piqué parla con serenità dei momenti nei quali ha rischiato la vita per raccontare i fatti dagli scenari dove stavano accadendo. Negli appunti dei suoi taccuini c'è anche tanto dolore per i colleghi che hanno perso la vita e per le vittime civili, la cui cifra esatta, scrive, non si saprà mai, perché in questo secolo non contano i morti che non sono occidentali. Questo libro - si legge nel prologo - è frutto di una follia scoppiata l'fl settembre del 2001 con l'attentato alle Torri Gemelle. Gli Stati Uniti, l'unica potenza di un mondo sempre più ingiusto, decide di vendicarsi e avvia l'operazione militare più costosa della storia per combattere il terrorismo, un'operazione che si intuisce infinita e che comincia con un'inutile guerra in Afghanistan e continua con un VILLAGGIO GLOBALE altrettanto inutile guerra in Iraq. E forse mentre leggete queste righe, conclude l'autrice, sarà in corso un'altra guerra, la prossima della serie. Diario de guerra è il primo libro di Elisabetta Piqué, che ha iniziato la sua carriera giornalistica all'Ansa di Buenos Aires ed è attualmente corrispondente da Roma de "La Nación". da MADRID Franco Mimmi Non è solo in Italia che i premi letterari suscitano rumorose polemiche: la Spagna, ad esempio, vanta un sistema assai diverso ma non per questo meno criticato. Qui, infatti, a indire i premi più ambiti e cospicui non sono enti, gruppi, fondazioni e istituzioni varie, ma le case editrici stesse, che non premiano romanzi pubblicati, ma inediti, i quali ricevono così, con l'attribuzione del premio e quanto segue - articoli di giornale, reportages radio e tv - la prima e principale promozione per la successiva pubblicazione. Ne segue inevitabilmente - come ha scritto "Babelia", settimanale culturale del quo- tidiano "El Pais" - che "la maggiore e più significativa parte dei premi letterari concessi in Spagna dalle case editrici sono combinati, decisi a priori, sia con l'autore sia con il suo agente". Quanto all'ammontare delle cifre, che a loro volta diventano un elemento pubblicitario, quasi sempre si tratta in realtà di anticipi sui diritti d'autore, ma bisogna ammettere che a volte sono davvero impressionanti: il maggiore, il Premio Pianeta, vinto l'anno scorso dallo scrittore peruviano Alfredo Bryce Echenique con El huerto de mi amada, è stato di seicentomila euro. Va da sé che la casa editrice non rischia una cifra simile con un autore sconosciuto, e infatti se lo sono sempre aggiudicato nomi assai noti (della letteratura, come Mario Vargas Llosa, o magari del giornalismo o della tv). E infatti lo spietato articolo di "Babelia" ammette che si lascia sempre un margine per la rivelazione o la sorpresa, ma aggiunge che tale margine è sempre più ridotto. Però, considera giustamente, piuttosto che lanciar pietre agli editori, che tutto sommato fanno il mestiere di vendere libri, bisognerebbe lanciarle a chi si presta al gioco: i giurati che, con i loro nomi, danno ai premi la necessaria credibilità, e soprattutto gli organi di informazione che concedono tanto spazio - titoli, cronache, interviste - a eventi la cui portata reale conoscono benissimo. A quel punto l'unico elemento di possibile giustizia, la successiva recensione del critico letterario (peraltro neppure lui sempre esente dall'influenza del premio), finisce per pesare ben poco. da NEW YORK Andrea Visconti È la fine della razza umana. Un virus impazzito ha spazzato via tutti. E rimasto un solo uomo vivo. E Snowflake, e dalla cima di un albero lungo la spiaggia ripercorre i terrificanti passi che hanno portato a questa situazione di apocalisse. È questa la storia che racconta la scrittrice canadese Margaret Atwood nel suo ultimo romanzo, Oryx and Crake, uscito negli Stati Uniti in giugno, pubblicato da Doubleday. Il titolo riprende il nome dei due personaggi al centro del racconto della Atwood: Oryx, l'incantevole prostituta asiatica che ha diffuso a sua insaputa il virus tremendo; Crake, l'uomo che ha messo a punto questo virus che avrebbe dovuto purgare la razza umana di ogni violenza, tensione, sentimento negativo. L'io narrante è Snowflake (fiocco di neve), che ripercorre a ritroso la sua esistenza ritornando a quando si chiamava Jimmy ed era un ragazzo un po' introverso in un'America all'inizio del nuovo millennio. Cresce e perde di vista il suo migliore amico che nel frattempo studia genetica fino a ideare un futuro manipolato geneticamente nel tentativo di migliorare la razza umana. Ma il risultato è un grottesco inferno raccontato a ritmo incalzante da una scrittrice che ha al suo attivo più di trenta romanzi. A momenti la narrazione si fa difficile da seguire perché fa continuamente passi indien-tro, ma gran parte delle 376 pagine di questo romanzo sono un racconto appassionante che qua e là fa venire in mente classici come Brave New World di Huxley, o 1948 di Orwell. Qualcuno ha notato anche riferimenti a Robinson Crusoe. Non ultima la conclusione del libro con le impronte umane sulla spiaggia. Premio Italo Calvino Il bando della diciassettesima edizione 2003-2004 1) L'Associazione per il Premio Italo Calvino in collaborazione con la rivista "L'Indice" bandisce la diciassettesima edizione del Premio Italo Calvino. 2) Si concorre inviando un'opera di narrativa (romanzo oppure raccolta di racconti, quest'ultima di contenuto non inferiore a tre racconti) che sia opera prima inedita (l'autore non deve aver pubblicato nessun libro di narrativa, neppure in edizione fuori commercio) in lingua italiana e che non sia stata premiata ad altri concorsi. Non vi sono limitazioni di lunghezza né di formato. 3) Le opere devono essere spedite alla segreteria del premio presso la sede dell'Associazione Premio Calvino (c/o "L'Indice", via Madama Cristina 16, 10125 Torino) entro e non oltre il 30 set- A tembre 2003 (fa fede la data del tim bro postale) in plico raccomandato, in duplice copia cartacea dattiloscritta ben leggibile. Devono inoltre pervenire anche in copia digitale su dischetto, da allegare al pacco contenente copia cartacea (l'invio per e-mail crea prò blemi di sovraccarico e intasamento' e occorre pertanto evitarlo). I partecipanti dovranno indicare sul frontespizio del testo il proprio nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, e-mail e data di nascita, e riportare la seguente autorizzazione firmata: "Autorizzo l'uso dei miei dati personali ai sensi della L. 675/96". Per partecipare si richiede di inviare per mezzo di vaglia postale (intestato a "Associazione per il Premio Italo Calvino", c/o L'Indice, via Madama Cristina 16, 10125 Torino) euro 35,00 che servi- ranno a coprire le spese di segreteria del premio. I manoscritti non verranno restituiti. 4) Saranno ammesse al giudizio finale della giuria quelle opere che siano state segnalate come idonee dai promotori del premio oppure dal comitato di lettura scelto dall'Associazione per il Premio Italo Calvino. Saranno resi pubblici i nomi degli autori e delle opere segnalate dal comitato di lettura. 5) La giuria è composta da 5 membri, scelti dai promotori del premio. La giuria designerà l'opera vincitrice, alla quale sarà attribuito un premio di euro 1.033,00. "L'Indice" si riserva il diritto di pubblicare - in parte o integralmente - l'opera premiata. L'esito del concorso sarà reso noto entro il mese di giugno 2004 mediante un comunicato stampa e la pubblicazione sulla rivista "L'Indice". % 6) Le opere dei finalisti saranno inoltre sottoposte ai lettori del Comité de lecture de l'Université de Savoie che, in collaborazione con il Consolato d'Italia a Chambéry, attribuirà il riconoscimento franco-italiano al te-' sto prescelto. 7) La partecipazione al premio comporta l'accettazione e l'osservanza di tutte le norme del presente regolamento. Il premio si finanzia attraverso la sottoscrizione dei singoli, di enti e di società. Per ulteriori informazioni si può telefonare il lunedi e mercoledì dalle ore 14 alle ore 17 al numero 011.6693934, scrivere all'indirizzo e-mail premio-calvino0tin.it, oppure consultare il sito www. lindice. com. Premio Paola Biocca per il reportage Il bando della quarta edizione 2003-2004 1) L'Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista "L'Indice" e il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (C.N.C.A.) di Capodarco di Fermo, bandiscono la quarta edizione del Premio Paola Biocca per il reportage. Paola Biocca, alla cui memoria il premio è dedicato, è scomparsa tragicamente il 12 novembre 1999 nel corso di una missione umanitaria in Kosovo. A lei, per il romanzo Buio a Gerusalemme, era andato nel 1998 il Premio Calvino. Attiva nel mondo del volontariato, pacifista e scrittrice, con la sua vita e il suo impegno Paola ha lasciato alcune consegne precise. Ricordarla con un premio per il reportage è un modo di dare continuità al suo lavoro. 2) Il reportage, genere letterario che si nutre di modalità e forme diverse (inchieste, storie, interviste, testimonianze, cronache, note di viaggio) e che nasce da una forte passione civile e di conoscenza, risponde all'urgenza di indagare, raccontare e spiegare il mondo di oggi nella sua complessa contraddittorietà fatta di relazioni, interrelazioni, zone di ombra e conflitti. La sua rinnovata vitalità è l'espressione di questa sua ricchezza di statuto. Con il reportage il giornalismo acquista uno stile e la letteratura è obbligata a riferire su una realtà. 3) Si concorre al Premio Paola Biocca per il reportage inviando un testo - inedito oppure edito non in forma di libro - che si riferisca a realtà attuali. Il testo deve essere di ampiezza non inferiore a 10 e non superiore a 20 cartelle da 2000 battute ciascuna. 4) Si chiede all'autore di indicare nome e cognome, indirizzo, numero di telefono, e-mail e data di nascita, e di riportare la seguente autorizzazione firmata: "Autorizzo l'uso dei miei dati personali ai sensi della L.675/96". 5) Occorre inviare del testo due copie cartacee, in plico raccomandato, e una digitale per e-mail o su dischetto alla segreteria del Premio Paola Biocca (c/o "L'Indice", via Madama Cristina 16, 10125 Torino; e-mail: premio.bioccaStin.it). 6) D testo deve essere spedito entro e non oltre il 30 novembre 2003 (fa fede la data del timbro postale). I manoscritti non verranno restituiti. 7) Per partecipare si richiede di inviare per mezzo di vaglia postale (intestato a: Associazione per il Premio Calvino, c/o L'Indice, via Madama Cristina 16, 10125 Torino) euro 30,00 che serviranno a coprire le spese di segreteria del premio. 8) La giuria, composta da Vinicio Albanesi, Maurizio Chierici, Delia Frigessi, Filippo La Porta, Gad Lerner, Maria Nadotti, Francesca Sanvi-tale e Clara Sereni designerà l'opera vincitrice, alla quale sarà attribuito un premio di euro 1.033,00. 9) L'esito del concorso sarà reso noto entro il mese di giugno 2004 mediante un comunicato stampa e la comunicazione sulla rivista "L'Indice". 10) "L'Indice" e il C.N.C.A si riservano il diritto di pubblicare - in parte o integralmente -l'opera premiata. 11) La partecipazione al premio comporta l'accettazione e l'osservanza di tutte le norme del presente regolamento. Il premio si finanzia attraverso la sottoscrizione dei singoli, di end e di società. Per ulteriori informazioni si può telefonare alla segreteria del premio (011-6693934, lunedì e mercoledì dalle ore 14.00 alle ore 17.00) oppure al C.N.C.A. (0734-672504); scrivere agli indirizzi e-mail premio.biocca0tin.it oppure cnca0sapienza.it; consultare il sito www. lindice. com.