Letterature I margini al centro Nello spazio aperto della liberta di Pier Carla Richetta Margherita Giacobino ORGOGLIO & PRIVILEGIO Viaggio eroico nella letteratura lesbica pp. 195, € 12,50, Il Dito e la Luna, Milano 2003 Un libro che guida alla scoperta di un mondo ancora poco, o per niente, conosciuto in Italia: nonostante il recentissimo interesse da parte di grandi editori per la letteratura lesbica, quello di Margherita Giacobino è il primo saggio in lingua italiana dedicato all'esplorazione di autrici, tematiche e soggettività che da noi stentano a emergere e non hanno suscitato l'attenzione loro tributata in altri paesi. Il lavoro nasce da un corso svoltosi per due anni successivi presso il Circolo Maurice di Torino, e in parallelo in altre città d'Italia, corso che ha coinvolto decine di donne nel lavoro di lettura e analisi di vari testi appartenenti a quella che, come ci spiega l'introduzione, è la discussa categoria della letteratura lesbica. Perché discussa? Perché le scrittrici stesse sono tutt'altro che d'accordo nel definirla, e perfino nell'ammetter-ne l'esistenza; in questa diatriba, simile a quella tra chi propugna e chi nega la scrittura femminile, l'autrice non prende posizione, e ci propone invece uno spostamento di prospettiva, che pone al centro la lettrice e il suo desiderio: "Mi sembra innegabile - dice Giacobino - che la letteratura lesbica esiste in primo luogo in rapporto a chi ne fa uso: la lettrice lesbica". E a lei, soggetto eccentrico per eccellenza, in quanto marginale e fuori dalla pretesa universalità della norma (ma, come arditamente suggerisce la teorica Monique Wittig, forse proprio per questo capace di "porsi all'avanguardia dell'umano" per osservare l'universale da un punto di vista de-centrato), che l'autrice presenta un ventaglio di opere, perlopiù straniere e molte non ancora tradotte in italiano, ed è a lei che si rivolge per sviluppare tutte le suggestioni di lettura che da queste opere emergono. Si tratta di un "viaggio eroico" nel senso che il paradigma del viaggio di scoperta e di crescita viene usato per interpretare alcune strutture narrative, ma anche per l'intento dell'autrice di riconoscere protagonismo al soggetto lesbica, di riportarlo "al centro dell'azione, della narrazione, al centro del suo mondo, e non in margine o cancellato da quelli altrui". Ma, nonostante il suo chiaro posizionamento, il libro è godibile per chiunque, e riserva a lettrici e lettori curiosi alcu- ne sorprese, una buona dose di autentico divertimento e spunti di riflessione su norme sociali e letterarie, strutture di pensiero e linguaggio. Il libro inizia con un excursus storico dal titolo Dalle amiche romantiche alle Amazzoni, che, a partire dai lavori di alcune studiose americane e inglesi, tra cui primeggia la storica Lil-lian Faderman, delinea una serie di immagini letterarie della lesbica: dalle coppie di amiche romantiche tratteggiate nei racconti di Sarah Orne Jewett e altre scrittrici e rese famose da Le Bostoniane di Henry James, alle "donne dannate" di Baudelaire, dalle vampire come Carmilla di Le Fanu (le cui nipotine sono arrivate fino a noi e sono ancora vive nel cinema) fino alla figura dell'invertita, che nasce nel momento in cui la "scoperta" della sessualità da parte della psichiatria induce alla medicalizzazione dell'omosessualità; da questi cliché si uscirà soltanto con il femminismo degli anni settanta, che creerà altri filoni (e altri cliché, destinati a loro volta a essere superati), come quello delle amazzoni, delle guerriere lesbo-fem-ministe, o, in tempi postmoderni e postfemministi, della lesbica normalizzata, che si accattiva le simpatie del pubblico, magari in veste di detective privata. Nel Secondo capitolo (In fuga dall'eterosessualità: Viaggi, scoperte, avventure) l'autrice presenta una lettura di alcuni romanzi, tre -americani e tre italiani; sotto la trasparente metafora del viaggio, si analizzano diversi percorsi di scoperta di sé e del mondo, alla ricerca delle "parole per dirsi", perché "nominare (...) significa poter fare oggetto di un discorso, poter riformulare la visione del mondo a partire dalla propria verità". Segnalo in particolare la lettura che Giacobino fa di Carol, di Patricia Hi-ghsmith: i lettori vengono guidati in una appassionante riscoperta di un libro che è tornato più volte alla ribalta: pubblicato per la prima volta nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan, è stato poi rivendicato da High-smith negli anni ottanta, e tradotto in Italia soltanto nel 1995, anno della scomparsa della scrittrice. Si avverte la frequentazione e la familiarità dell'autrice con la letteratura e la saggistica anglosassone: qui come nei suoi romanzi (ricordo che Giacobino è anche autrice di fiction e traduttrice dall'inglese) la sua Per lettori navigati www.lindice.com scrittura è lieve e discorsiva, ma non per questo superficiale. Una scrittura spigliata e leggibilissima, con battute a volte folgoranti, conduce i lettori attraverso un'analisi che a qualcuno potrà apparire eretica, scevra com'è dagli strumenti e dai canoni ormai consolidati in una certa tradizione italiana di stampo accademico, anche femminista. L'autrice, che fin dall'introduzione si proclama antiaccademica, ci racconta e ci spiega le sue passioni ma anche le sue insofferenze; e i giudizi che dà e i percorsi in cui ci guida esulano infatti da una critica letteraria in senso stretto, e si collocano piuttosto nella direzione di una ricerca di autenticità e di forza comunicativa e di una lettura critica del segno letterario e della struttura della narrazione come veicoli di significati che influiscono sul nostro immaginario di lettori. È il discorso di una lettrice accanita, che non teme di manifestare, oltre alle simpatie, le sue antipatie, parlando di "libri amati o detestati, importanti, sorprendenti, irritanti, indimenticabili - ma comunque sempre libri necessari". Il momento più coinvolgente è forse quello dedicato a Le guerriere e le loro madri, in cui attraverso le parole di Audre Lorde, Dorothy Allison e Jeannette Winterson l'autrice ci presenta tre figure di madri potenti, rivisitate dalle figlie con sentimenti profondi e contrastanti, ma anche con il senso di una specifica eredità di linguaggio che da queste madri è stata trasmessa. Con le sue ampie citazioni, il saggio fa sorgere il desiderio di leggere queste autrici mai tradotte in italiano (tranne Winterson); e ci si chiede perché scritti che avrebbero sicuramente qualcosa da dire anche al pubblico italiano non abbiano finora trovato un editore nella nostra lingua. Del resto si sa che la letteratura a tematica lesbica viene di solito relegata nel genere erotico - sempre che si presti anche minimamente - e ce lo conferma, ad esempio, la recente traduzione di un libro di Ann Bannon, sottoposto a un'operazione di totale decontestualizzazione e inserito in una collana a carattere semi-pornografico. Fra le scrittrici italiane, sono citate Vigano, Zanghì, Cutrufel-li, Mazzucco, Stancanelli, Bibi Tornasi. Quest'ultima con il suo Il paese di calce (Pratiche, 1999) ci offre una storia limpida e toccante e ci immerge nel clima e nell'ambiente confuso e soffocante del Sud d'Italia durante la seconda guerra mondiale. Le pagine a lei dedicate sono alla conclusione del saggio, ed esprimono un omaggio in cui affiora la commozione: "In questo breve, bellissimo libro, scritto in una prosa essenziale e limpida come poesia (...) Bibi Tornasi non racconta soltanto una storia di amore e di guerra, ma anche il conflitto tra un mondo femminile soffocante, murato, prigioniero dentro la casa dell'uomo e gli occhi della gente, e un altro possibile modo di vivere la propria vita di donne, nello spazio aperto della libertà". P.C. Richetta insegna arte nelle scuole superiori Quindici racconti lesbici Sontuosità di sensuosi richiami di Eleonora Chiti PRINCIPESSE AZZURRE Racconti d'amore e di vita di donne tra donne a cura di Delia Vaccarello pp. 310, €7,80, Mondadori Milano 2003 Il titolo rovescia ironicamente l'archetipo patriarcale, annunciando il tema fondamentale del testo: quello dell'attesa e dell'incontro. E il sottotitolo a definire con premessa concreta e precisa ciò che ci aspetta, dichiarando la forma della scrittura - il racconto - e la sostanza - storie d'amore e di relazione fra donne nella concreta pratica del vivere. La raccolta, che contiene diciassette racconti, e una storia a fumetti, di quindici autrici italiane, è la prima antologia a tematica lesbica pubblicata nel nostro paese. In coerente omaggio alla sua intensa carica emotiva, questa narratività è attraversata da momenti poetici: versi di alta sensualità che sono evocazioni immaginifiche di un corpo amato, diari di passione, estasi e tenerezza o rimpianti dolcissimi di un bene perduto. I racconti, scritti da autrici italiane, tra cui alcune esordienti, sono raggruppati per tematiche che ne scandiscono le analogie: la ricerca di lei, l'amore della madre, la fusione e lo sperdimento, l'iniziazione e la formazione, il passato e il chiudersi di un'esperienza. Sono accostamenti fluidi, che si aprono - come si aprono le donne che raccontano, le donne raccontate, le donne che leggono - ad altre relazioni e rimandi, nel segno di quella sensualità che non sta solo nell'emozione amorosa ma in tutto un tripudio di colori, odori, sapori, che danno immagine a ciò che i corpi sentono. Ecco tramonti rosa su terrazze e piazze romane, ecco "accesi pervinca" e "coltri di nuvole viola, lilla, arancione" e l'"ocra blu viola rosso" sulla neve; ecco reali "colline gialle dall'aria sonnolenta che profuma di finocchio tagliato" e virtuali "bagliori dorati sull'erba di un ruscello" e neri cipressi toscani che si stagliano sul giallo dei girasoli contro un cielo così blu da sembrare il mare del sud rovesciato; ulivi inargentati dalla luna piena che crea magiche ombre; coloratissime figure di Chagall sui grattacieli della città futura. Ma è anche il tripudio nutritivo amoroso del cibo, il rosso dei pomodori e "sugo, fragole, uva", baci odori sapori, bicchieri di vino frizzante a sera e cappuccini con cornetto all'alba, dopo notti di fuga e di ricerca. Della sontuosità di questi sensuosi richiami fa parte l'amore ghiotto per il corpo di donna, che l'altra donna gode prima con lo sguardo: poiché è lo sguardo il nesso primario dell'incontro. Questi richiami dei sensi si stendono in tempi e luoghi diversi, a garantirne la continuità: per l'estasi e la trasgressione di questi "soggetti eccentrici" la scrittura immagina scenari ottocenteschi, degli anni sessanta, dell'oggi, di un futuro fantascientifico carico di dubbi e tremori. Al di là - e a causa di - questo viaggio continuo alla ricerca di un riconoscimento di sé insieme all'altra, circola, in questa antologia, un discorso politico che non è solo quello implicito del pensiero femminista e della narrazione lesbica ma anche quello esplicito dell'occhio sul mondo: la denuncia della "vendita dei sogni" e del condizionamento dei ruoli per volontà di dominio, la denuncia dei cibi truccati e delle opulenze. Fate attenzione a come i consapevoli echi di vari generi letterari svariino da momenti densissimi a leggerezze ironiche (e ciò sia nei testi di firme più note sia in quelli di più giovani scrittrici): merita rilevare questa felice convivenza anche nei "profili" delle autrici. E apprezzate l'intelligente inserimento del delizioso racconto a fumetti. ■ E. Chiti è autrice di storie a fumetti Men on Men 2 "Mi interessano i dettagli trascurabili come i profumi delle loro case, il modo in cui segnano le pagine di un libro di lettura , l'intonazione delle loro voci, i tic che li perseguitano". Rincorrendo l'idea fatale dell'esser sinceri, come narratori e come esseri umani, Daniele Scalise propone una seconda raccolta di racconti italiani dichiaratamente gay (dopo Men on Men, Mondadori, 2002; cfr. "L'Indice", 2002, n 9). La formula è quella di accompagnare a ogni racconto una breve presentazione dello scrittore. Attraverso questi divertenti, a volte tragici, a volte patetici, autoritratti è possibile disegnare una mappa tanto possibile quanto provvisoria dei temi e delle convergenze che accumunano i prescelti. Alcuni di loro sono esordienti: Andrea Bergamini, Gerardo Pepe, Alfredo Ronci, Fabio Casadei Turroni, Antonio Rocco; altri sono già al secondo o al terzo romanzo: Marco Lanzòl, Piersandro Pallavicini, Gianni Farinetti. Tutti, o quasi - se si escludono due soli racconti, Bertillon di Lanzòl e L'Alcibiade fanciullo a scuola, dove si rielaborano evocazioni lombrosiane e dialoghi platonici -, si concentrano sul versante, ine-saurabile nelle sue varianti, dei sentimenti. Con una novità, l'ingresso forzato dei rapporti tra generi con la naturale valutazione delle relazioni eterosessuali e del problema della paternità. Un confronto che sembra non uscire dall'ovvietà di una visione binaria che ancora prevede la pax eterossessuale ben distinta dal caos omosessuale. Men on men 2. Antologia di racconti gay, a cura di Daniele Scalise, pp. 299, € 7,80, Mondadori, Milano 2003 (C.V.)