N. 5 23 La gioia degli aeroporti di Anna Maria Carpi Letterature Tutto scorre verso l'alto di Roberto Valle Amélie Nothomb NÉ DI EVA NÉ DI ADAMO ed. orig. 2007, trad. dal francese di Monica Capuani, pp. 153, €13, Voland, Roma 2008 Dopo Stupori e tremori e Metafisica dei tubi (2000 e 2001), è il terzo libro della scrittrice belga ambientato nel Giappone dov'è nata e vissuta nella prima infanzia e ritornata da adulta con qual- che intenzione di rima- nervi. Vi si narra la sua "diletto- sa" storia d'amore con Rinri, un coetaneo giapponese bello, fine, intelligente, cui nel 1989, a Tokyo, la ven- tunenne comincia a dare lezioni di france- se. Il ragazzo, che si presenta su una scintil- lante mercedes bianca, s'innamorerà di lei e le chiederà di sposarlo. Una relazione alle- gra, di letto ("amoropoli"), di gi- te, incontri difficili con gli amici, i genitori e i nonni di lui, e di conversazioni ostacolate, ma sempre meno, dallo scarso giap- ponese di lei e dal primitivo francese di lui. Finché - è l'ulti- mo capitolo, il più serio, E noc- ciolo del libro — lei riprende sen- za preavviso la via dell'Europa. "Fratello mio, io ti amo. La mia partenza non è un tradimento. Può capitare che la fuga sia un gesto d'amore. Per amare ho bi- sogno deEa mia libertà. Parto per preservare la bellezza di quello che provo per te. Non cambiare": è E discorso che lei dirige daE'aereo al sacro monte Fuji, ma, s'intende, anche al suo pretendente. E non per nulla ha battezzato l'aereo Pegaso, E ca- vaEo alato dei poeti. SuE'aereo trasmettono la Ra- psodia ungherese di Liszt: gioia, ricordo infantile, Europa profonda in cui lei immette una battaglia fra E bene e E male, e i buoni, fuggiaschi come lei, alla fine trionferanno. E una gran beUa pagina lirica. Dimenticherà E Giappone, a BruxeUes andrà a vivere "da casalinga" con l'ama- ta soreHa Juliette, dividendosi fra bucati e scrivania. Niente matrimoni né ora né mai, il ma- trimonio non s'accorda con una precoce e violenta vocazione ar- tistica come la sua. Preservare la beEezza era E messaggio esplicito del suo ge- niale libro d'esordio, Igiene del- l'assassino (1992) e a ben guarda- re anche di tutti i seguenti. Ogni cosa è lecita, anche E delitto, per non cadere nella bruttezza, neEe menzogne deUa mediocrità. E non per nuEa in quest'ultimo racconto, meno riuscito di altri, Amébe sale a piedi sul Fuji, con Rinri che rimane indietro, presto esausto. Ma non basta, lei si av- ventura, da sola, anche su un'al- tra montagna, in una bufera di neve, e non a caso si ricorda, pur con l'ironia che ad Amébe non viene mai meno, debo Zarathu- stra nietzschiano. La nipotina di Voltaire, quale per tanti aspetti è Nothomb, nutre anche la passio- ne per le vette. Questo libro pare scritto, inso- btamente, un po' di fretta: salti, vuoti, scuciture, battute super- flue nei dialoghi, frasi sommarie buttate là, un po' da letteratura di consumo. Vedi la seconda av- ventura in montagna: "E un mo- mento sublime, vorrei che non finisse mai. Quebe sei ore sono le più bébé della mia vita". O, ancora: "Esiste una gioia più grande di quella degli aeroporti, quella di sabre a bordo di un ae- reo [...]. Eppure ero sincera- mente disperata nel lasciare E mio paese preferito e di partire in condizio- ni simEi". Poi, per for- tuna, viene quel diret- to pane al pane che funziona sempre: "Si vede che per me la paura del matrimonio la vince su tutto". For- se E titolo stesso del li- bro allude a questo non voler appartenere al mediocre patetico comico dèjà vu del gioco fra i sessi. Poco gloriosa la fuga? Sì, dice lei, ma l'unico disonore che ci sia è non essere liberi. Sempre interessanti le notazio- ni sui giapponesi, che dopotutto non conosciamo: per esempio, la parola "amore", salvo incidenti o picchi d'amore passionale, è ri- servata aha letteratura. E la loro maniacale attenzione ai partico- lari deba tecnica o, ancora più strabEiante, la loro cerimonia deEa conversazione? Un tempo, ai banchetti imperiali, tutti tace- vano, fu neb'Ottocento che i giapponesi appresero dall'Occi- dente l'obbligo di parlare a tavo- la, fino ad allora prerogativa del- le gheishe. Ma scomparendo queste, l'in- gegnosità giapponese ha creato la figura del maestro di conversazione, che ha in mano la mappa deEe identità dei com- mensali - nome, laurea, profes- sione, azienda dove lavorano - e che, munito di microfono, ora gi- ra intorno aha tavola dicendo: il qui presente signor X direbbe probabilmente al signor Y che... e E signor Y gb risponderebbe che... e E signor Z gb suggerireb- be.... Ma la cosa sorprendente è che i giapponesi ascoltano - di- sposizione da noi ormai rara. Rin- ri stesso è sorprendente nel suo non creare ad Amébe laceranti addb da romanzo occidentale. Un cavahere antico. Come anche gb attuah abitanti di Hiroshima: "Il capitale deba vittimizzazione, tesoro nazionale di tanti popob, a Hiroshima non esisteva". Amébe amerà sempre E suo eroico Giappone deEe cerimo- nie, deUe montagne innevate e dell'ossessione tecnologica, e ce ne trasmette E fascino. Ma, come spesso gb scrittori, lei può amare soltanto da lontano, nebe sue fantasie al tavolino. B amcarpi@tin.it A. M. Carpi insegna letteratura tedesca all'Università di Venezia Travis Holland STORIA DI UN ARCHIVISTA ed. orig. 2007, trad. dall'inglese di Elisa Banfi, pp. 257, €15, Guanda, Milano 2008 Nel sottoscala è un raccon- to pubbbcato nel 1931 su "Novyj Mir", nel quale Isaac Babel' immagina la "libera" e "solitaria" morte di Spinoza come una battaglia: il sinedrio voleva costringere E fEosofo morente a pentirsi, ma Spino- za non si lasciò "piegare". L'u- cronico immaginismo barocco di Babel' raffigura Rubens al ca- pezzale di Spinoza in "atto di ri- levarne la maschera funebre". Ah'inizio del romanzo di Hol- land appare la maschera funebre di Babel', l'imperdonabEe "ecce homo" che ha descritto E tramon- to deba "struggente ebbrezza" dionisiaca del sogno rivoluziona- rio calpestato dall'epifania violen- ta deb'armata a cavallo. Nel 1939, D'ombra logora" del "maestro del sEenzio", aEa quale sono stati se- questrati gb occhiaE, annaspa cie- ca davanti a Pavel Duvrov, archi- vista della Lubjanka prigione del- l'Nkvd (Commissariato del popo- lo per gb affari intemi), sinedrio e inquisizione del grande terrore staliniano. Ex insegnante di lette- ratura russa ab'Accademia Kirov, Pavel Duvrov ha manifestato una spiccata propensione aEa delazio- ne, denunciando un suo coEega, ed è stato assegnato agli archivi letterari deba Quarta sezione del- l'Nkvd per partecipare ah'annien- tamento dei nemici del popolo. L'archivio letterario deba Quarta sezione è cobocato nel sottoscala deba Lubjanka, una sorta di Embo atroce nel quale languono le mi- gliori opere deba cultura russa del- l'epoca destinate all'inceneritore. Tuttavia, i "manoscritti non bruciano": il romanzo di Hoband trae ispirazione da un fatto real- mente accaduto e registrato dabo storico russo Vitabj Sentalinskij nel suo bbro sub'archivio lettera- rio del Kgb. Addentrandosi neba "selvaggia^ foresta" degh archivi del Kgb, Sentalinskij rileva che b tenente Kutyrev aveva occultato le ventisette cartelline di mano- scritti sequestrate a Babel' nel corso del suo arresto, avvenuto la mattina del 16 maggio 1939. Nel romanzo di Hoband, Kutryev è b diretto superiore deb'archivista, un ambizioso ceffo burocratico gogobano, un automa animato dall'entusiasmo amministrativo che si adegua ab'ascetismo dei consumi deb'epoca staliniana e che considera E lavoro alla Lubjanka sia come un contributo aUa costruzione del sociabsmo, sia come un mezzo di promozione sociale. Nel suo luttuoso itinera- rio attraverso una Mosca impie- trita dal terrore e daba notizia del patto Molotov-Ribbentrop, Pavel l'archivista si redime trafugando daHa necropob dei manoscritti un racconto di Babel' per sottrarlo aH'incenerimento. Sebbene nel romanzo riecheg- gi lo slogan staliniano "tutto scorre verso l'alto", nella vita reale tutto scorre verso il basso, verso queEa voragine annichi- lente che fagocita E megho deEa cultura russa del XX secolo. Pa- vel compie un itinerario fino al limitare estremo di un universo nascosto nel quale appaiono le sembianze sconvolte di quegb scrittori che (diversamente da Gor'kij, maestro deb'"emotività disonesta") non si sono rasse- gnati al ruolo di muse di Stalin: in primo luogo Mandel'stam, epitome della geniaEtà esEiata nella sterile e infernale Kolyma, che firmò la propria condanna a morte celebrando in una poesia i baffi da "scarafaggio" di Stalin. "Conserva sempre le mie parole per E loro retrogusto di sventura e di fumo": fedele al mandato poetico di Mandel'stam, Pavel trova una tomba provvisoria per il racconto di Babel', prima spo- glia Elustre di queEa necropob dei manoscritti destinata a resta- re nascosta e a riemergere dopo la fine del "secolo dei cani lupo" e del macabro "babo in masche- ra" deh'edificazione del sociali- smo. Vista con gb occhi di Pavel, la costruzione deb'eden sociabsta appare come un patetico e grot- tesco spettacolo di repentine svolte ideologiche, nel corso del quale tutto invecchia precoce- mente. Pavel vede l'epoca stali- niana neba sua essenza: la furiosa volgarità dell'ideologia è all'orìgi- ne di queh'apocahsse deba cultu- ra spacciata come abucinata "fine deba storia". L'apocahsse deba cultura ha sfigurato (non trasfi- gurato) E volto deEa Russia, che appare devastato e spogbo (come quebo deba portinaia Natal'ja, amante deb'archivista, solcato da una cicatrice), divorato dal "do- lore per i suoi figli perduti". Co- me afferma Semèn (amico e con- fidente di Pavel, docente di lette- ratura che ha conosciuto Babel' quando la sua "steba era in asce- sa", destinato a essere espulso dab'università e traghettato dai Caronte deba burocrazia deb'an- nientamento nel mondo concen- trazionario debe anime morte), E reahsmo sociabsta, quale affabu- lazione di "fannulloni idioti" schierati in parata per intrecciare squalhdi ditirambi suba vita felice promessa da Stalin, ha provocato la distruzione deba realtà. Pavel, infatti, è circondato da un mondo di cenere: sua moglie è morta in- cenerita in un incidente ferrovia- rio; lui vive in un appartamento vicino al monastero Donskoj, dal quale si vede la ciminiera di un forno crematorio destinato agb epurati debe prigioni di Butyrki, di Lefortovo e deba Lubjanka. Come nel racconto di Babel' Guy de Maupassant, nel mondo di cenere debo stalinismo com- piuto tutto si animahzza e muore. Accusato di aver aderito a un'or- ganizzazione antisovietica, Babel' fu fucbiato E 27 gennaio 1940. L'ultimo racconto di Babel' è la lettera indirizzata a Berija e ritro- vata tra i documenti processuah pubbhcati nel 1989 sulla rivista "Ogonék" a cura di Sestalinskij. La lettera a Berija contrappone al nichEismo panico del grande terrore, quale epifania deUa vio- lenza, l'epifania deUa bellezza contemplativa. NeEa lettera Ba- bel' chiede a Berija di poter met- tere in ordine i manoscritti che gli erano stati sequestrati (minute di racconti suba cobettivizzazione e sui kolchoz deb'Ucraina, materiaE per un bbro su Gor'kij e una sce- neggiatura), frutto di otto anni la- voro e che lo scrittore intendeva pubbEcare in parte "entro que- st'anno". L'assurda richiesta di Babel' è stata soddisfatta dopo un lungo viaggio attraverso la "beata stupidità bovina" deb'ideocrazia sovietica che non è riuscita a ri- strutturare la logora macchina del Leviatano staliniano. Come E pittore Pan Apolek (protagonista del ciclo narra- tivo L'armata a cavallo, rovescia- mento barocco e satirico deba E- lusionistica prospettiva deEa pa- lingenesi rivoluzionaria), Babel' ha ingaggiato un'inaudita guerra dei trent'anni con E possente or- ganismo della chiesa stalinista "gesuita". Alla fine della "ambi- gua e faziosa storia" deUa Russia sovietica è riapparsa la maschera funebre di Babel' e con essa la "dolcezza di una sognante perfi- dia, l'aspro disprezzo per i cani e i porci deE'umanità, E fuoco di una sEenziosa e inebriante ven- detta - tutto ciò sacrificai a quel- la noveEa promessa". B robvalle@tiscali.it R. Valle insegna storia dell'Europa orientale all'Università "La Sapienza" di Roma f---------~------- Isidoro di Siviglia Le sentenze a cura di Francesco Trisoglio pp. 288, € 20,00 Wilhelm von Humboldt Scritti sulla Bhagavadgità a cura di Francesco Glùa pp. 288. € 18.00 Robert Aumann. Razionalità. Cooperazione, Conflitto Intervista sulla Teoria dei Giochi pp. 176. € 12.00 Aldo Magris Il mito del giardino di 'Eden pp. 96, € 10,00 Bernhard Welte Sul male Una ricerca tomista a cura di Oreste Tolone pp. 96, € 10,00 Paolo Becchi Morte cerebrale e trapianto di organi pp. 200. € 12.50 MORCELLIANA Via G. 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