Letterature Uomini e topi di Silvia Lutzoni Najwa Barakat YA SALAMI ed. orig. 1999, trad. dall'arabo di Stefania Lo Sardo, pp. 170, €13,50, Epoché, Milano 2007 In un'intervista del 2006, Elias Khuri rile- vava come prima della guerra civile del 1975 non esistesse una letteratura che rac- contasse le guerre civili che, nel corso di un secolo, avevano funestato il Libano. Fu in quel momento che gli intellettuali libanesi usciro- no da uno stato che potremmo definire di amne- sia nazionale e che, scrivendone, cominciarono a liberarsi del male che E conflitto aveva generato. Ne è testimonianza Ya Salami di Najwa Barakat, nata a Beirut ma residente a Parigi dal 1985, dove lavora come giornalista. Ciò di cui E romanzo vuo- le dare conto è però un "tempo di decadenza, di schifo, di truffe, di saccheggi, di inganni, di bugie, di imbrogli, di apparenze", che è, paradossalmen- te, E tempo deEa pace neEa quale gli ormai deca- duti signori deUa guerra faticano a sopravvivere. Ne risulta un libro in cui ogni visione manicheisti- ca sembrerebbe inderogabilmente abbattuta: vi ri- troviamo infatti una Beirut (città, peraltro, mai espkcitamente nominata) che viene restituita come un inferno che non contempla alcuna possibilità di redenzione, i cui abitanti, tutti indistintamente vit- time deEa pace, sono impegnati in un guazzabugEo di rapporti umani caratterizzati da un cinismo che è tanto più esEarante quanto più diventa feroce. Protagonista è Luqman, trafficante d'armi esperto in esplosivi, cui la guerra aveva assicurato prestigio, potere e disponibEità di denaro e di donne. Attorno a lui gravitano, tra gH altri, due ex miliziani: l'Albino, tra i più spietati torturatori, e Najib, "cecchino di grande talento", internato per loschi compromessi in un ospedale psichiatrico dal quale uscirà per fondare insieme a Luqman un'impresa di derattizzazione: sono da rEevare, a tal proposito, i continui riferimenti a una qualche corrispondenza tra gH uomini e i ratti, quando è vero che "solo due tipi di esseri viventi fanno la guerra a elementi deEa propria specie: E ratto e l'uomo. Entrambi sono inutHi agH altri esseri vi- venti e distruggono ogni forma di vita". Così co- me interessante è un tema di assidua frequenta- zione in certa letteratura Hbanese, queHo deEa ma- lattia mentale, quasi che la guerra avesse provoca- to un'epidemia di patologie psichiatriche. A libro chiuso, ciò che pare di capire è che i libanesi siano ridotti alla stessa stregua di ratti impazziti costretti a vivere chiusi in una scatola angusta, senza vie d'uscita, finendo per distrug- gersi l'uno con l'altro. D'altra parte: "Cosa ci si può aspettare da un popolo che non piange più i propri morti? Che speranza ha un paese che spende deHe fortune per cose inutEi e poi lesina al suo dolore le manifestazioni di rispetto e glo- ria?". Un paese, aggiunge l'autrice, "che non ha rispetto per la sua Storia". I Palestina sempre più sola di Ramona Ciucani Sahar Khalifah UNA PRIMAVERA DI FUOCO ed. orig. 2004, trad. dall'arabo di Leila Mattar, pp. 355, € 14,50, Giunti, Firenze 2008 Quattro anni dopo l'inizio della seconda Intifada, nel 2004, Sahar Khalifah pub- blica la sua ultima istantanea scattata alla Palestina con il tocco vivido e penetrante che le è proprio. L'autrice, con l'attenzione e il trasporto di chi vuole testimoniare e preser- vare la memoria storica del pro- prio paese, racconta la pagina più recente della questione pa- lestinese: il dopo Oslo con il fal- limento dei piani di pace e l'e- scalation della corruzione del- l'Autorità palestinese, l'assedio alla Muqata'a (la residenza del presidente 'Arafat) nella prima- vera del 2002, la costruzione del muro divisorio tra Israele e Ter- ritori palestinesi. L'intreccio narrativo procede da una storia principale, quella JBclfagur A74 Liberia „ell- critici, c nella ricerca rene wellek ,ucia Bui gliene Uramsci, lineila , Urinili, u l'archeologia dei desideri Una pulzella fra agiografi e invasati Renzo Villa Frano Martina Tommaso Fiore e gli uomini del Salerno bibliografia iy 12-2110/ in I.UH.I ROSSO con proemi a 'I.eunarao La Nuova Italia' 'Beltagur' Edizioni ETS - www.ediziomets.eom lei U5U 2y544 5UI868 tas 20188 - Piazza carrara I(1/19 sbl2t Pisa Vittorio Gabrieli Minima oiudia. Fughimi. niy Fnglaud uh scienzim, italiani e la , lessiara del pontefice itaesco Marc el 10 cmi Vittorio Spinazzola e il gusto di criticare Pietro caiaidi Garin Lei dinamiti Kusw Cento Wm Croci uà Feneluue Belf'agtj - da Luigi Rus ZOI Fonuuiu a Fireiit~ da Luigi Russo nel gennaio . 946 Rassegna di . aria amanita diretta da Carlo Feiduiando Russo Sei fascicoli di 772 pagine. Euro 49,00 Estero Euro 86.00 Leo S. Olsciiki. SOIIKI Firenze tittpv/oeitagorolschki it della famiglia al-Qassam, per ramificarsi nelle vicende paral- lele di amici, soldati, gente comune e coloni, tessere giu- stapposte di un mosaico più complesso, che allude alla trama della storia nazionale. La scrittrice continua a far intera- gire binariamente i suoi perso- naggi, sia attraverso il confron- to transgenerazionale padri- figli sia mediante il meccani- smo di opposizione tra i due protagonisti, Ahmad e Magid, ma anche tra le due ragazze, Laura e Su'ad, le due nonne, i due padri e così via. Una dua- lità che mostra scelte estreme, posizioni distanti, che spesso le parole non riescono a giustifi- care, come se le azioni vincolas- sero l'identità personale e costringessero i personaggi a incarnare, volenti o nolenti, dei ruoli sociali a cui è impossibile sottrarsi. Questa caratteristica stilistica costante nei romanzi di Khalifah fa di Una primavera di fuoco l'intenzionale prosecu- zione del lungo racconto, avviato ormai da più di trent'anni, prima con Terra di fichi d'India (1975; Jouvence, 1996) e poi con La porta della piazza (1990; Jouvence, 1994). Le tre opere, ambientate a Nablus, "la madre della Storia e dell'Identità", sono un sentito omaggio alla città natale del- l'autrice e alle sue madri: "Eppure la sua bellezza, nono- stante il trascorrere degli anni, è rimasta intatta, profumata di Storia, con la sua fragranza d'ambra, la sua terra di zucche- ro e le sue corti di mandorli e pini". I protagonisti chiamati all'i- nevitabile confronto sono due fratelli adolescenti, precoce- mente e drasticamente costretti ad abbandonare i propri sogni e talenti adolescenziali (l'arte per Ahmad, la musica per Magid) per scontrarsi con la realtà degli adulti: l'amore per una gatta porterà Ahmad in carcere, mentre E frateEo mag- giore, sospettato di omicidio, vedrà sfumare il suo promet- tente futuro di cantante e si unirà ai gruppi combattenti. Se all'inizio il padre dei ragazzi è preoccupato perché li reputa troppo impreparati e fragEi per il futuro che li aspetta, a distan- za di un anno li trova completa- mente cambiati: la metamorfosi li ha induriti, ha arrugginito i loro cuori, li ha allontanati dalla famiglia e proiettati all'e- sterno, nella realtà agghiaccian- te dell'occupazione. In un sof- fio la strana normalità dei con- certi, delle uscite, dei flirt della prima parte del romanzo è spazzata via dall'emergenza: l'emergenza collettiva della situazione politica e sociale, l'e- mergenza personale di prende- re posizione e sce- gliere il proprio futu- ro. "La sonata della morte", che dall'ap- parente stallo iniziale si fa sempre più con- citata e irrefrenabEe, non risparmierà dun- que la nuova genera- zione, viziata e cor- rotta dalle canzoni, dal divertimento e dagli abiti firmati. La leggerezza, la sensibilità artisti- ca e l'innocenza defl'adolescen- za sono annientate dalla guerri- glia, dall'assedio, dalle violen- ze, come se la presenza della vita fosse usurpata daHa supre- mazia diffusa della morte e, solo in parte, riuscisse a essere mitigata dagli intermezzi narra- tivi affidati alle donne. Le scene dedicate alle tre generazioni di donne divengo- no infatti gli unici spazi in cui riesce ancora a emergere il calore umano, l'amore o, meglio, le Elusioni d'amore di nonne e nipoti. Come in La porta della piazza, la lucidità, la consapevolezza, il sacrificio, la solidità sembrano essere diven- tate prerogative femminili, non più detenute dagli uomini, che divengono anzi bersaglio dell'i- ronia, delle aperte denunce, degli attacchi di corruzione che la scrittrice non lesina a nessu- no. Khalifah celebra, ancora una volta, la forza delle donne palestinesi attraverso il perso- naggio deEa madre di Su'ad, la "madre del quartiere", che la forza maggiore ha reso capofa- miglia, imprenditrice, resisten- te, esempio di donna forte e indipendente per la figlia e per tutti. Il senso di desolata scon- fitta sembra risparmiare i per- sonaggi femminEi per accanirsi, invece, sugli uomini: collabora- zionisti, soldati che tremano di paura, resistenti che diventano funzionari corrotti, prigionieri piegati da anni di carcere, auto- rità in declino. Magid e Ahmad, soggetti a un'altra svol- ta esistenziale, maturata duran- te i paralleli assedi israeliani a Nablus e a Ramallah, soccom- bono a un destino inaspettato. E nonostante i gruppi sporadi- ci di pacifisti stranieri e israe- liani, l'inquadratura finale è quella di una Palestina sempre più sola e isolata tanto nel panorama internazio- nale quanto nello stes- so Medio Oriente. La scelta di presen- tare una visione corale persegue lo scopo di Khalifah, ossia dare voce a ciascun perso- naggio, ma, soprattut- to, ai testimoni ocula- ri, come le donne della cucina della corte comune di Nablus, plasmando la finzione sulla realtà. Insospettabile risulta, ad esempio, l'interpolazione, a più riprese, del diario di Magid durante l'assedio alla Muqata'a, un espediente stilistico coinvol- gente grazie al relativo cambio di narratore in prima persona, che solo la confessione dell'au- trice svela come debito ispirato al documento autentico del giornalista Rashid Hilal. Il ritmo della narrazione, resa ancora più fluida dall'ade- rente traduzione, si fa via via sempre più concitato, fram- mentato in molteplici sequenze parallele, che fotografano effi- cacemente i personaggi e le diverse posizioni fino all'inten- so apice finale. ■ ramciu@libero.it R. Ciucani è studiosa di lingua e letterature arabe ÉÈB|i - 'mm - k- -. A Bibliografìa del giardino e del paesaggio italiano 1980-2005 BIBLIOGRAFIA DEL GIARDINO E DEL PAESAGGIO ITALIANO. 1980-2005 (su CD-ROM accluso) A cura di Lucia TongiorgiTomasi e Luigi Zangheri Giardino e paesaggio sono stati og- getto, negli ultimi decenni, di una crescente attenzione che si è tradotta in una miriade di studi, frutto di di- versi settori disciplinari. Con questa bibliografia si restituisce un'esperienza metodologica che spazia dalla storia aUa storia delle idee, aUa geografia, aU'urbanistica, all'ambito scientifico, all'area delle arti e dei mestieri operativi, non dimenticando le discipline legislative relative alla proget- tazione e al restauro dei giardini e paesaggi storici in Italia. Giardini e paesaggio, voi. 20 2008, cm 17 x 24,174 pp. con CD-ROM. € 28,00 tel. (+39) 1)55.65.30.684 OLSCHKI c :.p. 66 • 5010(1 Firenze I fax (+39) 055.65.330.214 WWW. OLSCHKI. IT e-mail: orders@ olschkj.it |