N. 7/8 10 Editoria Imparare il mestiere di Gian Carlo Ferretti el 1950, da un paese dell'Appennino tosco-emiliano parte una letterina per Arnoldo Mondadori, nella quale un giovanissimo Raffaele Crovi manifesta il suo desiderio di stabilirsi a Milano e di "imparare il mestiere di editore". Segue da parte del grande Arnoldo una risposta di incoraggiamento e l'invio di tre libri tra i quali un Saba, che Crovi legge con amore e recensisce per "L'Avvenire" diretto da Raimondo Manzini. Non molti anni dopo ritroviamo quello stesso ragazzo con Elio Vittorini, a sostituire come "redattore avventizio" Vito Camerano accanto a Giuseppe Grasso nella piccola redazione milanese dei "Gettoni", dal 1952 al 1958. È l'inizio di una carriera straordinaria, che si conclude circa mezzo secolo dopo con un bellissimo dossier su quella stessa esperienza, curato da Crovi insieme a questi e altri amici, e pubblicato da Aragno nel 2007 proprio all'indomani della sua scomparsa. Nelle tre vicende si possono già rintracciare in modo più o meno esplicito, molti tratti tipici del Crovi editore e intellettuale-editore. In quella letterina, e nelle sue immediate conseguenze, ci sono una vocazione e una determinazione sicura, l'amore per il libro e per la lettura, una disposizione critica e comunicativa, un orientamento cattolico-democratico che sottintende una religiosità anticonformista. Nella pratica sperimentale vittoriniana, la partecipazione a un'esperienza fondamentale per la formazione dei redattori, per la creatività degli autori e per l'acquisizione dell'identità editorial-letteraria come valore. Nel dossier sui "Gettoni", emerge il caratteristico stile di lavoro di Crovi, antiaccademico, pratico e funzionale, con un trattamento dei testi che turberebbe probabilmente un severo filologo, ma che piacerebbe certamente al suo spregiudicato maestro Vittorini (basti l'esempio dei tagli). Il lungo percorso milanese di Crovi è segnato da un'intensissima attività di scrittore e critico, giornalista e politico, funzionario e conduttore Rai, ecc., e dal lavoro in numerose case editrici, grandi e piccole (tutti aspetti trattati nel corso di un interessante convegno a Reggio Emilia in aprile). All'interno di quelle numerose case, Crovi sa praticare efficacemente i ruoli dell'editore e dell'editor, del lettore editoriale e del redattore, del consulente e del curatore, del coordinatore organizzativo e del direttore di collana, dell'amministratore e del promotore (che crede molto nell'ufficio stampa e poco nella pubblicità), secondo una vecchia e gloriosa scuola del passato. Anche se spesso deve contemperare la sua naturale vocazione di artigiano con le responsabilità condizionanti del manager. Problematico e curioso, colto e professionale, sempre informa-tissimo sulle vicende editoriali, infaticabile nel lavoro e disinteressato nei rapporti, coadiuvante e schietto nell'esame dei dattiloscritti, Crovi si muove con libertà e inventiva su un arco molto vasto, tra strategia di stagione e di durata: dalle novità alle riproposte economiche (rilevante tra l'altro il suo contributo alla creazione degli "Oscar"), dalle opere sperimentali ai libri di successo, dalla saggistica più severa alle collane di attualità, dai classici ai sottogeneri (ritornante la presenza del thriller, italiano in particolare), e altro ancora. Con dislivelli di rigore talora, dei quali per la verità Crovi appare consapevole e non preoccupato, quasi considerandoli i risvolti o gli scotti necessari della sua disposizione antielitaria e della sua ricerca di una qualità senza pregiudiziali di casta o di gusto. nalogamente, la conviven-■t \ za e l'alternanza tra nomi significativi e minori nei suoi cataloghi più "personali" ha ragioni oggettive e soggettive, per la forte concorrenza di editori o intellettuali-editori dotati di più potere o "immagine", per la fedeltà alle amicizie e la generosa valorizzazione dei suoi autori, e in generale per "l'ostinata promozione" (come dice egli stesso) degli autori italiani contemporanei. Crovi sa passare con versatilità e intelligenza, duttilità e pragmatismo, dal laboratorio vittoriniano dei "Gettoni" e anche del "Menabò" (1952-66), a vari ruoli nella gran macchina Appunti di Federico Novaro Le guide "Lonely Planet" nella loro versione italiana sono dal 1992 spina dorsale delle edizioni Edt, oltre al vasto catalogo musicale attorno a cui le edizioni sono nate; da qualche anno a esse è venuta affiancandosi una sezione "Narrativa", divisa in più collane, che affronta il tema del viaggio da varie angolazioni. Ora, volendo allargare_ lo sguardo al contesto storico e socio-politico, Edt traduce i titoli della collana "Global Hi-story of the Present series" della Zed Books, casa editrice londinese. Dalla "fine della storia" a oggi, i volumi, centrati ciascuno su una regione geografica, con taglio divulgativo e molto attento alle interconnessioni globali, prendono in esame gli anni dal 1989 a oggi. In Italia esordisce con Vivere le riforme. La Cina dal 1989 di Timothy Cheek; Dittatura, imperialismo e caos. L'Iraq dal 1989 di Thabit A. J. Abdullah. Prossime uscite: Messico, Europa dell'Est, in autunno i Caraibi. Dalla Akashic Book di New York Alet traduce invece la collana "Noir" in "NeroAlet", antologie di testi di genere ordinati intorno alla mappa di una città, una per titolo, ciascuna sotto la direzione di un editor diverso. Le prime sono London, Brooklyn, Los Angeles. La grafica si discosta da quella abituale di Alet, qui più secca, meno di nicchia. È previsto un volume su Roma. "Compagnia Extra" è una nuova collana per Quodlibet, diretta da Ermanno Cavazzoni e Jean Talon, con il contributo anche di Gianni Celati. Primi autori Ugo Cornia, lo stesso Cavazzoni, che cura una rielaborazione di II Viaggio di Mastorna di Fellini, a breve Nori, Perec, Holderlin. Interessante, nell'ambito del fenomeno delle collane che qui abbiamo chiamato "personali", la pubblicazione (quasi una sottocollana) di I costumi degli italiani, serie in più volumi che raccoglie^racconti editi (da nottetempo, con il titolo Vite di pascolanti, nel 2006) e nuovi di Gianni Celati; nel f risvolto di copertina Jean Tolon li presenta come: "Una serie di racconti legati uno all'altro come nei telefilm a puntate, con personaggi e vicende che si intrecciano". Un esperimento interessante di serialità in narrativa, editorialmente innovativo. Piccoli librini (11 x 16,5 cm), di una cinquantina di pagine, sono i "Chicchi" di Manni, copertina quasi interamente nera più tre righe di richiamo al testo e una ventina di chicchi di riso diversamente colorati da un titolo all'altro. Destinati a ospitare brevi testi letterari, vedono fra i primi autori Raffaele La Capria, Marosia Castaldi, Nico Naldini. Le edizioni anastatiche, un tempo rivolte soprattutto a volumi preziosi per la loro veste editoriale, diventano ora frequenti anche per motivi di nostalgia, secondo una strada tracciata soprattutto dalle case editrici di fumetti. Laterza pubblica ora Documenti della rivolta studentesca francese, Le voci degli hippies e Documenti della rivolta universitaria, senza nuovi apparati di curatela, in un'operazione fra il concettuale e il situazionista. Alla Fondazione Corriere della Sera, che cambia nome in Fondazione Rcs ma mantiene medesima direzione e uguali intenti, vengono conferiti gli archivi di tutti i marchi editoriali del gruppo, dei periodici e delle case editrici. Dopo la Bibliografia di Italo Calvino a cura di Luca Baranelli, uscito l'anno scorso, le Edizioni della Normale pubblicano la Bibliografia di Cesare Gar-boli, a cura di Laura Desideri. La giovane (2007) casa editrice aìsara di Cagliari pubblica Tutte le opere di Emilio Lussu, a cura di Gian Gaicomo Ortu, in sei volumi. Una veste editoriale impeccabile. Sono previsti due volumi all'anno. mondadoriana culminanti nella vicedirezione editoriale e letteraria (1959-66), dalla direzione editoriale della Rusconi (1978-80) e della concentrazione Fab-bri-Bompiani-Etas-Sonzogno di casa Agnelli (1981-83) alla fondazione di Camunia (1984-94) e alla definizione e al rilancio di Aragno (a partire dal 1999). Esperienza tanto più importante, quest'ultima, non solo perché viene interrotta dalla morte, ma perché diventa una specie di summa della sua intera attività editoriale, articolata in varie collane. Nasce così una produzione aperta alle più diverse voci spirituali e civili anti-istituzionah o minoritarie della cultura laica e cattolica: da Piero Martinetti a Norberto Bobbio, da Piero Gobetti a Léon Bloy, da Renato Serra a Giovanni Boine. Cui bisogna aggiungere un'importante opera di consultazione e di studio come II secolo dei manifesti. Mentre si ritrova anche il caratteristico gusto di Crovi nell'ac-costare in una stessa collana, autori per così dire "popolari" e autori antitradizionali "di punta", oltre a generi e sottogeneri diversi, sempre sotto il segno della qualità: Giorgio Manganelli e Emilio Salgari, Vittorio Foa e Giorgio Scerbanenco, il futurista Fillia e Gianni Brera, il Sini-sgalli articolista e il Sottsass viaggiatore. Ci sono poi tre collane in cui si riassumono e si esprimono direttamente le predilezioni di Crovi nel campo della narrativa, della poesia e della memorialistica contemporanea italiana. Collane segnate dalla presenza di autori da lui via via scoperti o frequentati personalmente o professionalmente durante la sua vita. Tra i moltissimi che si dovrebbero citare: i narratori Giuseppe Bonura e Camilla Sai-vago Raggi, Gino Montesanto e Marcello Venturi, Raffaele Ni-gro e Giorgio Calcagno, Enzo Muzii e Roberto Barbolini, Mino Milani e Alberto Ongaro, Gian Piero Bona e Ugo Dotti; i poeti Basilio Reale e Fabio Do-plicher, Ludovica Ripa di Mea-na ed Emilio Isgrò; e i memorialisti Franco Cardini e Lorenzo Mondo, Masolino D'Amico e Geno Pampaloni. Ma c'è in questo mezzo secolo di attività editoriale un protagonista segreto e fondamentale, il lettore. Non a caso, infatti, Crovi così conclude la ricostruzione autobiografica della sua carriera, intitolata L'immaginazione editoriale-, "Leggere (...) fa bene alla salute; perché dà piacere; perché nutre l'immaginazione; perché, attivando l'autoanalisi, è una straordinaria terapia contro le inquietudini. (...) Chi più legge più ha strumenti per comunicare: per dialogare, per farsi capire, per conquistare l'interlocutore; quindi la lettura aiuta anche ad aver successo, se per successo s'intende ottenere il riconoscimento della propria intelligenza. Bacone ha affermato: 'La lettura fa l'uomo completo... (...)' Flaubert ha suggerito: 'Non leggete come i bambini per divertirvi o come ambiziosi per istruirvi. Leggere per vivere'". gcferrettigtiscali. it G.C. Ferretti insegna letteratura italiana contemporanea all'Università di Parma % Ut- Direzione Mimmo Candito (direttore) Mariolina Bertini (vicedirettore) Aldo Fasolo (vicedirettore) direttore? 1 indice. 191. it Redazione Monica Bardi, Daniela Innocenti, Elide La Rosa, Tiziana Magone, Giuliana Olivero, Camilla Valletti redazione?lindice.com ufficiostampajlindice.net Comitato editoriale Enrico Alleva, Arnaldo Bagnasco, Elisabetta Bartuli, Gian Luigi Beccaria, Cristina Bianchetti, Bruno Bongiovanni, Guido Bonino, Eliana Bouchard, Loris Campetti, Enrico Castelnuovo, Guido Castelnuovo, Alberto Cavaglion, Anna Chiarlo-ni, Sergio Chiarloni, Marina Colonna, Alberto Conte, Sara Cortei-lazzo, Piero Cresto-Dina, Lidia De Federicis, Piero de Gennaro, Giuseppe Dematteis, Michela di Macco, Giovanni Filoramo, Delia Fri-gessi, Anna Elisabetta Galeotti, Gian Franco Gianotti, Claudio Gorlier, Davide Lovisolo, Danilo Manera, Diego Marconi, Franco Marenco, Gian Giacomo Migone, Anna Nadotti, Alberto Papuzzi, Cesare Piandola, Telmo Pievani, Luca Rastello, Tullio Regge, Marco Revelli, Alberto Rizzuti, Gianni Rondolino, Franco Rositi, Lino Sau, Giuseppe Sergi, Stefania Stafutti, Ferdinando Taviani, Mario Tozzi, Gian Luigi Vaccarino, Maurizio Vaudagna, Anna Viacava, Paolo Vineis, Gustavo Zagrebelsky Editrice L'Indice Scarl Registrazione Tribunale di Roma n. 369 del 17/10/1984 Presidente Gian Giacomo Migone Consigliere Gian Luigi Vaccarino Direttore responsabile Sara Cortellazzo Redazione via Madama Cristina 16, 10125 Torino tel. 0U-6693934, fax 6699082 Ufficio abbonamenti tel. 011-6689823 (orario 9-13). abbonamenti?lindice.net Ufficio pubblicità Alessandra Gerbo pubblicita.indice@gmail.com Pubblicità case editrici Argentovivo srl, via De Sanctis 33/35, 20141 Milano tel. 02-89515424, fax 89515565 www.argentovivo.it argentovivo§argentovivo.it Distribuzione So.Di.P., di Angelo Patuzzi, via Bettola 18, 20092 Cinisello (Mi) tel. 02-660301 Joo Distribuzione, via Argelati 35, 20143 Milano tel. 02-8375671 Videoimpaginazione grafica la fotocomposizione, via San Pio V15,10125 Torino Stampa Medigraf S.pA. - Stab. di Roma -So.Gra.Ro. (via Pettinengo 39, 00159 Roma) il 28 giugno 2008 Ritratti Tullio Pericoli Disegni Franco Mollicchio Effetto film a cura di Sara Cortellazzo e Gianni Rondolino con la collaborazione di Dario Tornasi Mente Locale a cura di Elide La Rosa e Giuseppe Sergi X