Società Pronte a partire di Laura Balbo Francesca Alice Vianello MIGRANDO SOLE Legami transnazionali tra Ucraina e Italia pp. 192, €21, FrancoAngeli, Milano 2009 Enzo Colombo, Lorenzo Domaneschi e Chiara Marchetti UNA NUOVA GENERAZIONE DI ITALIANI L'idea di cittadinanza tra i giovani figli di immigrati pp. 144, € 14, FrancoAngeli, Milano 2009 Penso sia utile parlare di due libri che testimonia- no, in modi diversi, l'aprirsi di prospettive in qualche misura nuove, e che considero molto importanti, nelle analisi e nel dibattito sull'immigrazione. In questo senso: non mettono al centro dell'attenzione "loro", gli immigrati, ma aiutano a riflette- re anche su di "noi". Dunque a chiederci se e come siamo consa- pevoli dei complessi cambia- menti in atto - e prevedibili per il futuro - appunto connessi ai processi della mobilità transna- zionale (un termine forse ingom- brante, ma più adeguato di "im- migrazione"). Leggere dati e ri- flessioni sulla base di ricerche originali per i temi proposti, ar- ticolate nelle analisi, è utile. An- che (forse soprattutto) utile è ascoltare le voci, i racconti e le testimonianze, che possiamo co- gliere attraverso le interviste. Il primo libro, di Francesca Alice Vianello, presenta una ri- cerca che mette al centro le donne migranti dall'Ucraina, sviluppando con ampio respiro spunti, interrogativi, ipotesi per il futuro. Si tratta di cogliere il significato che hanno questi processi (e "soggetti") transna- zionali. Sullo sfondo, la "disso- luzione dell'Urss" (processi di impoverimento e disgregazione, una "società atomizzata") e dati e considerazioni sulle trasfor- mazioni in atto in diversi "ex NOVITÀ LA BIBBIA TOB LA BIBBIA m NUOVA TRADUZIONE CEI paesi di socialismo reale" e sui loro rapporti con l'area euro- pea, Si descrivono le vite, le strategie, le scelte e i "circuiti del denaro", partendo dalle donne che, come le presenta il titolo del volume, sperimentano il "migrare sole". Questa giovane ricercatrice ha fatto una scelta impegnativa: ha studiato la lingua russa per riu- scire a conoscere meglio la realtà di cui si è occupata. Sono state realizzate interviste anche con familiari delle "donne migranti" e, più in generale, vengono pre- sentate le diverse situazioni e cir- costanze dei luoghi dai quali si parte (ma spesso si ritorna, e ci sono scambi, confronti). Il libro riesce a presentare le diverse esperienze, le situazioni e i pro- getti, plurali, diversificati, evi- tando dunque di cadere in un ri- schio che è frequente quando si elaborano dati di ricerca: insiste- re sulle percentuali più alte e quindi accomunare, e annullare, le diversità; di fatto, creare o rafforzare stereotipi. Qui ci sono le tante differenti condizioni e i vissuti di "migranti", e di "don- ne migranti" in particolare. Non sono presentate sol- tanto difficoltà e soffe- renze (che ci sono, e questa è la chiave di lettura prevalente in altri testi): molte di queste donne migranti sono protagoniste del- le loro scelte, consape- voli, forti. Viene quin- di messa in evidenza la dimensione definita dall'autrice empower- ment: "Una volta esperita la mo- bilità internazionale, si estende il ventaglio di scelta delle migran- ti, che sono pronte a ripartire verso un altrove". Questo porta Vianello a sug- gerire che si debba "prevedere un incremento della mobilità transnazionale che eccede i pro- cessi strutturali di spinta o di at- trazione e che risponde piutto- sto al soggetto e alla sua storia". Dunque noi e loro (soggetti, contesti, storie): una dimensione che la sociologia non può non mettere al centro. E una dimen- sione che si delinea anche con possibili effetti pesanti: nuove disuguaglianze, discriminazioni, conflitti. Incontriamo, in questo testo, processi di apprendimen- to (la lingua, le abitudini nella • Il testo biblico nella nuova traduzione Cei. • L'apparato di introduzioni, note, commenti e rimandi più accurato e preciso, frutto della collaborazione dei più importanti biblisti cattolici, protestanti e ortodossi. • Con la prefazione di Enzo Bianchi. Con copertina in ecopelle: € 35,00 Edizione economica: € 29,00 CORSO FRANCIA 214 10098 CASCINE VICATO TEL 011.9552111 - FAX 011.9S74048 www.elledici.org e-mail: vendite@elledici.org vita quotidiana, relazioni sociali, nuovi consumi), le strategie nel- l'organizzare la propria vita, in particolare per realizzare l'indi- pendenza abitativa; e poi le pra- tiche relative ai rapporti con il contesto da cui si è partite, le ri- messe, in primo luogo, ma non solo: molte sono le ricadute su relazioni familiari complesse, e ci sono esperienze nuove che vanno elaborate, fatte conoscere (o tenute nascoste). E queste donne hanno profili e traiettorie diverse, "identità multiple": si può essere "migranti in transito, migranti permanenti, migranti sospese". Questo è il frame, delineato con accenni sommari, che anche la ricerca condotta da Enzo Co- lombo, Lorenzo Domaneschi, Chiara Marchetti ci aiuta a svi- luppare. Evitando letture sem- plificanti o luoghi comuni, nel volume anche i "giovani figli di immigrati" sono descritti, e so- prattutto fatti parlare in prima persona, come "plurali": ragazze e ragazzi, diverse le tradizioni, le esperienze, le lingue e le abitudi- ni che caratterizzano la vita in fa- miglia; vale naturalmente anche per i contesti nei quali si trovano a vivere, per le pratiche che metto- no in atto (ci sono di- verse "modalità di ap- partenenza"). A centro, qui, la cit- tadinanza: diritti (o mancati diritti), que- stioni che riguardano la legislazione e la po- litica, ma anche la "cultura", in un'acce- zione ampia, e la vita di ogni giorno. Riguardano, ovviamen- te, anche noi, le leggi e la politi- ca e la cultura della società in cui viviamo. Ci vengono presentati i molti aspetti che riflettono "la complessità delle appartenenze" (il "faticoso rito del permesso di soggiorno", "l'importanza del documento") e le diverse condi- zioni: si può essere, o diventare, "cittadini, semi-cittadini, aliens, cosmopoliti". Ma parlare di "cit- tadinanza" rischia spesso di es- sere riduttivo: "essere persone" è un altro termine che dovrem- mo tenere ben presente. E si parla delle attività associative e di partecipazione nel sociale, si mostra il valore della letteratura delle seconde generazioni, un mondo che finora è collocato in ambiti di nicchia, largamente in- visibile. Tutto questo riguarda, soprat- tutto, i giovani che non sono fi- gli di immigrati, "cittadini" per definizione: quelli che saranno, è scontato, la "nuova generazio- ne di italiani". Sono disposti, e aiutati in qualche modo, a "ri- pensare l'italianità" (ancora un suggerimento - terminologico, ma non solo, ovviamente - da mettere in luce); e gli adulti", in particolare quelli che "insegna- no", scrivono, parlano in dibat- titi pubblici, che in qualche mo- do dovrebbero contribuire a questo fondamentale passaggio. Noi adulti, cioè, dovremmo di- ventare consapevoli di questo, che si tratta di riuscire a essere inevitabilmente, anche noi, "nuovi italiani". ■ laura.balbo®tin. it L. Balbo insegna sociologia all'Università di Ferrara Rottura e attivismo di Vittorio Mete Jane C. Schneider e Peter C. Schneider UN DESTINO REVERSIBILE Mafia, antimafia e società civile a Palermo ed. orig. 2003, trad. dall'inglese di Nicola Pizzolato, pp. 328, €29, Niella, Roma 2009 A distanza di sei anni dal- l'edizione originale, è sta- to tradotto il volume Reversi- ble destiny dei coniugi Jane e Peter Schneider, antropologi americani che da lungo tempo studiano la cultura e la società siciliana, con particolare riferi- mento ai fenomeni mafiosi. Con- trariamente a quanto sostenuto da alcuni (e più noti) studiosi stranie- ri di faccende meridionali (Put- nam, Banfield), che spiegavano l'"arretratezza" del Mezzogiorno come un esito ineludibile della storia secolare di queste regioni, agli Schneider il destino di Palermo e della Sicilia appare, in- vece, reversibile. Non reversed, cioè un obiet- tivo raggiunto, come notano esplicitamente gli stessi autori, che sa- rebbe forse una posi- zione troppo ottimista, ma in grado di essere cambiato certamente sì. La trama che minuziosamente si ricostruisce nel volume è costi- tuita dall'intrecciarsi delle vicen- de mafiose del secondo dopo- guerra e dalle contestuali risposte fornite dalle istituzioni, dalla po- litica e dalla società civile. La sto- ria che si racconta riguarda dun- que la dinamica tipica della mo- bilitazione e della smobilitazione antimafia: un evento traumatico (come una strage o un "omicidio eccellente") provoca la reazione dello stato e della società civile che, nel giro di qualche anno, per motivi diversi, sarà progressiva- mente riassorbita per tornare alla "normalità". Il racconto conte- nuto nel volume si dipana agil- mente dal livello micro - spesso con testimonianze dirette dei due autori che hanno avuto modo di entrare in contatto diretto e fi- nanche conviviale con esponenti mafiosi - a quello macro, con considerazioni generali sulla na- tura del fenomeno mafioso e sul- le recenti trasformazioni del mo- vimento antimafia e della cultura antimafiosa. A costo di qualche divagazione, uno dei pregi principali del volu- me è l'accurata descrizione non "della" risposta, ma "delle" rispo- ste che il movimento antimafia ha prodotto nell'arco di circa mezzo secolo di attivismo. Risposte a volte contraddittorie che gli auto- ri riconducono sia alle specifiche condizioni sociali e politiche nelle quali esse si esprimono, sia alle caratteristiche delle basi sociali, economiche e culturali dei gruppi sociali che le producono. Ad esempio, una delle contraddizioni di fondo che i coniugi Schneider mettono in risalto riguarda, da un lato, la posizione tipica dei ceti popolari che percepiscono la "troppa legalità" come un freno al dinamismo economico locale e, dall'altro, l'intransigenza della ge- stione orlandiana del governo lo- cale negli anni novanta, fondata principalmente sul consenso di settori importanti del ceto medio. L'analisi di ciò che accade nel campo dell'edilizia, dal "sacco di Palermo" al recente recupero del centro storico, è a questo proposi- to paradigmatica. Se per un verso le giunte Orlando si sono preoc- cupate di contrastare strenua- mente, con la politica della "spac- catura", le pratiche clientelali e particolaristiche che spesso proli- ferano in questo settore, dall'altro i ceti popolari reclamavano il di- ritto a continuare a lavorare in quella che è senza dubbio la prin- cipale attività economica del ca- poluogo siciliano. Perciò, mentre l'accettazione sociale dei mafiosi e dei loro valori di riferimento è si- curamente diminuita in seguito alle stragi di mafia degli anni ot- tanta e dei primi anni novanta, fa- cendo definitivamente cadere il tabù del parlare contro la mafia, le istituzioni e il movimento anti- mafia hanno dovuto fare i conti con un diffuso atteggiamento an- ti-antimafia che perva- de gli strati più umili della popolazione e che affonda le sue ra- dici nella sopravviven- za economica e mate- riale garantita loro dalla intermediazione clientelare e mafiosa nel campo dell'edili- zia: "La mafia ci dava lavoro e ora l'antima- fia ce l'ha tolto", affer- ma uno dei loro intervistati. Gli Schneider, dunque, con un'attenta ricostruzione degli eventi cittadini e attraverso una mappatura delle realtà sociali e politiche attive nel territorio paler- mitano in campo antimafia, met- tono in luce la pluralità e i contra- sti di due modi idealtipicamente diversi di fare antimafia: la già ri- chiamata politica della "spaccatu- ra" propugnata da Orlando e quella degli "attivisti di base". Entrambi i filoni si propongo- no di dare protagonismo alla società civile, ma, mentre la prima si fonda sul sostegno di alcune ca- tegorie di ceto medio (soprattutto del settore pubblico e intellettua- le) ed è indisponibile a qualsiasi forma di compromesso con gli af- fari, gli interessi e le frequentazio- ni mafiose, la seconda riesce a coinvolgere nelle proprie attività anche esponenti dei ceti popolari che, per la struttura sociale ed economica palermitana, in molti casi devono la loro sopravvivenza materiale a relazioni direttamente o indirettamente paramafiose. In definitiva, per la contestuale considerazione degli aspetti socia- li, culturali, politici ed economici delle vicende palermitane del se- condo dopoguerra e per l'attenta ricostruzione della dinamica ma- fia-antimafia condotta dagli auto- ri, si può convenire con Salvatore Lupo che nella chiusa dell'Intro- duzione al volume scrive: "Questo volume pone molte domande, fornisce alcune risposte, e soprat- tutto racconta una storia che non può essere ignorata". ® Vittorio.mete®unifi.it V. Mete insegna sociologia dei fenomeni politici all'Università di Firenze e di Catanzaro