N. 12 19 Idei libri del mese| Elisabeth Young-Bruehl, hannah arendt: perché a riguarda, ed. orig. 2006, trad. dall'in- glese di Mario Marchetti, pp. XVI-223, € 18, Ei- naudi, Torino 2009 Il libro, scritto dalla più importante biografa di Hannah Arendt per il centenario della na- scita, esce arricchito di una prefazione del- l'autrice per l'edizione italiana e da numerose note del traduttore su questioni linguistiche e storiche, nonché sulle traduzioni italiane (con precise indicazioni delle varianti nelle disordi- nate edizioni e riedizioni delle opere). Il libro non è una sintesi della grande opera biografi- ca uscita in italiano da Bollati ma "un dialogo con Arendt, l'aggiornamento al presente dell'i- ninterrotta conversazione che ho con lei nella mia mente fin dal 1968" (p. 16). Nelle tre par- ti del volume, dedicate a Le origini del totalita- rismo, a Vita activa e a La vita della mente, l'ex allieva di Arendt non solo riprende i suoi più ri- levanti nodi teorici e ne ripercorre il pensiero in rapporto con Heidegger, con Jaspers, con il secondo marito Heinrich Blucher, ma si pro- pone di riflettere con categorie arendtiane sui problemi storico-politici di oggi, con l'avver- tenza che per Arendt "l'analisi politica non era tanto di trascegliere lezioni dal passato quan- to di saper identificare il nuovo". Così, per esempio, troviamo nel corso del libro ampie analisi della risposta del governo USA all'at- tacco Al World Trade Center, dell'attività della Commissione sudafricana per la verità e la ri- conciliazione, degli eventi che portarono alla fine dell'impero sovietico e alla caduta del mu- ro di Berlino. Insomma, cosa avrebbe da dire Hannah Arendt sul mondo contemporaneo? Si può considerare ingenua la domanda e si può non condividere la chiave di lettura fon- damentalmente politica del lascito arendtiano. Nella rassegna che Luca Savarino ha dedica- to al centenario, su "L'Indice" (2006, n. 12), ha scritto che, dopo le interpretazioni in chiave più immediatamente politica, "provocatoria- mente e contro una certa vulgata interpretati- va, verrebbe da dire che la sua opera contie- ne una rivalutazione del pensiero, molto più che dell 'agire politico". Ma forse Hannah Arendt, che ha continuamente praticato "eser- cizi di pensiero politico" (come suona il sotto- titolo di Tra passato e futuro) e messo alla pro- va le sue teorie nel dibattito politico, avrebbe approvato un libro come questo. Cesare Pianciola rari. In sintesi, le principali cause che Galimber- ti ritiene alla base della crisi attuale sono l'ec- cesso di spesa e quindi di debito degli Stati Uniti, in particolare dei privati e delle finanziarie, e la fortissima innovazione finanziaria che i re- golatori (governi e banche centrali) non hanno capito o voluto capire per fideismo liberista o per forte pressione di lobby del settore o per l'ottimismo generato da molti anni di crescita dell'economia mondiale. Molto efficace è la de- scrizione del contagio, acuito dall'ignoranza di dove il rischio fosse situato: in quali titoli tossici, in quali banche, in quali hedge funds, in quali compagnie assicurative. Sui rimedi urgenti, Ga- limberti ritiene che i governi e le banche centrali avessero l'obbligo di soccorrere le banche in crisi per evitare collassi sistemici come quello sfiorato con il fallimento di Lehman Brothers. Si sono dovuti inventare in fretta ruoli innovativi, con impegno di risorse pubbliche di dimensio- ni gigantesche e con messa in circolazione di enormi quantità di liquidità. La Federai Reserve americana è elogiata per la tempestività e le so- luzioni applicate e l'autore si dichiara ottimista sugli effetti positivi di tale massa monetaria ci- tando ad esempio la crisi bancaria scandinava degli anni '90, dove l'intervento pubblico per salvare le banche in crisi non ha gravato sui contribuenti né provocato inflazione. Sui rimedi non immediati, Galimberti ritiene che i governi debbano costruire o rafforzare istituzioni capa- ci di evitare ricadute e esplosioni di nuove bol- le. Una causa non citata è la fragilità derivante dall'eccessiva concentrazione delle operazioni: pochi protagonisti, che dopo la crisi sono addi- rittura diminuiti per la scomparsa di grandissimi attori quali Lehman Brothers, Merrill Lynch, Bear Stearns. Un pericolo acuito dalla abnorme concentrazione in poche società dell'attività di certificazione dei bilanci e di rating. Forse il ta- glio divulgativo non si presta allo sviluppo di te- mi tecnici; e l'approccio storicistico e antropolo- gico comporta una minore enfasi sull'analisi della strumentazione per evitare la prossima bolla. Francesco De Giacomi Fabrizio Galimberti, SOS ECONOMIA ovvero la crisi spiegata ai comuni mortali, pp. 153, €14, Laterza, Roma-Bari, 2009 Il libro ci spiega il fenomeno della crisi in cor- so con un misto di benevolo e distaccato sguardo sulla natura umana, con stimolanti ci- tazioni e riferimenti tratti da testi religiosi e lette- Osvaldo Guerrieri, istantanee, pp. 140, € 15, Neri Pozza, Vicenza 2009 L'Istantanea" di Louise Brooks che fa intri- gante la copertina di questo volume è il tratto identitario che l'autore ha voluto dettare al pro- prio lavoro, proponendo volutamente già nel primo contatto con il lettore potenziale l'ambi- guità di un titolo che mette a confronto diretto il tempo lungo e meditato della foto di studio (la Brooks è qui la costruzione sapiente e artificia- le della "diva" hollywoodiana) con lo scatto ca- suale dell"'istantanea" che, invece, afferra den- tro la pellicola un attimo fuggente. Vincitore del Mondello 2009 con ii romanzo d'un degrado che progressivamente si fa perdizione (L'insa- ziabile, Neri Pozza, 2008), Guerrieri appare sempre affascinato dal progetto di recuperare dietro le forme dell'apparenza le storie di una realtà inimmaginata; e in questo suo lieve scan- daglio che egli cala sotto la superficie del con- sumo comune ha l'abilità di tracciare percorsi di scrittura dove fantasia e cronaca, invenzione e riproduzione si mescolano facili, levigate, senza segni di contraddizioni. Già nel volume di racconti teatrali L'ultimo nastro di Beckett (Aliberti, 2004) si era provato a filtrare invenzio- ni possibili da una realtà invece determinata, e ora nelle dieci storie che compongono Istanta- nee-storie che hanno per protagonisti gli scat- ti (non istantanee) di Pirandello e della Brooks, di Artaud e di Gadda, della Lina Cavalieri e del Gregorio Fuentes di Hemingway - riprende con risultati convincenti la sintassi narrativa del- la ri/costruzione di una vita attraverso la lettura d'un qualsiasi particolare (qui l'istantanea). me librata tra politica ed economia (sempre più la politica cede spazi di sovranità al potere eco- nomico), affascina i fruitori delle nuove forme di produzione e di consumo, ma inquina e rende rischiosamente ingestibili i processi di sviluppo e di crescita delle nostre società. me Domenico di Iasio, La globalizzazione e il suo limite. Lezioni manfredoniane, pp. 166, € 15, Pensa Multimedia, Lecce 2009 Docente di etica sociale e di etica dell'am- biente, l'autore appare impegnato in questo saggio a comporre in un tessuto equilibrato il progetto "morale" - che sta impiantato nel suo lavoro di filosofo presso l'Università di Foggia e Manfredonia - con l'impegno attivo che, in passato, egli ha dedicato alla politica della governance. L'orizzonte all'interno del qua- le viene proposta qui un'ar- chitettura organica di rifles- sioni è la globalizzazione, partendo comunque da un convincimento: che nella glo- balizzazione (ma è assai più significativo il lemma france- se "mondialisation") la straor- dinaria libertà di movimento e di circolazione - mai speri- mentata prima dall'umanità intera - che è circolazione fi- sica, di merci e di persone, ma anche circolazione di idee, di forme, di simboli, ha inventato un tempo nuovo e però ha creato una illusione dentro la quale appare sempre più in- quietante l'ipotesi della perdizione. È , questa, l'illusione che tutto sia possibile, tutto consenti- to. Finisce per riproporsi nella società laicizza- ta e razionalista del nostro oggi il fascino del "pensiero magico": la credenza dell"'illimite" come mito fondante dell'individuo globalizzato, fino ad arrivare a confondere l'Io con Dio. Can- cellata, o comunque marginalizzata, la dimen- sione esistenziale del "limite", il modello che appare egemone nello sviluppo del pensiero contemporaneo, e nella stessa relazione squi- Federico Jahier, pensa sotterraneo, pp. 217, € 15, Spoon River, Torino 2009 Parlando della propria città in una storia di genere, gialla o nera che sia, forse i primi rischi che un autore deve fronteggiare riguardano gli stereotipi da cartolina e certi ripiegamenti compiaciuti. Nel caso poi di Torino, accompa- gnata almeno dall'Ottocento da una fama un po' sulfurea, il pericolo di arenarsi in misteri di cartapesta pare particolarmente concreto: donde per contro il piacere di incontrare decli- nazioni originali, come in questo romanzo del regista e animatore teatrale Federico Jahier. Un topos della grande tradizione del feuilleton riguardava il mondo sotterraneo delle città, spazio di enigmi e conciliaboli di sette segre- te, transiti avventurosi e delitti: un orizzonte in cui si modernizzava a suon di condotti, fogna- ture e cantine la geologia fantastica dei secoli precedenti. Un romanzo costruito sul crinale tra il dato oggettivo di una babele di gallerie sotterranee e un fronte di leggende metropoli- tane e fantasie horror su catabasi abissali e in- contri con stirpi nascoste. Dei caratteri improbabili e franca- mente mostruosi di alcune di queste creature resta una traccia nei cattivi del roman- zo, soprattutto il principale, l'orrido uomo-lingua dell'ag- gressione ai danni della pro- tagonista Kate, che l'indigna- ta eroina andrà pervicace- mente a stanare. Poi c'è tutto il resto: l'arsenale da Inquisi- zione usato dal mostro (che ancora una volta rimanda ai brividi ottocenteschi); la bri- gata di amici accorsi come cavalieri medievali a salvare Kate; la comunità sotterranea dei baby pusher con l'incredibile macchina per filtrare la coca dagli scarichi urbani. E so- prattutto la spaventosa passione del contralta- re di Kate, il bancario italoamericano Jo- nathan, trascinato a causa di una mela - og- getto fatale per eccellenza - dal proprio mon- do di lustrini e abiti firmati alla deriva tra topi e sevizie, fogne e fluidi corporei. Unica bussola per gli eroi il "pensare sotterraneo", il lasciarsi guidare istintivo: una ricetta che forse non limi- ta il numero dei morti, ma concede (non dicia- mo come) una sorta di lieto fine. Franco Pezzini Olivia Judson, consigli sessuali per animali in crisi. Guida alla biologia evoluzionistica della riprodu- zione, ed. originale 2002, trad. dall'inglese di Luigi Cival- leri, € 19,00, Sironi, Milano 2009 "Il mio corpo mi sta chiedendo di fare un figlio"... "ogni volta che va in calore, pretende di fare sesso almeno ogni mezz'ora. Sono spossato, ma non voglio farglielo capire"... "separare con la forza il marito dall'amante vuol dire rende- re eterna quella passione"... "sono... una femmina con un problema: ho un grosso fallo in mezzo alle zampe. Non mi sembra una caratteristica desiderabile in una vera signora". Attualità scottante, ripresa dal mitico Chi! Niente affatto! Provate allora ad indovinare chi ha scritto questi differenti frustuli di frasi e per facilitarvi, vi dirò gli autori: Natalia Aspesi, Olivia Judson, Shakira. La prima citazione è ovvia- mente della star colombiana, mentre la terza deriva da una rubrica del cuore, quella del Venerdì di "La Repubblica" , che segue le vie dei sentimenti, del sesso e della ragione. La altre sono della Dottoressa Tatiana (il nome di battaglia di Olivia Judson, la fanta-sessuologa del libro) e seguono - con corrosivo sguardo - le strade del sesso, della biologia, dell'e- voluzione. Nelle citazioni di apertura, il maschione stressato (Rex in crisi, Serengeti, la firma) era nientemeno che il folto crinito leone, e la femmina trans, una iena maculata, specie che presenta una profonda modificazione del clitoride fem- minile. Possiamo immaginarci una Dottoressa Tatiana/Oli- via Judson vestita - come in una sua fotografia recente - di un sexy-camice, intenta ad ascoltare le confessioni di una fa- lena fetish. È solo divertimento pruriginoso, oppure costitui- sce un modo per fare alta divulgazione? Delle due, la secon- da: dietro questo approccio aggressivo c'è molto, molto di più. Olivia Judson è una biologa evoluzionista, con un di- ploma a Stanford ed un dottorato a Oxford, ora stimata ri- cercatrice presso l'Imperiai College di Londra, giornalista e divulgatrice di fama. Sostiene una campagna mondiale per la lotta alla malaria, ma nello stesso tempo, è l'organizzatrice di un blog di successo sul New York Times The wild side (sì, proprio come nella canzone di Lou Reed). Le sue amabili tra- sgressioni ci ricordano che la spinta ad assicurarsi un compa- gno è tra le principali forze propulsive dell'evoluzione. "Qua- si nulla tra gli altri aspetti della vita genera una tale entusia- smante varietà di tattiche, stratagemmi e pratiche sorpren- denti. Ma se parliamo di tecniche di seduzione, qui sì che c'è un'infinita varietà di idee. Questo è il motivo per cui tutti mi fanno tante domande". Il libro è organizzato in parti: una spiega i motivi per cui maschi e femmine spesso cercano cose differenti, nel partner e nella vita; un'altra affronta quei te- mi di scontro, che possono generare depravazioni, come lo stupro e il cannibalismo; l'ultima è dedicata ad un raro ed aberrante fenomeno evoluzionistico: la monogamia. Il testo, sorretto dalla mirabile traduzione italiana di Luigi Civalleri, è brillante, pieno di fuochi, d'artificio verbali, gio- chi di parole, riferimenti alla stampa rosa, ai linguaggi giova- nili, sostanzialmente rigoroso e le note bibliografiche e scien- tifiche che l'accompagnano testimoniano di una cultura bio- logica onnivora. L'accento sul sesso, non è solo uno stru- mento di mediazione culturale, ma una riflessione sul dibat- tuto problema del ruolo della selezione sessuale nell'evolu- zione della specie. Ed è anche un bel raccordo con i temi am- bientali e di biodiversità, su cui di recente ci ha provocati Isa- bella Rossellini con i suoi film brevi della serie green porno (http://www.sundancechannel.com/greenporno/). La bella attrice, modella, musa del cinema contemporaneo presenta infatti da qualche anno al Sundance Festival dei simpatici ri- tratti umoristici, scientificamente accurati, che raccontano le abitudini riproduttive degli animali. Lasciamo chiudere la pi- rotecnica rassegna di sex help, con le parole dell'autrice "Ri- cordo ai predatori che è vietato mangiare ospiti e pubblico du- rante l'uscita dallo studio. Ci vediamo la prossima settimana, con nuove e perverse Vite al microscopio.'" Aldo Fasolo à I *