E N. 6 12 Pubblichiamo di seguito alcuni brani tratti dal romanzo La banda dei precari di Fabio Napoli, opera segnalata dalla giuria della XXII edizione del Premio Calvi- no. Sul prossimo numero dell'Indice pubblicheremo i testi tratti dall'altra opera segnalata La porta è aperta. Vita di Goliarda Sapienza di Giovanna Previdenti. e • Kà £ fi o o £ Oh I • X> e sì So gq La banda dei precari di Fabio Napoli Prima di oltrepassare la soglia del fast food guardo l'orologio. Sono in anticipo di mezz'ora. Dicono che la buona riuscita di un colloquio di la- voro dipenda per il cinquanta per cento da quanto si è convinti di potercela fare. Tutto parte dalla testa. Bisogna che il candidato pensi davvero che lui sia la persona più adatta a quel posto di lavoro. Quella che l'azienda sta cercando con tanta premura. Entro nel fast food. Sono io quello che cercano. [...] "Allora, adesso vi illustrerò come si svolgerà il collo- quio" l'esaminatore si è seduto sulla sedia vuota, a ca- potavola. "E colloquio si articolerà in due prove. La prima sarà scritta. Ognuno di voi dovrà sostenere un test composto da un modu- lo che dovrete compilare con i vostri dati e una se- conda parte con domande a risposta multipla inerenti il lavoro dentro a un fast food". Era tanto che non sentivo una frase con così tanti verbi al futuro tutti in- sieme. Sta cercando di infonderci ottimismo. Non ci riesce. "La seconda pro- va sarà orale e collettiva. I dettagli di questa prova ve li spiegherò più tardi". Tira fuori dalla cartelli- na dei fogli e li passa a ognuno di noi. La prima domanda: "sei attualmente impegnato in una relazio- ne sentimentale?" Mi fermo. Cerco di capire che cosa centra France- sca con un fast food. Alzo la testa. L'esaminatore mi guarda. Fa un leggero sorriso e scrive qualcosa sulla sua cartellina. Non capisco. Giro la testa verso lo specchio. Rispondo alla domanda. Scrivo di no. Proseguo. Arrivo alle domande a risposta multipla. Un cliente si lamenta che il panino che gli ho servito è freddo? Un signore versa la bibita sul pavimento e me ne chiede un'altra? Mi accorgo che un mio collega è lento? Vado avanti con le domande. Rispondo. Arrivo all'ultima domanda. E' a risposta aperta. La leggo. Che cazzo vuol dire? La leggo di nuovo: "vi trovate dentro un frigorife- ro. Lo sportello del frigorifero è chiuso, voi siete un uovo, alla vostra destra avete una scatola di carciofi- ni, alla vostra sinistra un pezzo di formaggio, davanti a voi il ripiano con la busta del latte. Come fate per uscire?". prova. La carina mi guarda un'altra volta. Pochi se- condi e abbassa lo sguardo sul foglio. Devo stare concentrato. Mi sudano le mani. La sala è nel silenzio. Il muto si guarda intorno. Vedova nera sorride sim- paticamente all'esaminato- re. Tutti gli altri guardano il proprio foglio. Anche io. Pronti Partenza La voce dell'esaminato- re: "Potete iniziare". Leggo la prima doman- da: nome. Questa è facile. Cognome. Facile anche questa. Devo dare l'impressione di essere freddo, tranquil- lo, distaccato. Professiona- le. La penna non scrive più. E adesso che cazzo fac- cio? Sento il rumore delle al- tre penne che scrivono. Provo a strofinare la mia con le mani. Niente. Alito sulla punta per scaldare l'inchiostro. La stronza non vuole scrivere. E adesso? Calma. Devo stare calmo. Adesso chiedo un'altra penna: "Senta scusi, potrei avere un'altra penna, questa non scrive". Il rumore delle penne si interrompe, si girano tutti. Figura di merda. L'esaminatore sorride, dirige lo sguardo verso lo specchio alle mie spalle, prende dalla cartella un'altra penna, me la passa. Io mi allungo sul tavolo per prenderla: "grazie". Continuo il test. Compilo le prime domande senza problemi. Sesta Il nuovo bando del Premio Italo Calvino Ventitreesima edizione 2009-2010 1) L'Associazione per il Premio Italo Calvino in colla- borazione con la rivista "L'Indice" bandisce la ventitreesi- ma edizione del Premio Italo Calvino. 2) Si concorre inviando un'opera inedita di narrativa, romanzo oppure raccolta di racconti. E lavoro dev'essere costituito di almeno 30 cartelle (1 cartella=2000 battute, spazi inclusi) e non vi è limite massimo. L'opera dev'esse- re in lingua italiana e non dev'essere stata premiata in altri concorsi; se si tratta di una raccolta di racconti, alcuni pos- sono essere stati singolarmente premiati (1, o al massimo 2 qualora i racconti presentati siano più di cinque). Si preci- sa che il/la concorrente non deve aver pubblicato nes- sun'altra opera narrativa in forma di libro autonomo, pres- so case editrici a distribuzione nazionale o locale. Sono ammesse le pubblicazioni su Internet, su riviste o antolo- gie; eventuali pubblicazioni di saggi, poesie, opere teatrali non inficiano la partecipazione al premio. Nei casi dubbi (qualora, ad esempio, vi siano state pubblicazioni a paga- mento o on demand) è opportuno rivolgersi alla segreteria del premio per avere chiarimenti circa l'ammissibilità del- l'opera al concorso. Qualora intervengano premiazioni o pubblicazioni dopo l'invio del manoscritto, si prega di dar- ne tempestiva comunicazione: l'opera, in tal caso, non può più partecipare al concorso. L'opera, inoltre, non può comparire come in corso di pubblicazione su internet, né debbono già essere intervenuti accordi contrattuali di al- cun genere con nessuna casa editrice. E Premio, nel caso venga a conoscenza di simili evenienze, in qualsiasi mo- mento, annulla unilateralmente la partecipazione dell'ope- ra al concorso ed anche ogni eventuale riconoscimento. 3) Le opere devono essere spedite alla segreteria del pre- mio presso la sede dell'Associazione Premio Calvino (c/o "L'Indice", via Madama Cristina 16,10125 Torino) entro e non oltre il 15 ottobre 2009 (fa fede la data del timbro po- stale) in plico raccomandato, in duplice copia cartacea dat- tiloscritta ben leggibile. Non vi sono particolari obblighi sul formato. Le opere devono inoltre pervenire anche in copia digitale su CD-ROM, da allegare al pacco contenente le co- pie cartacee (l'invio per e-mail crea problemi di sovraccari- co). Per evitare disguidi è bene allegare al pacco anche una fotocopia dell'avvenuto pagamento. I/le partecipanti dovranno indicare sul frontespizio del testo il proprio nome, cognome, indirizzo, numero di te- lefono, e-mail, data di nascita, e riportare la seguente auto- rizzazione firmata: "Autorizzo l'uso dei miei dati personali ai sensi della L. 196/03". Per partecipare si richiede di inviare per mezzo di vaglia postale (evitare il bonifico) intestato a "Associazione per il Premio Italo Calvino" (si prega di indicare correttamente il destinatario), c/o L'Indice, Via Madama Cristina 16, 10125 Torino euro 60,00 (per ciascuna opera inviata) che serviranno a coprire le spese di segreteria del premio. Dal- l'estero si può utilizzare il vaglia internazionale, in questo caso la quota sarà di euro 65,00, a causa della commissio- ne di euro 5,00 da versare alla banca intermediaria. I manoscritti non verranno restituiti; gli/le autori/autrici manterranno comunque tutti i diritti sulla loro opera. 4) Saranno ammesse al giudizio della giuria le opere selezionate dal comitato di lettura dell'Associazione per il Premio Italo Calvino. Autori/autrici e titoli finalisti sa- ranno resi pubblici in rete e mediante comunicazione di- retta agli/alle interessati/e entro la fine del mese di feb- braio. 5) La giuria è composta da 4 o 5 membri esterni al- l'Associazione, ogni anno diversi, scelti dai promotori del Premio tra critici, narratori e operatori culturali par- ticolarmente qualificati. La giuria designerà l'opera vincitrice, alla quale sarà attribuito un premio di euro 1.500,00 (in caso di ex ae- quo la cifra sarà dimezzata). "L'Indice" si riserva la facoltà di pubblicare un estratto dell'opera premiata e delle opere segnalate. I diritti resta- no di proprietà dell'autore/autrice. L'esito del concorso sarà reso noto in occasione della cerimonia di premiazione che, salvo imprevisti, si terrà entro il mese di aprile 2010. E comunicato della giuria verrà anche pubblicato sulla rivista "L'Indice" e sul sito del Premio Calvino. 6) Ogni concorrente riceverà entro giugno 2010 - e co- munque dopo la cerimonia di premiazione - via e-mail o per posta, un giudizio critico sull'opera da lui/lei presenta- ta, a cura del comitato di lettura. 7) La partecipazione al premio comporta l'accettazio- ne e l'osservanza di tutte le norme del presente regola- mento. Il premio si finanzia attraverso la sottoscrizione dei singoli, di enti e di società. Per ulteriori informazioni si può telefonare il venerdì dalle 9.00 alle 16.00 al numero 011.6693934, o scrivere all'indirizzo e-mail: premio.calvino@tin.it. Di ogni even- tuale novità o variazione, si darà tempestivo avviso sul si- to www.premiocalvino.it. Gli altri consegnano i fogli. Vedova nera sorride, sembra aver trovato la soluzione. Io mi sento la fronte sudata, sento caldo, vorrei to- gliermi la giacca. Non ho risposto a una domanda. Che cazzo c'entrava l'uovo? E quella domanda su Francesca? II contratto a tempo indeterminato si al- lontana sempre di più. Devo pagare l'affitto. L'esaminatore inizia a parlare: "prima di procede- re con la seconda parte del colloquio vorrei sotto- porvi ad un piccolo test degustativo". In quel mo- mento una porta dall'altra parte della stanza si apre. Entra un tizio che porta in mano un vassoio con un panino. Lo lascia sul tavolo e se ne va. L'esaminatore continua a parlare: "ognuno di voi morderà una vol- ta sola E panino e dovrà descrivere dettagliatamente tutto ciò che sente sotto il proprio palato". Si soEeva una sorta di mormorio. Tutti gli altri si guardano intorno, scrutano le facce del vicino, in cer- ca di uno sguardo che gli dica che queHo che sta suc- cedendo è reale. L'esaminatore passa il vassoio con E panino alla ca- rina. Ha guardato di nuovo verso lo specchio. O mi sono sbagliato? La carina prende il pa- nino con una mano e dà un piccolo morso. Dalla faccia capisco che fa schifo, come se stesse mangiando della merda: "buono, il sapore della carne è coperto dalle sal- se, che..." la carina ma- stica, inventa qualche al- tra stronzata e manda Alzo la testa dal foglio, guardo gli altri. Scrivono tutti. L'esaminatore ci guarda, ogni tanto annota qual- che cosa sul foglio. Leggo un'altra volta la domanda. Giro la testa verso lo specchio. Che cazzo vuol dire? Guardo lo spazio bianco sul foglio, dove deve an- darci la risposta. Devo provarci. Che cosa farei se fossi un uovo per u- scire da un frigorifero? Forse rotolerei fino a rompermi, così potrei uscire dal frigo colando via sotto forma di tuorlo. No, se ci hanno messo E barattolo di carciofini con E formaggio e E latte a qualche cosa devono servire. La voce dell'esaminatore: "tempo scaduto". Vaffanculo. giti- li panino passa alla ve- dova nera. Lei fa un sor- riso. Afferra il panino con tutte e due le mani e morde. Tenta di nascon- dere il disgusto dietro un sorriso sporco di ket- chup: "il sapore è buono, un gusto quasi dolce. Ec- co si... qualche cosa co- me... come di agro dol- ce. L'insalata e i pomo- dori sono... " altre stron- zate a manetta poi passa il panino. Guardo queUo col ven- ticinque per cento che cerca di inventarsi qualco- sa da dire mentre cerca di non vomitare. Ma che ci hanno messo dentro quel- l'affare? E muto non batte ciglio e manda giù E boccone. Tocca a me. [...] Mordo. E sapore è disgustoso. La prima cosa che mi vie- ne da fare e sputare tutto sul tavolo, subito. Mi tor- na in mente la domanda numero sei, quella su Francesca. Un flash: E prezzo da pagare per un contratto a tempo indeterminato, l'a- zienda non può permet- tersi di assumere gente con troppi grdli per la testa. Continuo a masticare, un sapore indecifrabEe, tra dolce e salato. Una relazione sentimentale può voler dire depressioni, crisi, tempi di riflessione, cali di rendita. Mastico qualche cosa di indefinito, molle, gelatinoso. Mi guardo intorno. Tutti gli altri mi os- servano, anche l'esaminatore. Aspettano una mia reazione. L'esaminatore è pronto ad annotare tutto sul taccuino. Bisogna decidere. E candidato deve dare tutto se stesso aE'azienda. Ingoiare il boccone amaro oppure sputarlo. Sento caldo. Mi sento soffocare. Mi serve aria. Devo respirare. Mi tolgo la cravatta. Aria. Salgo sul tavolo. Aria. Mi sfilo la giacca. Aria. Sputo tutto queEo che ho in bocca sul tavolo. ■