da BUENOS AIRES Francesca Ambrogetti Tempo di villeggiatura nell'emisfero australe. Tempo di grande attività per le case editrici che scelgono questo periodo dell'anno per il lancio delle ultime fatiche degli autori a successo garantito. Tra le prime in classifica a Buenos Aires Isabel Allende, che ha fatto in questo periodo un lungo giro in America Latina per presentare il suo romanzo più recente, La isla bajo el ma. Una lettura particolarmente adatta per le vacanze. Il suo libro viene messo, negli scaffali delle librerie, accanto all'ultimo Dan Brown, un altro cavallo vincente, con il suo El simbolo perdido, atteso con impazienza dagli innumerevoli fan delle sue opere precedenti, in particolare II codice da Vinci. Tra i più venduti ai lettori estivi, Cam di Sa-ramago e il libro postumo di Oriana Fallaci, un'autrice molto amata in Argentina, dal titolo in spagnolo El sombrero lleno de cere-zas. Vanno per la maggiore anche saggi e biografie. Tra queste, Gabriel Garda Màrquez, una vida dell'inglese Gerald Martin, che è stata giudicata forse l'opera più completa sul grande scrittore colombiano. Certamente più dell'autobiografia ferma al primo volume di una serie prevista di tre. Una storia non autorizzata ma che sarà comunque piaciuta a Garda Màrquez, che a suo tempo aveva scritto che ogni autore che si rispetti dovrebbe avere un biografo inglese. Pregio dell'opera: non solo racconta la vita, ma contiene anche un'accurata critica letteraria della produzione di Garda Màrquez e descrive nei particolari il contesto in cui è stata creata, raccontando l'America Latina del secolo scorso. H record di vendite lo sta raggiungendo comunque il libro del giornalista argentino Luis Majul El dueno. Il protagonista è l'ex presidente Nestor Kir-chner e consorte dell'attuale capo di stato Cristina Fernandez, uno degli uomini più potenti del paese, il cui ruolo è al centro di dibattiti e polemiche. Sulla copertina si legge che è la "storia segreta dell'uomo che gestisce gli affari pubblici e privati in Argentina". Di recente pubblicazione anche un saggio su Carlos Reutemann, il pilota di Formula 1 che si è dato in Argentina alla politica ed è uno dei possibili candidati alla presidenza per le prossime elezioni. Lo hanno scritto due noti giornalisti sportivi argentini, Bruno Passarelli, che risiede a Roma, e Alejandro di Giacomo, di Buenos Aires. Reutemann Rey sin corona de la Formula 1 è il titolo del libro, che indaga sulla personalità del pilota e ricostruisce nei particolari la sua carriera sportiva, piena di successi e frustrazioni. VILLAGGIO GLOBALE Con un brivido familiare, il lettore scopre molti tratti che hanno fatto di Nabokov una delle voci più potenti della sua generazione. La meticolosa descrizione del corpo nudo di Flora, nel primo capitolo, e il racconto delle afflizioni fìsiche o delle ossessioni di Philip Wild sono gemme rare, luccicanti di esuberanza linguistica e intelligenza sardonica. Il gioco autoironico con i doppi inquietanti è ricco e divertente: un inglese anziano ma ancora vigoroso, dal nome "senza dubbio posticcio" di Hubert H. Hubert, fa una comparsa-cammeo nelle vesti di patetico e fallito corteggiatore della giovane Flora. Ma, cosa ancor più interessante, l'intero romanzo può essere letto come una disperata ricerca di autenticità in un mondo ossessionato dallo spettacolo e dal richiamo del simulacro. Il padre di Flora, il fotografo Adam Lind, piazza macchine fotografiche automatiche in ogni angolo della sua stanza d'albergo a Montecarlo prima di spararsi. Le foto, ci informa Nabokov, non vennero bene, ma permise- ro alla vedova di comprare un piccolo appartamento nel centro di Parigi. Ancora più centrale è la tensione tra il Dr Wild, l'eccentrico neurologo, e 0 suo rivale nell'affetto di Flora: un "nevrotico e titubante uomo di lettere", che racconta la sua relazione con la donna in un romanzo intitolato "My Laura". Laura minaccia a un certo punto di eclissare Flora, e il romanzo, che per un certo tempo sale in cima alle classifiche, finisce con il distruggere i ricordi più cari che l'autore conserva della sua ex amante. E questa la sostanza di cui sono fatti i romanzi migliori di Nabokov. E tuttavia The Originai of Laura rimane tristemente incompleto. Sono quasi disarmanti gli sforzi dell'editore di presentare il romanzo in un'edizione bella e lussuosa fino alla stravaganza. Ogni pagina riproduce una copia a colori della cartolina originale su cui Nabokov andava scrivendo il romanzo. Le cartoline sono perforate in modo tale che il lettore può rimuoverle e arrangiarle in ordine diverso, come probabil- da LONDRA Florian Mussgnug In queste ultime settimane l'evento più eclatante della scena letteraria londinese è stata la pubblicazione dell'ultimo romanzo incompiuto di Vladimir Nabokov, The Originai of Laura. La notizia dentro la notizia, almeno per gli addetti ai lavori, è la sofferta decisione di Dimitri Nabokov di ignorare il desiderio espresso dal padre, il quale aveva chiesto che Laura venisse bruciato nel caso in cui, alla sua morte, fosse ancora incompiuto. Nella breve e vivace introduzione, Dimitri Nabokov ricorda le ragioni dei suoi continui rinvìi (quello che alcuni critici hanno definito "il dilemma di Dimitri") e adduce motivi personali, oltre agli esempi, fin troppo owii, di Max Brod e Franz Kafka. The Originai of Laura è in realtà un capolavoro interrotto. Si affranca dall'accordo con VivaLibri che l'aveva immiserita nel carattere e nei risultati e trasmigra in un nuovo marchio, di nuovo indipendente, PeQuod, piccola e importante casa editrice. Ricomincia sotto il nome di Italie (omaggio a Manuzio e a un'idea di editoria messa a dura prova), staff innervato da nuove forze, due collane per ora in programma: "Pequod", a segnare una continuità, dedicata a quello che PeQuod seppe fare meglio, la ricerca di talenti non ancora conosciuti, di scritture innovative, spesso destinate a un successo duraturo (vedi Diego de Silva, Marco Mancassola, Andrea Mancinelli) e "Padri nel deserto", che ospiterà testi dimenticati, irreperibili, di "grandi maestri del Novecento". Primi titoli in "Pequod" (fondo in colore, in alto autore in nero e titolo in colore, copertina molto pacata, composta, in basso, per la mano di Giordano Giunta, un piccolo disegno a pennello): Il fasà-no delle cause perse di Giada Ceri; Baci da chi ripensa sempre di Federico Campi. In "Padri nel deserto": Cuori e fantasmi di Enzo Siciliano. Il Saggiatore, dopo un eccellente rodaggio della collana "Tascabili", apre i "superTascabili". L'impostazione grafica è un'intelligente variazione della collana madre, che si è velocemente resa visibile in libreria grazie alle fotografie a tutta pagina molto ben scelte, su cui galleggia, in posizione varabile, l'ovale del nuovo marchio, bianco, che ospita tutti i dati del libro. Qui si sono allargate le dimensioni dei volumi, (da 19 x 13 a 22 x 15 cm.), il fondo dell'ovale, ora al centro, è diventato trasparente, sottolineato da un bordo sottile che lo rende prezioso, e da una variazione di superficie della carta, brillante; il risultato è un'adesione ai codici in voga che definiscono un'edi- zione popolare, senza rinunciare al rigore che la casa editrice si è data. Primi titoli: f Paco Ignacio Taibo II, Senza perdere la tenerezza-, Dominique Lapierre, Un arcobaleno nella notte. "Bifronti. Piccoli libri di filosofìa" è una nuova collana da Ets, diretta da Alfonso M. Iacono e Giovanni Paoletti: piccoli libri dalla grafica un po' vezzosa, neanche cento pagine che ospitano saggi di filosofia con testo a fronte; con un piccolo rinoceronte bicefalo come logo vengono presentati dalla casa editrice con un filo di ironia: "Sono libri doppi, tra il presente e la storia, il superficiale e il profondo, l'Illusione e la verità. I "bifronti" non s'incaricano di pensare (...) al posto del lettore. Lo invitano a pensare da sé, un'occupazione che Kant associava all'illuminismo e all'autonomia". Primi due titoli: Emile Durkheim, Il dualismo della natura umana e le sue condizioni sociali, a cura di Giovanni Paoletti; Denis Diderot, L'antro di Fiatone, a cura di Alfonso M. Iacono. Rubbettino, che in trent'anni di attività ha dato alla narrativa spazi solo episodici e molto radicati in Calabria, sede e terra d'elezione della casa editrice (vedi "La nave dei pini", la sinora breve collana -quattro titoli in due anni - che ha pubblicato Alvaro e La Cava, o i cinque titoli di "Scrittori di Calabria"), ora apre "Velvet": "Velluto è da sempre simbolo di eleganza, raffinatezza (...) Intendiamo offrire ai lettori una somma di piaceri al massimo grado, con libri che sappiano toccare il cuore, la mente e il corpo (...) Senza preclusioni di generi o provenienza culturale. Con autori contemporanei, italiani e stranieri". Primi titoli: Zefira di Gioacchino Criaco; L'assaggiatrice di Giuseppina Torregros-sa; Cartouche di Bibi Bianca. mente faceva lo scrittore mentre componeva il romanzo. Il risultato di questi sforzi, tuttavia - un'enigmatica e seducente "opera aperta" che si dissolve nella sezione finale in una serie di aforismi - è sicuramente diverso da ciò che Nabokov aveva immaginato. The Originai of Laura suscita nel lettore sentimenti contrastanti. "Il dilemma di Dimitri" può essere infine superato, ma il nostro è solo cominciato. Come dobbiamo reagire a questo ultimo, inaspettato dono? Prevarrà la gratitudine o il rimpianto per quanto è andato perduto? da BERLINO Irene Fantappiè Poche figure hanno segnato gli ultimi cinquantanni della letteratura tedesca quanto Hans Magnus Enzensberger. In occasione del suo ottantesimo compleanno Suhrkamp pubblica Fortuna und Kalkùl. Zu>ei mathematische Belustigungen [Fortuna e calcolo. Due divertimenti matematici). Con la consueta elegante ironia Enzensberger ripercorre il percorso con cui nei secoli si è affrontato l'imprevedibilità del reale, tentando di imbrigliare il caso nelle teorie della probabilità. Dal De luda aleae di Girolamo Cardano (1663) al metodo Monte Carlo fino alla curva di Gauss, Enzensberger si interroga sui caratteri metafisici di queste teorie, terminando con un accenno alla filosofa italiana Elena Esposito che rileva la loro affinità coi meccanismi della fin: zione letteraria. L'attenzione della fisica pura per la simmetria e la gradevolezza estetica, speculare all'idea di Novalis della bellezza come prodotto di ragione e calcolo, spesso guida la mano degli scienziati ancor più della ricerca di possibili applicazioni pratiche. Quale valore dobbiamo dunque attribuire a modelli matematici che, pur caratterizzati da queste "bizze metafisiche", rimangono comunque l'unico strumento per affrontare eventi futuri o presenti come le malattie globali, le catastrofi naturali o le crisi finanziarie? Il libro di Enzensberger non fornisce in realtà nessuna vera risposta. Non è quello il fine dello scrittore, né l'excursus vuole davvero dimostrare con argomenti logici il carattere letterario di certe teorie scientifiche. A ben guardare, infatti, è la prosa rigorosa e fine di Enzensberger a costituire già di per sé la realizzazione in atto della commensurabilità di poesia e matematica. Gli aggettivi di Enzensberger sono tutti sopravvissuti al rasoio di Ockham; la lucida ironia delle sue frasi è un esercizio del criterio di falsificabilità. Cosi come la sua poesia è riuscita a far presa nella società proprio accogliendone - seppur criticamente - alcune caratteristiche, allo stesso modo la sua prosa saggistica si rende lingua ibrida che fa da ponte tra due campi del sapere. Fortuna und Kalkiil dunque, oltre a valere come dotto divertisse-ment, è l'ennesima dimostrazione della capacità di Enzensberger di lavorare su molti tavoli e di saper superare i confini tra discipline. Autore di versi e di lavori in prosa, di saggi e di articoli giornalistici, fondatore di riviste importanti quali Kursbuch e Transatlantik, critico letterario, scrittore di radiodrammi e di libri per bambini, traduttore e curatore della collana Die andere Bibliothek, Enzensberger aveva già reso accessibili al grande pubblico i concetti basilari della matematica in II mago dei numeri, libro per ragazzi e non solo. D'altra parte Er-rett Bishop scriveva: "se Dio dispone di una sua matematica, la esercita da solo". Raccontarla, però, evidentemente si può.