□ N. 10 Idei libri del mese 37 Morris N. Eagle, Da Freud alla psicoana- lisi contemporanea. Critica e integra- zione, ed. orig. 2011, trad. dall'inglese di Da- nila Moro, pp. 359, €37, Raffaello Cortina, Milano 2012 In questo ponderoso volume, l'autore confronta minuziosamente i vari aspetti della teoria freudiana con quelli delle teo- rie psicoanalitiche contemporanee. Eagle muove dalla teoria pulsionale, dove l'og- getto è il semplice bersaglio della scarica eccitatoria, e arriva a rappresentare una psicoanalisi contemporanea, in cui il ruolo dell'oggetto è cresciuto, divenendo fonda- mentale per lo sviluppo psichico, una psi- coanalisi che è essenzialmente relaziona- le e sociale. In questo tragitto, il passaggio dall'inconscio "freudiano", fatto di desideri e pulsioni, oggetto della rimozione, a quel- lo contemporaneo, che vede le Rappre- sentazioni interattive generalizzate (Rig), i Modelli operativi interni (Moi), gli oggetti e le relazioni oggettuali interiorizzati, e così via, come non esplicitati, fondamental- mente non verbali e impliciti, si avvicina al concetto cognitivista di "memoria proce- durale implicita". L'autore ribadisce poi la differenza tra i due modelli, a testimonian- za di come le teorie psicoanalitiche si in- terroghino sulla resistenza al cambiamen- to, anche di fronte alle disconferme della realtà. La sperimentazione degli affetti nel qui e ora della relazione, che consente di passare da una conoscenza in terza per- sona, per così dire, intellettualizzata, a una conoscenza in prima persona, emotiva- mente vissuta, si differenzia dalla conce- zione classica di transfert come ripetizione di schemi noti, mettendo l'accento su co- me ogni interazio- ne fluida e contin- \$|| gente con l'analista organizza la mente dei paziente. Infine la dicotomia fra in- terpretazione, in- sight ed esperien- za emozionale cor- rettiva è attutita, in quanto entrambe si manifestano nella relazione terapeuti- ca, essendo diffici- le immaginare co- me il paziente pos- sa sentirsi capito dal terapeuta, sen- za che vi sia il con- tributo di una cono- scenza di sé. In sintesi, si tratta di un'opera comples- sa, in cui l'appro- fondimento degli aspetti teorici ri- schia forse di met- tere in ombra gli elementi più vitali e crea- tivi del lavoro psicoanalitico attuale. Mariacristina Migliardi ne di chi scrive) dualista, ci guida attra- verso la contrapposizione fra determini- smo e indeterminismo, fra dualismo e mo- nismo, seguendo un percorso che attra- versa la storia della filosofia e della crimi- nologia. Un capitolo molto ben riuscito è quello che contempla il possibile impatto delle neuroscienze nell'ambito della de- terminazione dell'imputabilità, tema assai spinoso e con il quale il perito psichiatra o criminologo è chiamato a confrontarsi. A questo riguardo l'autrice presenta una vi- sione integrata delle neuroscienze e del diritto: non più due entità avulse una dal- l'altra, ma l'auspicio per una giurispruden- za agile e reattiva, capace di inglobare, regolamentandole, molte delle conoscen- ze prodotte dagli studi scientifici. Un'uni- ca pecca di questo volume, a mio giudi- zio: viene solamente accennato il proble- ma relativo alla definizione,, e di conse- guenza all'accertamento, della pericolosi- tà sociale, particolarmente rilevante in presenza di una non imputabilità per vizio parziale/totale di mente. Speriamo che ciò venga emendato in un prossimo libro. Natascia Brondino sunto della storia della psichiatria euro- pea da Foucault ai giorni nostri, che cita tutti i film sulla psichiatria o quasi. È un li- bro entusiasta e, senza dubbio, di parte. Se aggiungo "per fortuna", divengo di parte anch'io. Come evitarlo? Pierluigi Politi gnificati nuovi che assume in Occiden- te. Nell'ultima parte gli autori provano a delineare percorsi di senso che posso- no essere sottesi all'atto suicìdiario in una prospettiva psicologico-clinica fon- data sull'analisi dei vissuti. Anna Viacava rO co Isabella Merzagora Betsos, colpevoli si na- sce? Criminologia, determinismo, neuro- scienze, pp. 234, €21, Raffaello Cortina, Mi- lano 2012 Il rapporto, che potremmo definire di amore e odio, tra le neuroscienze e la giu- risprudenza è diventato, con il progredire delle tecniche scientifiche, assai intricato: il diritto deve accettare tutti i risultati degli studi scientifici (con conseguente poten- ziale cambiamento del modello retributivo della pena in uno consequenzialista) op- pure rifiutarli acriticamente, o ancora in- corporarne solo alcuni? In questo libro, Merzagora Betsos fornisce una personale visione di insieme sul problema: lungi dal- l'essere il solito testo scientifico a tratti un po' arido, il libro si propone come un viva- ce pamphlet in difesa del libero arbitrio. L'autrice, la quale non cela di essere anti- determinista e (ma questa è un'impressio- Oreste Pivetta, Franco Basaglia il dotto- re dei matti. La biografia, pp. 288, € 17, Dalai, Milano 2012 "La" biografia di Franco Basaglia, ap- prontata dal giornalista-scrittore Oreste Pivetta, non fa eccezione alla regola che vuole impossibile ogni giudizio su Basa- glia che non sia di parte. Può essere che trentadue anni dalla scomparsa siano ancora troppo po- chi per una valuta- zione equilibrata, ma certo è che l'o- pera di Pivetta cor- re il rischio di una testimonianza agiografica. E co- me potrebbe esse- re altrimenti, qui e ora? Apparteniamo a un paese che, pur avendo dato i natali a Basaglia, da trent'anni a questa parte ha progressivamente tagliato i bilanci dei servizi di salute mentale, riducen- done il personale, disidratando di fat- to gli interventi sul territorio; un paese che ha abbando- nato i malati di mente alle loro fa- miglie, al volontariato e al privato sociale (quando non al privato tout court). Ab- biamo avuto un gioiello di legislazione garantista, studiata da tutto il mondo, re- sa di fatto inutilizzabile nei suoi obiettivi più illuminati e ambiziosi. Ben vengano dunque testi che cercano di rimescolare le carte. Merito indiscusso, e pienamen- te riuscito, di questo volume è l'essere ri- uscito a collocare vita e opere di Basa- glia nel suo tempo: un tempo fitto di tra- sformazioni, cambiamenti, macroriforme, microriforme e microcontroriforme sub- itanee. Basti pensare alla sequenza im- pressionante di eventi del maggio 1978: martedì 9 maggio, ritrovamento del cor- po di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse; sabato 13 maggio, approvazione della legge 180, spesso soprannominata con il nome di Basaglia; lunedì 22 mag- gio, approvazione della legge 194, che tutela la maternità e istituisce l'interruzio- ne volontaria della gravidanza. Contrasti, progressioni, sequenze: è il bello di un li- bro un po' discontinuo e apparentemen- te poco sistematico, che attinge molto da alcune fonti (le Conferenze brasiliane su tutto) e meno da altre, che traccia un Gabriella Ripa di Meana, Lacune, pp. 144, € 14, nottetempo, Roma 2012 L'elegantissimo monocromo azzurro che ci attende sulla soglia di questo libro sembra stridere un po' con titolo e con- tenuto: ci saremmo aspettati, a dire il ve- ro, una tela di Burri o, forse, ancor me- glio, una famosa "cancellatura" di Emilio Isgrò, per introdurci alle "lacune" cui il bel titolo fa riferimento. La notazione non appaia peregrina: il nuovo libro della psi- coanalista romana, seconda pubblica- zione presso nottetempo dopo un "gran- sasso" del 2010 (Dialogo immaginario con Jacques Lacan), presenta brevi testi che "vorrebbero funzionare come dei bu- chi, dei vuoti, delle cavità, persino delle assenze". L'autrice, scegliendo uno stile ellittico, insaturo e frammentario, ci invi- ta, insieme con lei, ad aprire, attraverso quelli che lei stessa chiama "piccoli sca- vi", spazi, cavità, vertiginose mancanze su temi quali identità, gelosia, sessualità, sintomi e nuovi sintomi, inconscio. L'e- sperimento appare felicemente riuscito e per più di una ragione. In questi "anni cognitivo-comportamentali" (ironica ma azzeccatissima definizione), dove a pre- valere è una teoria forte, satura e alla quale fa da controaltare una clinica diret- tiva, medicalizzante e omologante, si sentiva il bisogno di un libro che non pro- va a "far quadrare il cerchio", che non of- fre risposte, soluzioni o ancor peggio "guarigioni". Ognuno dei quarantatré brevi testi che compongono il volume ci interroga profondamente su temi centrali dell'esistenza di ciascuno, pone una do- manda continua, in un movimento, fatto di sottrazioni ed elisioni, tutto in apertura. Quello che poi stupisce è accorgersi co- me il libro possegga, a un secondo livel- lo, una grande coerenza interna: frutto della grande sapienza con cui l'autrice maneggia la teoria (Freud e Lacan la fan- no da padroni), che ci permette di acce- dere a questo particolarissimo esito in scrittura di quello che può rappresentare l'avventurarsi nell'inconscio e scoprire nascosti rimandi, risonanze impreviste e sotterranei richiami. Leonardo Spanò PSICOANALISI IN TRINCEA, a cura di Paola Cu- niberti e Luigi Caparrotta, pp. 349, € 39, FrancoAngeli, Milano 2012 Questo libro è la raccolta di svariati contributi di diversi autori accomunati dal- la pratica comune dell'uso del modello psicoanalitico nel lavoro istituzionale. Il ventaglio di pratiche descrive alcune esperienze del National Health Service in- glese, dove la psicoanalisi è presente fin dall'epoca della seconda guerra mondia- le con le esperienze di Wilfred R. Bion sui gruppi, e riporta in questo caso un'espe- rienza di collaborazione con operatori e medici di medicina generale nelle cure primarie nel distretto londinese di Cam- den, un'esperienza di lavoro con pazienti borderline che fa riferimento allo storico "Menninger Project" che, a partire dal 1954, mise a confronto l'efficacia di tecni- che psicoterapeutiche supportive e tecni- che psicoanalitiche anche con pazienti gravemente disturbati. Il processo di con- sultazione, dal primo colloquio al progetto terapeutico condiviso, mette a confronto l'esperienza inglese e una analoga italia- na. Il lavoro di prevenzione con gli adole- scenti a Bologna, il trattamento analitico delle vittime di violenza sessuale alla clini- ca Mangiagalli di Milano e all'ospedale ostetrico-ginecologico Sant'Anna di Tori- no, il punto di vista psicoanalitico sul trat- tamento degli "offenders" che fa riferi- mento a lavori di Bateson e Fonagy nella direzione di una psicoterapia forense, danno conto di varie esperienze cliniche; i lavori sull'efficacia della psicoanalisi alla luce della ricerca empirica, da quello di Wallerstein a quelli del Boston Psychoa- nalytic Institute, al Berlin, Heilderberg, Konstanz Study, aggiornano sullo stato della ricerca sulla validazione scientifica della psicoanalisi. Alla colta prefazione di Augusto Romano si accompagna la pa- noramica introduttiva di Pier Francesco Galli. (A.V.) Mario Rossi Monti e Alessandra D'Agosti- no, Il suicidio, pp. 124, € 10,50, Carocci, Ro- ma 2012 Secondo l'Oms ogni anno circa un mi- lione di persone muore per suicidio e venti milioni di persone tentano di suici- darsi. Nel nostro paese il suicidio è tra le prime dieci cause di morte, più dell'hiv e dell'omicidio. Ma se ne parla molto po- co, forse perché troppo difficile e com- plesso. Da questo dato drammatico e allarmante muovono gli autori per tenta- re di mettere a fuoco alcuni elementi og- gettivi, ma soprattutto i dati soggettivi del fenomeno suicidio. Dal punto di vi- sta clinico vengono definiti i contorni di un vero e proprio "spettro suicìdiario", in cui il gesto finale non è che la conclu- sione di un processo che inizia con la fantasia e si snoda attraverso diversi passaggi. Nella parte centrale del libro il fenomeno viene esaminato dal punto di vista storico, antropologico, sociolo- gico e culturale. È noto che l'atto di dar- si la morte è da sempre ricorrente in ogni società, sia a Oriente che a Occi- dente: dalle varie forme di suicidi rituali in Giappone e in India alle forme e si- tì Sì e o o IO CO ^ CD e SP Giulio Gasca, Lo psicodramma gruppoa- nalitico, pp. 236, € 22, Raffaello Cortina, Milano 2012 L'uso di uno spazio teatrale circoscritto e separato dalla realtà quotidiana per pro- muovere un processo trasformativo attra- verso la rivisitazione e una nuova attribu- zione di significato a eventi passati acco- muna, nelle diverse declinazioni tecniche, la psicoanalisi individuale, la gruppoanali- si e lo psicodramma. L'autore, forte di molti decenni di attività clinica e di straor- dinaria competenza teorica e curiosità in- tellettuale, che sconfina nella etnopsicoa- nalisi e nella psicologia transculturale, racconta in questo testo le radici comuni e gli intrecci fra gruppoanalisi, psico- dramma, psicologia analitica e terapie di gruppo in senso lato. Mette a confronto modelli differenti e il loro diverso modo di rapportarsi con il corpo, le emozioni, i pro- cessi di simbolizzazione; confronta le tec- niche, sottolinea l'importanza della dialet- tica tra il lavoro gruppale, che sia grup- poanalitico o psicodrammatico, e l'atten- zione alle matrici personali individuali e transgenerazionali. La ricchezza del ma- teriale clinico e del retroterra culturale ren- dono l'esposizione teorica vivida e inten- sa, oltre che accessibile, e danno conto della multidimensionalità e complessità del lavoro psicodrammatico. (A.V.) o Oh o OQ