MONOGRAFIA QUINTO: NON UCCIDERE LA PICCOLA IMPRESA Dopo anni di "ubriacatura " da piccolo è bello il vento sembra ormai cambiato: a) il Mercato unico europeo crea condizioni che, secondo i pià, favoriscono le imprese di maggiori dimensioni e mettono il nostro sistema produttivo in competizione pià diretta con altri sistemi caratterizzati da maggiori dimensioni aziendali e da istituzioni economiche e finanziarie pià accentrate e quindi più potenti; b) si modificano alcune "regole del gioco " (maggiore rigore fiscale, pià elevata trasparenza negli acquisti della Pubblica Amministrazione) favorendo l'uscita di scena di numerose imprese ",marginali" che, in periodi di crisi, hanno tradizionalmente costituito un importante elemento di flessibilità di un sistema che rimane caratterizzato da eccessiva rigidità. Contestualmente però si colgono cambiamenti profondi nel mercato che, per il suo normale funzionamento, ha bisogno di produrre in continuazione nessi extramercantili fra gli uomini; nessi che più facilmente si sviluppano nelle piccole organizzazioni. Oltre al piano del ragionamento economico, anche se di un 'economia che si va ridisegnando nelle sue categorie fondative, vi èperà un secondo aspetto altrettanto importante, qui chiamato democrazia economica. Tra i molteplici significati chi tale concetto assume, il primo - precondizione per tutti gli altri - è sicuramente la possibilità distribuire una propria attività economico-produttiva, la possibilità di intraprendere. La relativa facilità con cui e stato sino a oggi possibile, nel nostro Paese, iniziare un'attività economica ha costituito un indubbio valore. La libertà di intrapresa è stata, nei fatti garantita per una larga maggioranza dei potenziali intraprenditori: non è. perà scontato che lo sia ancora nel futuro. Ora, un puntx, di grande interesse è che questa libertà di intrapresa ha generato una classe sociale; ha mosso, attorno ai fondatori delle piccole e micro imprese, molte altre persone: una quota estremamente rilevante di persone, paragonabile alla quoto dei lavoratori dipendenti, ha così goduto di un dima di libertà, di creatività, di espressività, e quindi di autorealizzazione e di costrutdvità sociale. Ciò ha rappresentato un importante elemento di ' tenuta " del tessuto sociale nazionale; ha probabilmente costituito un punto di democrazia tout-court nel nostro sistema socio-politico. Su questi contenuti si snoda la monografia ed è. quindi comprensibile che uno scenario che vede chiudersi spazi di creatività e di pluralismo nella produzione di beni venga letto con qualche apprensione. Oggi, in un momento di grave sbandamento delle istituzioni e di forti pressioni verso visioni efficienti-stiche e tecnocratiche di governo dell'economia, occorre pià che mai tutelare (in modo non protezionistico né assistenzialistico) il soggetto picajla impresa; ribadire la sua irrinunciabilità proprio sul fronte della democrazia (economica e rum); riconoscere gli .spazi che per essa si aprono e facilitarne^ percorsi di crescita. In questo si spiega, e si giustifica, il titolo forte salto per introdurre la monografia.