PERSO NE & IMPRESE esistenza dell'equilibrio o i teoremi fondamentali dell'economia del benessere, ma essi sembrano dubitare del fatto che si possa nutrire tanta fede. Ad esempio, per prima cosa, si deve credere contro ogni evidenza che non esistano rendimenti crescenti in misura rilevante. Nella sua formulazione essenziale, un sistema di concorrenza perfetta è definito da: a) un insieme di beni; b) un insieme di agenti, suddiviso in un insieme di consumatori, da un lato, ed uno di imprese, dall'altro; c) un meccanismo di determinazione dei prezzi relativi o dei rapporti di scambio. Ciascun consumatore è caratterizzato da: a) una dotazione iniziale, costituita da un paniere di beni e diritti di proprietà delle imprese; b) dei vincoli all'azione, tipicamente espressi dal vincolo di bilancio che impone che egli non possa procurarsi un paniere di beni con un valore superiore a quello della sua dotazione iniziale; c) una funzione-obiettivo, solitamente indicata come funzione di utilità, che dipende dal particolare paniere di beni che egli riesce a procurarsi e che cerca di massimizzare nel rispetto dei vincoli su indicati. Dati i prezzi, il consumatore decide quanto vuole vendere (tipicamente fattori produttivi) e acquistare (beni) in modo da raggiungere il paniere che massimizza la sua funzione-obiettivo nel rispetto dei vincoli. Le imprese sono invece caratterizzate da: a) un insieme di processi produttivi ammissibili; b) una funzione-obiettivo, tipicamente una funzione di profitto. Anche in questo caso, dati i prezzi dei fattori e dei beni, l'imprenditore sceglie, tra quelli ammissibili, il piano di produzione che massimizza i suoi profitti. In questo modo decide quanto acquistare (domandare) di ciascun fattore di produzione e quanto vendere (offrire) di ciascun bene prodotto. Un equilibrio è un insieme di prezzi ed un insieme di decisioni, una per ciascun agente. Queste decisioni devono soddisfare due caratteristiche. In primo luogo, quella associata ad un dato agente risulta essere ottimale per lui ai prezzi di equilibrio; in secondo luogo, nel loro complesso sono compatibili tra di loro, nel senso che possono essere tutte simultaneamente realizzate. Sotto opportune ipotesi sulla distribuzione iniziale delle risorse, sulle caratteristiche delle funzioni-obiettivo e dei piani di produzione ammissibili, si dimostra che almeno un equilibrio esiste; che in corrispondenza ad un equilibrio è impossibile far aumentare il livello di benessere di qualcuno senza diminuire il livello di benessere di qualcun altro (efficienza nel senso di Pareto); che quasi ogni allocazione efficiente nel senso di Pareto può essere raggiunta come equilibrio di perfetta concorrenza modificando opportunamente la distribuzione iniziale delle risorse. Non ci si soffermerà qui né sui problemi tecnici tipici di questa impostazione, come l'esame delle condizioni di unicità o almeno di isolamento degli equilibri, l'analisi della stabilità e dei risultati di statica comparata, né sull'evoluzione della teoria verso l'incorporazione di processi che avvengono in disequilibrio, come quelli studiati nei modelli di non-tàtonnement, in quelli con razionamento, ecc. Ciò che sembra più interessante è osservare come avvengono le interazioni tra i soggetti in questa formulazione. Nessuno entra in contatto con nessun altro, nessuno vende o compera da qualcun altro, si interagisce solo con il "mercato". Si può essere estremi e dire che nessuno stipula contratti, o forse essere più blandi e dire che si stipulano solo contratti molto semplici, sostanzialmente dei contratti di compra-vendita, con questa controparte mitica che è il mercato (o, per i sofisticati, il "banditore"). Si noti che l'identità di chi vende e di chi acquista è del tutto irrilevante: ciò che importa è quanto vende e quanto acquista di un determinato bene. Questo suppone però che le caratteristiche di ciascun bene siano chiaramente definite ed osservabili da tutti gli agenti, compreso il "mercato", e che non vi sia dubbio sulla corretta esecuzione di ogni contratto. Se lo scambio è cessione reciproca di parte delle proprie sfere di autonomia comportamentale, si vedrà subito quanto restrittive siano queste ipotesi. Nello scambio concorrenziale non c'è contatto fra soggetti, ma solo interazione col mercato. 13