PERSONE & IMPRESE impersonali può portare alla dissoluzione di questi rapporti duraturi. Si pensi ai recenti problemi posti dalla mobilità dei capitali finanziari, derivante dall'uso di contratti a brevissimo termine. Oggi si associano questi problemi soprattutto alle economie deboli e in via di sviluppo, o comunque fortemente indebitate, ma le osservazioni di Keynes si riferivano alla Gran Bretagna dei suoi giorni e in una certa misura riemergono nel confronto tra ottica a lungo termine, che caratterizzerebbe il funzionamento di economie come quella giapponese, e l'ottica a breve dell'economia americana, in primo luogo; che dire poi di quelle europee, e di quella italiana col suo appassionato amore per i BOT. Si può creare qui una frattura: raggiunti certi livelli di tensione fra relazioni personalizzate e durevoli e scambio impersonale "di mercato", può venire meno la possibilità di scambiare, produrre, crescere. Non solo vengono meno occasioni di transazioni prima vantaggiose, ma vengono meno gli agenti o per lo meno gli incentivi ad effettuare quegli investimenti irreversibili che sono i più delicati ed importanti per lo sviluppo economico. Gli interventi sui mercati e il sistema delle relazioni durevoli Intervenire sul modo in cui operano i mercati ad interazioni impersonali, come molti di quelli dei prodotti, incide su questa complessa struttura di relazioni, sulle ragioni per cui esse vengono allacciate e sul modo in cui vengono gestite. Occorre qui distinguere tra relazioni gestite in modo personalizzato del mercato, e quelle che invece devono essere gestite in questo modo essenzialmente per problemi di osservazione e di informazione. Nel primo caso, allargare il mercato, poter gestire una relazione prima personalizzata in modo impersonale può essere fortemente benefico; l'aumento della competizione abbassa molti costi di transazione e se non altro toglie spazio all'uso di comportamenti strategici che hanno spesso costi sociali particolarmente rilevanti. Ovviamente espone le imprese all'alea del mercato, può ren- dere più difficile o meno affidabile l'uso di contratti a lungo termine. Ma su questo punto la teoria non ha molto da dire e, nell'opinione comune, questi sono costi inevitabili. Il secondo caso, quello che riguarda le relazioni che non possono avvenire in modo impersonale, è assai più complesso. L'intervento in questo caso influenza in particolare le decisioni d'investimento, sia in capitale fisso che in capitale umano; la gran parte di queste decisioni è caratterizzata da irreversibilità e poggia in modo essenziale sulla solidità delle relazioni potenzialmente durature che le giustificano. La capacità di gestire relazioni personalizzate e durature, inoltre, non si sviluppa che gradualmente, ed è fortemente influenzata dal clima culturale in cui le relazioni stesse si sviluppano. Naturalmente, non tutte le relazioni personalizzate e durature producono frutti benefici: se due duopolisti colludono, ossia cooperano nella loro ristretta cerchia da cui si sforzano di tener lontani gli intrusi, certamente i consumatori dei beni da essi prodotti, e probabilmente l'economia nel suo complesso, possono riceverne grandi danni. Ma senza queste relazioni - "buone" e "cattive" - e senza l'uso di cooperazione all'interno di questi rapporti, l'intero sistema economico semplicemente si dissolverebbe e cesserebbe di esistere. La presenza di frutti avvelenati rende indispensabile l'introduzione e il buon funzionamento di un'autorità antitrust (è un po' ironico che questo termine, in inglese, abbia due significati, "il" trust formato da demoplutocrati capitalisti assetati del sangue del popolo e "la" trust, qualcosa che si vorrebbe che gli altri avessero in noi e forse vorremmo poter nutrire verso gli altri); ma distinguere tra relazioni sane e relazioni perverse e ancor più tra aspetti sani e aspetti perversi coesistenti in una relazione può essere assai più difficile di quanto si immagini. Due applicazioni, a titolo (li esempio La prima applicazione: c'è da imparare cos'è il mercato - anche da noi - proprio dai Paesi ex socialisti. Le recenti esperienze delle economie dell'Est europeo insegnano Intervenire sui mercati impersonali non è senza effetti nella trama di relazioni economiche personalizzate e durevoli. Non è quindi così ovvio che la difesa del mercato concorrenziale sia sempre l'obiettivo da perseguire.