PERSONE & IMPRESE ginale e appropriata gestione delle risorse umane, evidenziando quale comune denomina- tore della loro realizzazione il saper infondere nei lavoratori la voglia di lavorare, ovvero la non sottovalutazione delle esigenze da loro espresse4. Dall'analisi di queste esperienze si rileva che non può esistere una ricetta unica, valida per ogni situazione. Le azioni di governo che riguardano l'acquisi- zione delle risorse, al pari delle altre attività aziendali sono influenzate dall'elemento incer- tezza. Tuttavia, la variabilità ambientale non costituisce necessariamente una minaccia se l'impresa mantiene un atteggiamento di costan- te e attenta analisi della situazione, riuscendo ad approntare le misure necessarie per fronteg- giare le continue sfide: le parole chiave diven- tano allora rapidità e flessibilità5. Tale analisi non può, come ovvio, essere improvvisata: essa necessita di un metodo organico; di seguito si proverà, perciò, a com- prendere il processo di programmazione delle risorse umane partendo dalla definizione di "professionalità". La scelta di questo termine implica, di per sé, una evoluzione delle concezioni del modo di lavorare e di come esso debba essere considera- to dall'impresa. Si pensi a come l'impatto dello sviluppo industriale prima, e la sua crisi succes- siva per una transizione verso modelli postindu- striali hanno visto cambiare le categorie di analisi del lavoro: la definizione di mansioni, fatte di compiti precisi nelle forme e nei tempi, proprie della parcellizzazione del lavoro fordi- sta, è stata rimossa perché nelle pieghe dell'in- novazione tecnologica si è scoperta l'esigenza di ambiti di soggettività del lavoratore più con- figurabili nella costruzione di ruoli, in ultimo, la considerazione del capitale umano enfatizza una visione dell'organizzazione aziendale come composta da soggetti capaci di competenze che generano forme diverse di professionalità6. Per questo ragione possiamo utilizzare il termi- ne professionalità, come concetto che maggior- mente esprime una connessione tra esigenze strategiche dell'azienda e componenti espressi- ve di capacita personali. Ai fini della presente esposizione è sufficiente, una definizione gene- rale di professionalità, dalla quale esaminare i profili presenti nella realtà aziendale. "La professionalità può essere intesa come un sistema di capacità, disponibili o acquisibili dal mercato del lavoro, atte a svolgere un determi- nato sistema di attività, in vista della realizza- zione delle funzioni nelle quali si articola la struttura organizzativa, secondo congruenti meccanismi operativi, coerentemente con le strategie aziendali"7, il riferimento alla parola "sistema" indica, come è intuitivo, che non esi- ste un solo tipo di professionalità, ma ne esisto- no diversi, in relazione ai vari tipi di attività. I profili professionali rappresentano il punto di arrivo di un percorso che, muovendo dalla indi- viduazione delle caratteristiche dell'impresa (all'interno di ogni tipo di attività organizzata vi è, infatti, un particolare modo di lavorare deter- minato dall'oggetto della produzione, dai fattori ambientali, dai criteri di organizzazione del lavoro e dal tipo di tecnologia utilizzata) e delle capacità necessarie per l'espletamento delle attività, delinea dei modelli che sintetizzino competenze e abilità, in base ai quali scegliere sul mercato del lavoro o formare il personale già disponibile all'interno dell'impresa. Dal punto di vista strettamente organizzativo si pone il problema, una volta individuate le per- sone che esprimono i profili professionali richiesti, di procedere al loro inserimento all'interno della struttura aziendale e ciò viene perseguito attraverso un procedimento di anali- si delle posizioni. Questa viene suddivisa in due fasi: una descrizione dei contenuti delle attività svolte e un'analisi delle caratteristiche del lavoro. Sinteticamente, si può dire che con la prima fase si indicano i contenuti del lavoro in termini di procedure e prescrizioni necessa- rie per svolgerlo, di coordinamento organizza- tivo, di scopi da raggiungere, di modalità da seguire. Con la seconda fase si analizza il con- tenuto dei compiti in termini di: - complessità, la difficoltà che il lavoratore incontra; - responsabilità, il valore attribuito al singolo contributo, - autonomia, l'uso di discrezionalità da parte del lavoratore; - condizioni sociali che riguardano l'eserci- zio di relazioni sociali all'interno della struttura; - condizioni fisiche, grado di tolleranza di determinate condizioni di lavoro (fatica, nocivilà dell'ambiente ecc.)". 51