§ 10 influenze delle condizioni economiche sulla situazione demografica 91
Né s'interessarono della situazione montana solo gli economisti, i geografi, i sociologi ; anche i generali diedero a suo tempo l'allarme ; primo fra essi Pietro Badoglio, seguito da Donato Etna, denunciò le conseguenze dello spopolamento sull'efficenza delle truppe alpine e sulla difesa delle frontiere. E contemporaneamente la rivista del Club Alpino Italiano s'interesserà dell'appassionante fenomeno piemontese. Non è di oggi il pauroso esodo montano, di cui alcuno esagera, forse, le conseguenze e che le statistiche dei censimenti — causa le unità amministrative assunte a base del calcolo — non avevano sempre potuto rilevare.
Se nel 1881 la popolazione legale dei comuni montani piemontesi al disopra dei quattrocento-seicento metri risultava di 391.814 abitanti, nel 1921 era discesa a 347.397 mentre la intera regione che comprendeva queste zone montane vedeva aumentata la sua popolazione dell'11%. Ma si era appena agli inizi.
Continuerà il fenomeno ancora in seguito con ritmo ben più intenso. Nella provincia di Cuneo, ad esempio, la popolazione della regione di montagna, che era di 190.744 abitanti al 1921, scende a 146.378 nel 1936 e a 131.702 nel 1936 e a 131.70 nel 1951 (13). Una diminuzione, nel '36, del 23% rispetto al 1921 e, nel 1951, del 10% rispetto al 1936. Dal 1901 ad oggi la popolazione di montagna è diminuita del 35,65%. Meno accentuato il fenomeno nella provincia di Novara e Vercelli, appare più evidente in quella d1 Torino e nella Valle d'Aosta. In quest'ultima regione certi comuni hanno visto diminuire la popolazione dal 1936 al '51, del 20-30%. In taluni di essi si è avuto dal principio del secolo, uno spopolamento superiore al 60%.
Nella stessa provincia di Alessandria, le regioni di montagna (Alta Val Curone, Borbera e Lemme) denunciano diminuzioni del 16,36% in confronto al 1936.
Per il Piemonte, quali le cause di sì importante fatto demografico ? Le diligentissime inchieste già le misero in evidenza. « La montagna piemontese si spopola per il desiderio di una vita meno dura, di non abitare nelle stalle mesi e mesi durante l'inverno...» scriveva Vincenzo Porri nel 1928. Ma queste non erano altro che le conseguenze di generali condizioni via via aggravantesi.
Non bisogna dimenticare la nostra peculiare conformazione geografico-economica. Le Alpi, che circondano Torino, volgono il versante più ripido
(13) Bisogna però tener conto delle 4.274 persone passate alla Francia e alla provincia di Imperia per effetto dello smembramento dei comuni di Tenda e Briga Marittima, in seguito al trattato di pace con la Francia.
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