CONTENUTO ECONOMICO DELLA RIFORMA DEI CONTRATTI AGRARI
La produzione agricola si teal zza nel nostro paese attraverso molteplici forme d conduzione dell'impresa, tra cui l'affitto e la mezzadria. Not; da lontano tempo, resistendo al logorio dei secoli, esse sono pervenute a noi traverso lo strumento che li regola, cioè il contratto, non importa se consuetudinario o scritto. Il tempo e l'esperienza pratica hanno suggerito e apportalo al contratto perfezionamenti s adattamenti; ma fondamentalmente esso è rimasto con i caratteri originari. Ciò potrebbe p: esitarsi por sostenere die tali contratti non rispondono -più alle moderne esigenze della nostra agricoltura e alle necessità de la popolazioni; o per sostenere invece che mezzadria e affitto, appunto perchè hanno resistito ai secoli, si dimostrano validi strumenti di indefinito progresso agricolo. Per noi la questione noi.-.' esste: esistono invece la mezzadria e l'affitto com; forme d. conduzione, rego-. late da cont atti che sci.'.o quello che scino; giusti
0	ingiusti, buoni o cattivi, non jmpei.ta, essi rappresentano una reaOtà che non può essere ignorata. Può darsi eh; tali contratti abbisogni:o dii ritocchi; che sia necessario rivederli, modificarli; che in talune circostanze essi più non siano validi strumenti per la produz one e per il soddisfacimento dei bisogni dei contraenti ed in particolare del lavoratore. Non si può negare però che essi hanno soddisfatto .ir.' passato alia loro funzione produttiva e sociale e può essere che anccia possati;, contitolare nella loro funzione megl.o, molto meglio di quanto
1	riformata.! credano. Poste però che tali contratti debbano subire p. ofende medificaz.cni, e cioè una riforma, è dovere per chi si acc.nge a tale delicato compito di esaminare con serietà le conseguenza di carattere economico che dalla riforma possono sca-tur.re. L'esame deve essere compiuto, peichè è il fatto economico che p ù di ogni altre ha importanza par la nostra agricoltura e il benessere della popolazione. Inutile voler perseguire illusori fini polite! e sociali, se le condizioni economiche non mutano. Si potrà in tal caso fare della politica elettoralistica, trasferire della ricchezza da una categoria all'aera; ma il noec.olo della questione rimane insoluto. Finché nuove e più larghe possibilità economiche non siano maturate, iè illusione credere di poter aumentare il benessere generale (mutando il rapporto attraverso cui si ripartisce il reddito. Lo scopo, nostro è quello di esam nare so:to taie visuale il progetto di riforma dei contratti del ministero dell'agricoltura.
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Le conseguenza eco.".ciniche immed ate della riferma dei cent.atti sono varie; esse, a seconda de settori su cui interferiscono, possono aver; carat-tere reddùtuario e fiscale. Il contenuto economico della riforma scatursce dal modificato rapporto iin vitftù dol quale viene ripartito il .eddito tra proprietà, impresa e lavoro. Lo scopo nel progetto di riforma è perseguito con disposizioni di carattere diretto e indiretto. Tra le prime vi sono la diversa ripartizione del prodetto tra concedente e mezzadro, l'abolizione delle regalie, l'indennizzo al mezzadro che lascia il fondo, l'.nteresse spettante ai mezzadro sulla quota di best ame conferito e la fissazione del canone del contratto di affitto, per mezzo di apposite commissioni.
Tra le disposizioni di carattere indiretto vanno ricordate: l'indissolubilità del contratto, il diritto d. prelazione, l'obbligo del proprietario d. destinare parte del predetto ai miglioramenti del fondo, il diritto all'indennizzo al mezzadro o al fittavolo che
ha eseguito miglioramenti, disiposzioni par i casi fortuiti, e indivisibilità tra suolo e soprassuolo nelle concession..
Difficile l'apprezzamento economico delle d sposi-zioni a cui si è fatto, conno, poiché esse incidono su contratti non uniformi e quand'anche lo fossero, potrebbero causare spostament. nei cedditi percepiti dai contraenti, diversi perchè diverse soc.o le condizioni in cui sono destinate ad operare. Tuttavia cercheremo, attraverso l'indagine, d. dare delle indi-cazicni il cui significato è di larga approssimazione. Le due disposiz oui a nostro avviso di maggie.e peso economico sono la mutata ripartizione dei pro. dotti tra concedente e mezzadro e la fissazione del camene di affitto da parte dell'autorità.
Il mutato rapporto con cui verranno divisi i prodotti ha conduttore e mezzadro impon; al concedente un sacrificio variabile dal 3 al 10 °/o del prodotto vendibile del fondo. Non occorre particolare competenza di economia agraria per cap.re che la dicitura usata dal progetto di riforma ¡nasconde una verità econom ;a ben diversa da quella che le parole potrebbero far erodere.
Il sacrificio richiesto al prcpr'etario non è commisurato dal 3 al 10 °/o del prodotto del fondo, ma dal 6 o dal 20 % del prodotto di parte padronale. Pertanto agli effetti della ripartizione del redd to iil proprie tar o ha subito una decurtazione assai maggiore di quella che le cifre potrebbero far rito-nere. Il reddito fondiario, grosso modo, rappresenta il 25-30 % del prodotto vendibile ed è la differenza tea questo e le spese che il propietario deve sostenere per conseguirlo. Decurtare il prodotto spettante al proprietario del 6 o del 20 % non altro significa che decurtare il reddito fondiario di eguale somma, ma di una percentuale espressa .n termini di reddito assai più elevata. Per semplicità supponiamo che un fondo a mezzadria dia luego ad una produzione vendibile di 100; essa viene ora divisa in parti uguali, 5'0' al mezzadre, 50 al con. cedente. A quest'ultimo, dedotte le spese dalla sua metà di prodotto, r mane 30 che rappresenta il reddito fondiario; se la divisione del prodotto v ene fatta non più a metà, ma per esempio 60 al mezzadro e 40 al concedente senza variare la ripartizione delle spese, il reddito fond.ario del concedente scenderà da 30 a 20 ossia del 33,33 %.
La ripartizione dei prodotti previsti dalla riforma sarà in una quota variab.le dal 53 al 60 % al mezzadro e la restante parte al concedente. Si può r.tenere ssmp.e in via indicativa che essa mediamente oscilli intorno al 56 % al mezzadro e 44 al coir.'cedenite, per cui la decurtaz.one media del reddito spettante al proprietario, espressa in percentuale del medesimo, varietà interno al 20 %. * « *
Nel progetto. Segni è voluta l'abol zione delle regalie e delle prestazioni personali del mezzadro a favore del concedente. Si è voluto vedere in essi-un residuo delle obbligazioni feudali, mentre nella maggior parte dei casi non altro sono che l'espres-sxir.18 di un'economia poiverissima. La soppressione delie regalie causa al concedente una decuirtaz one del prodotto e del reddito estremamente variabile.
Si può in via generale dire che il sacrifìcio del proprietario aumenta col dim nu.re della superficie posseduta. Non mancan: nel nostro paese, e sono più numerose di quante sia creduto, mezzadrie tra erede ed usufruttuario che insistono su uno o due ettari di magra ter:a, ove le regalie rappresentano la parte più cospicua de: prodotti percepiti dal con-
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