Fig. 4. 1920-1930. Carta topografica del territorio di Torino. % Strutture già presenti nella Carta del De Caroly del 1785. Strutture apparse nella Carta del Grossi del 1790. % Strutture apparse nella Carta del Rabbini del 1855. % Strutture apparse nella carta topografica del 1908. Nessun nuovo insediamento di strutture agricole viene più rilevato. Fig. 5. 1980. Rilievo delle preesistenze agricole presenti sul territorio. @ Strutture già presenti nella carta del De Caroly del 1785. 9 Strutture apparse nella Carta del Grossi del 1790. C Strutture apparse nella Carta del Rabbini del 1855. 0 Strutture apparse nella Carta topografica del 1908. mobili, documenta una situazione di scarse trasformazioni del sistema rispetto all'analisi precedente. Infatti la città è rivolta ad operare all'interno dello spazio edificato e delle aree rese libere dalla demolizione della cinta muraria e delle parti fortificate. Nel 1855 Rabbini registra la costruzione di 21 nuove strutture agricole, di cui due all'interno della cinta daziaria eseguita tra il 1853 e il 1854 (fig. 2). Il reale impatto tra la città e la campagna si registra nella seconda metà del secolo e chiaramente appare al confronto fra la mappa Rabbini e il Piano Regolatore del 1908. All'interno della cinta daziaria lo sviluppo urbano avviene secondo meccanismi spontanei consolidati, più che diretti, da provvedimenti parziali14; all'esterno si forma tutta una serie di borgate che invadono la parte del territorio agricolo più prossimo alla città. Tuttavia nel 1908 si ritrovano quasi tutti gli edifici rilevati dal Grossi e si nota un ulteriore piccolo incremento con la costruzione di 6 nuove strutture, testimonianza se pur debole della vitalità dell'originaria organizzazione produttiva (fig. 3). Le scelte urbanistiche successive sono indifferenti alle antiche preesistenze, ma l'andamento radiale degli isolati e la persistenza dei tracciati viari originali limitano il numero delle demolizioni. L'ondata di distruzioni sistematiche inizia con gli anni 30 in cui si verifica una tendenza allo smantellamento del patrimonio di edilizia rurale su tutto il territorio ritenuto edificabilc anche in relazione alla costruzione dei grandi stabilimenti industriali; nessuna nuova costruzione viene più registrata (fig. 4). Le ricognizioni successive15, una effettuata nel 1976 ed una attuale, registrano una continua diminuzione del patrimonio rurale e verificano il sempre maggiore stato di abbandono e di degrado delle costruzioni superstiti (fig. 5). L'analisi cartografica pone in evidenza le trasformazioni del sistema rurale intorno alla città in funzione della sua espansione e sottolinea i rapporti di ogni struttura, pensata nelle sue componenti di abitazione, stalla, fienili, 31