L'avvenire del turismo: insegnamenti internazionali Costanzo M. Turchi Panorama generale. Il turismo italiano ha ancora parecchie frecce al suo arco, anche se l'attuale fase congiunturale del turismo internazionale impone ■di intensificare gli sforzi di potenziamento e ■di qualificazione del settore. Prima la svalutazione della sterlina e della peseta spagnola, poi la crisi del dollaro, e ancora più recente quella del franco francese, hanno creato non poche difficoltà al nostro turismo, anche se in misura più contenuta rispetto a quanto si era in un primo momento temuto. Il consuntivo degli ultimi anni, comunque, è sostanzialmente positivo: il miglioramento del tenore di vita del nostro paese ha impresso una spinta più vivace al turismo interno, e cosi gli italiani hanno, in crescente misura, colmato i vuoti lasciati dagli stranieri. In conclusione, dunque, annate turistiche attive anche se non eccezionali. La concorrenza, che si acuisce ogni giorno di più, è stata affrontata con un certo successo; le strutture migliorano e si rafforzano. Ciò riveste un'importanza veramente vitale data la rilevanza che il turismo presenta per il nostro sistema economico e non soltanto sotto l'aspetto puramente produttivistico, seppure assai interessante, ma anche ai fini dell'occupazione. Difatti, come avviene nei paesi più industrializzati, l'industria tende a raggiungere un limite delle possibilità di assorbimento dei prestatori d'opera, mentre in prospettiva le future maggiori occasioni di occupazione sono portate a verificarsi nel settore terziario. È ovvio il posto rilevante che in tale processo di « terziarizzazione » dovranno occupare le attività turistiche e tutti i servizi connessi al turismo. Le svalutazioni hanno contribuito sostanzialmente a dirottare correnti turistiche di grande importanza per il nostro mercato verso i paesi a moneta svalutata, e pertanto l'azione da svolgere deve avere un duplice senso: non CRONACHE ECONOMICHE tyj far perdere al nostro paese ulteriori colpi nella battaglia turistica mondiale e consolidare le prospettive avvenire. Il movimento turistico mondiale è ancora oggi accentrato per circa l'80% nei paesi del-I'Oecd (1) ed il 75% dei turisti proviene da un gruppo di 13 paesi del Nord America e dell'Europa Occidentale: questo significa che la maggior parte del mondo è ancor oggi un mercato pressoché inesplorato dal punto di vista turistico. Naturalmente, il carattere episodico dei recenti avvenimenti internazionali e la necessità di considerarli in una più vasta prospettiva in se stessa favorevole, non significa certo sottovalutare la gravità contingente della situazione. Ad esempio, le restrizioni britanniche hanno provocato gravi contrazioni delle correnti inglesi seppure con crescente moderazione. Le correnti del nord Europa hanno risentito di un appesantimento della congiuntura economica segnando punte di regresso in varie località. I francesi, bloccati nell'estate del 1968 dagli scioperi e nel 1969 dalle rigidissime norme restrittive di esportazione della valuta, hanno popolato le nostre località turistiche in misure progressivamente inferiori. II nostro paese comunque ha riguadagnato posizioni in rapporto agli altri paesi, e soprattutto a quelli dell'Europa Centrale. Vi sono motivi storici, artistici, climatici e sociali fusi armonicamente con risultati cosi attraenti per il turista straniero da rendere la concorrenza di paesi quali la Spagna, la Jugoslavia e la Grecia, meno efficace di quello che potrebbe apparire. Da una recente indagine internazionale (2) è apparso comunque che natura e clima — fattori questi che non costituiscono certo l'esclusiva prerogativa delle località italiane — rap- (1) Comprendente i Paesi europei, gli Stati Uniti d'America ed il Canada. (2) Norris Willat, Italy XV, pag. 27, «The Financial Times », 21-4-69.