pag. 46 Cinema Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario universale del cinema, Editori Riuniti, Roma 1984, voi. l,pp. 1176, Lit. 50.000. Fernaldo Di Giammatteo, noto studioso di cinema, fondatore della collana di monografie di registi "Il Castoro Cinema", che tuttora dirige, ha realizzato con quest'opera un lavoro significativo che si caratterizza come qualcosa di più rispetto ad un dizionario. Le caratteristiche stesse del progetto (diviso in cinque sezioni: / film, Gli autori, La tecnica e il linguaggio, Generi e correnti, Le istituzioni ) prevedono una continua e capillare interrelazione fra le diverse parti che lo compongono, studiate per vivere ognuna in funzione delle altre, e fra di esse integrarsi. La fitta rete di rimandi permette al lettore di costruire un percorso articolato delle opere, o degli autori, o di momenti della storia del cinema, che sono oggetto di consultazione o di studio. Coadiuvato da una valida cerchia di collaboratori (vorremmo ricordare che il difficile lavoro di coordinamento e revisione generale è stato curato da Cristina Bragaglia), Di Giammatteo presenta nel primo volume, I film, tutte quelle opere che si sono imposte, dalle origini ad oggi, per il loro rilievo — culturale, o linguistico, o sociologico, o produttivo — fornendo di esse accurati "crediti", la sintesi della vicenda ed una nota critico informativa. Di prossima pubblicazione il II volume, comprendente le rimanenti sezioni. (s.c.) Edgar Lander, Bela Lugosi. Biografia di una metamorfosi, Tranchida Editori, Milano 1984, pp. 92, Lit. 12.000. Bela Blasko, ungherese, nasce a Lugos nel 1882 e muore nel 1956. La sua carriera inizia nei teatri di Budapest nei primissimi anni del secolo e continua nella Berlino di Weimar che agli occhi di Bela appariva ancora più stilizzata e distorta dei fondali di Wiene. Lugosi non parla tedesco, ma neanche il cinema conosce anco- ra la parola; conscio di questo il nomade ungherese parte alla volta degli Stati Uniti. Qui cambia nome, assumendo quello di Bela Lugosi e iniziando il suo progressivo avvicinamento al vampiro che ha modo di interpretare a teatro tra il 1927 e il 1931. Nel 1931 Tod Browning lo sceglierà come protagonista per il suo Dracula. Ormai Bela non può più nascondere la totale osmosi creatasi tra l'attore e il suo personaggio, lo testimonia un'interpretazione talmente enfatica ed eccessiva da sfiorare il patetico. Ma Edgar Lander sostiene che Lugosi non potrebbe essere diverso, perché il personaggio da lui interpretato "è disceso autoritario e tirannico, lo ha abitato, lo ha posseduto, si è nutrito di lui". Anche la natura del cinema, maligna e pericolosa, ha agito su di lui portandogli via altro sangue. Nessuno può contestare a Lugosi la sua ultima rivendicazione, di essere Dracula e una creatura immortale. Biografia intelligente e raffinata, che rivela non solo un'appassionata difesa di Lugosi contro le tante critiche, ma anche un'indubbia conoscenza del cinema e dei modi del raccontare. (d-g.) Bambini Kenneth Graham, L'Età dell'oro, Adelphi, Milano 1984, pp. 174, Lit. 18.000. Kenneth Graham, autore del più famoso 11 vento nei salici, ha scritto questo suo primo libro nel 1895, quando era già un impiegato di banca di sicuro successo. Orfano giovanissimo, andò a vivere in campagna con degli zii, e L'Età dell'Oro è il racconto della sua infanzia. E la fantastica storia di cinque bambini che credevano veramente in meravigliosi giochi, talvolta temerari talvolta dolcissimi, in cui gli adulti non solo non potevano entrare ma che non avrebbero neppure potuto capire. Il libro può sicuramente essere letto a diversi livelli. Un bambino vi leggerà gli episodi della vita di Charlotte, Selina, Edoardo, Harold e del narratore in una casa di campagna vittoriana. Gli adulti appaiono come degli egoisti e solo alcuni di loro, amici cospiratori, sono accettati dai bambini. Alcuni episodi sono allegri, altri più melanconici. Comunque, a questo livello di lettura il rac- conto è semplice, poetico e pieno di avventura. Un adulto invece può leggere le stesse pagine con un altro spirito. I bambini passano in sottofondo, e sono allora l'egoismo, la generosità, la solitudine, l'onestà e la violenza umana ad attirare l'attenzione. Il successo del libro fu enorme. Theodoro Roosevelt lo apprezzò pubblicamente e l'imperatore Guglielmo II lo teneva sul comodino. Ora è stato tradotto con grande cura da Adriana Motti e l'edizione italiana usa le stupende illustrazioni di Maxfield Parrish (tratte dall'edizione del 1900). (raj l'i&J Laura Magni Michael Ende Colette Rosselli Cosa fa l'orso Meo? Momo Il secondo libro di Susanna La coccinella, Varese 1984, Longanesi, Milano 1984, Giunti-Marzocco, Firenze 1984, Lit. 8.000 Lit. 18.000 Lit. 14.000 La città in cui vive l'orso Meo è popolata esclusivamente da animali a comportamento umano. Le case perfettamente accessoriate mostrano facciate e interni, nelle strade gli abitanti impegnati nel traffico urbano si distinguono per ruoli e attività. La storia minima che illustra una passeggiata dell'orso Meo attraverso la città comincia dal risveglio mattutino fino all'arrivo in casa dei nonni. Ogni pagina accoglie un breve testo in rima che invita a riconoscere alcuni particolari meno evidenti. Le illustrazioni si prestano ad essere lette al di là del testo scritto. L'osservazione dell'insieme del libro permette di cogliere la città con una visione prospettica creata dall'andamento non uniforme delle pagine ritagliate secondo i contorni delle case. Un bambino di due anni e in grado di sfogliare le pagine cartonate e può conservare ancora qualche interesse per la storia usandola poi come esercizio di lettura. (e. b. ) Vivere consuma il tempo ma ne conserva la qualità vitale, risparmiare il tempo spegne la vita e distrugge così il tempo. La fiaba di Ende racconta l'antico conflitto tra la vita e la morte in termini più sottili e moderni: a Momo, la bambina capace dì ascoltare tanto da udire e fare udire le musiche, i silenzi e le avventure della vita interiore, si oppongono i Signori Grigi, nebbiosi, freddi e insinuanti, che possono trasformare la vita in un vuoto insensato e ripetitivo e il cuore umano in un luogo sterile e chiassoso. La lotta di Momo contro i Signori Grigi si anima di continue invenzioni: il vortice vagante che crea le tempeste, la tartaruga Cassiopea che prevede il futuro, ma solo per la prossima mezz'ora, la stanza degli orologi di Mastro Hora, il custode del Tempo, e il luogo onirico di dove sgorgano e nascono le ore. La ricchezza delle immagini compensa i momenti, più rari, in cui il conflitto non riesce ad attìngere la dimensione fiabesca. (a. 1. m. ) La dedica rivolta agli ultimi denti di latte di San-drina presuppone che il destinatario del libro sia di età inferiore ai 36 mesi tuttavia il testo può accompagnare anche la seconda dentizione. Susanna è una bambina che vive con un cane, un merlo (o un corvo?) e un pesce rosso, insieme vanno a caccia di farfalle o in visita a una numerosa famiglia di bassotti in quella parte del mondo che sta al di sotto del metro di altezza. Il personaggio è molto femminile, lo sottolineano i particolari curati dell'abbigliamento, il modello è quello di una bambina educata e autonoma. Ai genitori può dar fastidio il tono un po ' lezioso delle immagini e del testo, ai bambini invece piace soprattutto perché pone l'accento sulla capacità dì Susanna di organizzare da sola la sua giornata, di lavarsi le orecchie la mattina e di preparare il cestino della merenda senza l'insistenza talvolta assillante dei genitori sostituita dall'affettuosa sollecitudine del giovane merlo. (e.b.) Libri economici a cura di Guido Castelnuovo Libri usciti dal 4 al 27 dicembre. I) Narrativa italiana e straniera — ArpinO: Una nuvola d'ira, Rizzoli, Bur578, Lit. 4.500. — Brancati: La governante, Bompiani, Lit. 6.000. — Sciascia: Occhio di capra, Einaudi, Lit. 9-000. — VONNEGUT: Madre notte, Rizzoli, Bur577, Lit. 6.000. II) Classici — GOETHE: Favola novella, Studio Tesi, Lit. 12.000. Ili) Critica e storia letteraria, arte — Miceli: Il demiurgo trasgressivo, Selleria, Lit. 12.000. — Dagli ano: Ceramica dell'ottocento, De Agostini, Lit. 7.000. — sciolla: Ambienti dell'ottocento, De Agostini, Lit. 7.000. IV) Filosofia, religione — MUSASHI: Il libro dei cinque anelli, Augusto editore, Lit. 12.000. — BHANTE: Lo shintoismo, Rizzoli, Lit. 7.500. — Yun Koen: Il confucianesimo, Rizzoli, Lit. 7.500. V) Storia, attualità biografia — Cancila: Così andavano le cose nel secolo sedicesimo, Sellerio, Lit. 7.000. — Calimani: Di ebrei, di cose ebraiche e del resto, Giuntina, Lit. 10.000. — Della Peruta: Biblioteche e archivi, Angeli, Lit. 10.000. — Radzik: Portobuffole, Giuntina, Lit. 10.000. — blbesco: Al ballo con Marcel Proust, Sellerio, Lit. 12.000. — Levi-Regge: Dialogo, Comunità, Lit. 5.000. — Massino: Kafka, La Nuova Italia, Lit. 6.800. VI) Economia — Irer: Economia politica, cooperazione e consumo, Angeli, Lit. 12.000. VII) Geologia e botanica — WOOD: Cristalli, De Agostini, Lit. 10.000. — Giordano: Piante medicinali, De Agostini, Lit. 10.000. VIII) Letteratura per bambini e ragazzi — LAGORIO: La terra negli occhi, Sei, Lit. 6.000. — carpi: Il ponte del paradiso, Val-lardi, Lit. 10.500. IX) Hobbies e tempo libero (cinema, fumetti, sport, umorismo) — Carrer: Inter 1984-1985, Forte, Lit. 10.000. — Lauro: Italian Basket 85, Forte, Lit. 8.000. — lauzier: La testa nel sacco, Bo-nelli-Dargaud, Lit. 12.000. — manzoni c.: Il signor Veneranda, Rizzoli, Bur576, Lit. 6.000. — signori: Platini, le roi, Forte, Lit. 8.000. —- staino: Bobo, Milano Libri, Lit. 7.000. — vermilye: Bette Davis, Milano Libri, Lit. 8.000. Questa rubrica e stata preparata in collaborazione con la libreria Campus di Torino. Horror AA. W. Creature dell'altro mondo. Sei racconti dell'orrore e del soprannaturale,, SugarCo, Milano 1984, pp. 151, Lit. 6.500. I sei racconti presentati in questa antologia hanno relativamente poco in comune: si tratta, è vero, di storie di fantasmi e di ritorni da un'altra dimensione, ma viste da angolature differenti e scritte da autori troppo diversi per costituire qualcosa di omogeneo. Elemento unificante, invece, è la scelta di non rappresentare l'orrore nella sua crudezza e materialità, ma di esprimerlo nella sua impalpabilità, come una linea indefinita che separa il quotidiano dall'incubo, la sensazione individuale dalla realtà oggettiva. Questa sorta di "autocensura", peculiare della letteratura fantastica dell'Ottocento e del primo Novecento, rende ancora più inquietante la narrazione: non a caso tra gli autori spie- S>