N. 8 Pag. 13® zionate certezze, buone soltanto alla scadenza del compito in classe. In questa linea di novità editoriali si inseriscono i volumetti che qui presentiamo, i primi tre di una collana di materiali di lettura destinati a studenti del triennio della scuola media superiore. Molto curati sotto il profilo editoriale e chiari nella presentazione dei contenuti, questi testi costituiscono altrettanti percorsi attraverso mondi che riguardano da vicino l'esperienza dello studente, ma per i quali la pratica scolastica — che tradizionalmente privilegia l'ambito del letterario — non sempre sa offrire appropriati stmmenti di decodificazione: Ciascun volume monografico approfondisce un tema curricolare o più ampiamente culturale e di attualità attraverso una scelta di materiali autentici, solo parzialmente abbreviati o adattati, accompagnati da un ricco corredo di attività di lettura che consentono di attivare nello studente adeguate strategie di apprendimento. Ciò che rende la collana nuova nel suo genere, è il suo porsi in direzione trasversale rispetto alle discipline del curricolo, la qual cosa se da un lato favorisce l'acquisizione di nuove conoscenze (linguistiche, storico-geografiche , tecnico-scientifiche), dall'altro fornisce stmmenti per l'acquisizione di competenze più strettamente operative. Ecco allora il primo volume — The Secret ofAdvertising di Giannina Perrucchini — guidare lo studente attraverso il mondo della pubblicità. Dalla nascita del messaggio pubblicitario alle veloci e sofisticate trasformazioni che lo accompagnano, ai linguaggi di cui si serve, alle strategie di manipolazione che esso attua nei confronti del consumatore. Lo studente imparerà così a distinguere il messaggio pubblicitario che si rivolge ad un pubblico di massa, da quello diretto ad una élite più abbiente ed esigente; imparerà a riconoscere i casi in cui la pubblicità può risultare offensiva (quelli, ad esempio, nei quali l'immagine di un qualsiasi prodotto sottintende l'idea di una mercificazione del corpo femminile), o quelli nei quali, al contrario, essa può avere scopi sociali. Con The World of the Press di Daniela Castellazzo siamo nel mondo dei media, un mondo delle forme così pressanti ed avvolgenti da non consentire la ricezione sempre critica dei messaggi e delle ideologie che questi mezzi veicolano. Il testo si concentra sul ruolo che i giornali svolgono nella vita di tutti i giorni; attraverso l'analisi comparata di articoli comparsi su testate di tendenze diverse, lo studente imparerà a leggere tra le righe, esercizio utile specialmente nel caso della stampa inglese che si dichiara imparziale e indipendente da qualsivoglia potere politico. Al tempo stesso, attraverso questionari graduati, imparerà a vagliare criticamente anche i propri atteggiamenti nei confronti dei media, e a rilevare con stmmenti adeguati abitudini e condizionamenti acquisiti nel tempo. The Holiday Industry di Luisa De Bellis si rivolge a studenti che progettano di lavorare nel settore turistico e sono attratti dal mondo dei viaggi e delle vacanze. Ad un iniziale excursus storico-culturale fa seguito un apparato di materiali di lettura forniti da agenzie turistiche inglesi e italiane, dalle grandi organizzazioni alberghiere e dai tour operators attivi nei due paesi; quindi, un'ampia serie di attività di scrittura legate all'industria delle vacanze, dalla compilazione di una lettera turistica alla progettazione di un itinerario di viaggio completo: attività, anche in questo caso, che per il modo in cui sono strutturate consentono allo studente di far propri e riutilizzare au- tonomamente gli stmmenti che nel percorso gli vengono offerti. Testi che hanno un valore prevalentemente stmmentale, dunque, cioè quello di segnalare contenuti e strategie di approccio di una fase in cui lo studente, già avviato verso una specializzazione ma ancora lontano dall'averla raggiunta, ha bisogno di allargare il proprio orizzonte di conoscenze in qualche modo legate alle discipline curriculari, ma al tempo stesso deve anche imparare ad andare al di là dell'aspetto letterale del testo, attraversando in modo critico e ragionato i materiali proposti. In questo senso va visto il titolo che le due curatrici, Paola Pace e Graziella Pozzo, hanno scelto per la collana in • •-«esrTQ I tecniche sono vistosamente modificate rispetto a quelle dell'insegnamento tradizionale, anche se non in modo generalizzato. Tuttavia le tecniche restano non risolutive, e strumentali rispetto alle scelte pedagogiche. 1 modi di realizzazione dell' approccio comunicativo hanno comunque aperto delle contraddizioni: da uno studio della lingua come sistema, centrato sull'aspetto normativo della grammatica, si è passati bruscamente ad uno studio pragmatico dei "fatti di lingua ", che sottovaluta la specificità del sistema linguistico. Ciò appare nei libri di testo, la cui ampia produzione fornisce varietà di materiali, ma rivela anche notevoli differenze qualitative; accanto a manuali coerenti con le scelte pedagogiche e i riferimenti teorici esplicitati, molti testi contrabbandano sotto etichette nuove materiali vecchi, o fanno coesistere vecchio e nuovo in modo acritico. Il problema centrale resta quello dell'aggiornamento degli insegnanti: anche il miglior manuale va adattato alle condizioni di apprendimento, soprattutto dove la lingua straniera è il terzo sistema linguistico, accanto a quello "materno " (dialetto) e quello della lingua italiana. Una novità della riforma prevista per la secondaria superiore è che l'insegnamento delle lingue straniere debba essere presente lungo tutto il corso di studi e in tutti i tipi di indirizzo. In tale prospettiva, possiamo immaginare un qualche genere di raccordo, non casuale, con gli altri insegnamenti e in particolare con quello della lingua e della letteratura italiana? Marisa Semeraro Jacotti Quando si procederà a dare indicazioni metodologiche per i programmi della scuola riformata, non si potrà non prevedere una programmazione di obiettivi, di approcci metodologici, di verifiche e di modalità di valutazione comuni a tutti i componenti del consiglio di classe. Nel biennio si dovrà affrontare organicamente il discorso dell' educazione linguistica, tesa a sensibilizzare gli studenti alle diverse varietà, registri e codici linguisti- ci. Nel triennio si dovrà affrontare il discorso di un approccio comune al testo e in particolare al testo letterario (si dovranno includere anche le lingue classiche laddove vengono studiate), con l'obiettivo di favorire l'acquisizione di adeguati strumenti di analisi. Giuliana Bertoni Del Guercio Se riteniamo che l'educazione linguistica sia fondamentale a tutti i livelli della formazione, un raccordo non casuale fra lingua straniera e lingua italiana riguarda l'acquisizione di competenze che si rafforzano dall'uso contrastivo dei due sistemi. In una scuola secondaria riformata l'insegnamento sarà rivolto a una varietà sempre più ampia di usi della lingua, secondo una tipologia di situazioni comunicative e di testi scritti che si prestino anche a una riflessione sul funzionamento dei due sistemi a livelli complessi. 1 testi di letteratura straniera fanno certamente parte, almeno inizialmente, di tale tipologia. Ma l'opera letteraria dovrebbe entrare nel curricolo sotto due aspetti: a) come conoscenza di testi accessibili in traduzione in un insegnamento che superi l'ottica nazionale; b) come conoscenza diretta di testi in lingua originale, il cui taglio sarà limitato dalle difficoltà linguistiche di accesso, ma che si collochino nel quadro delle scelte canicolari generali; testi, quindi, i cui riferimenti culturali siano dati in gran parte da altre discipline, e di cui si studi la specificità all'interno del sistema linguistico dato e del sistema letterario generale. questione: Pointers. Pointers nel senso di indicatori di percorsi possibili per arrivare alla conoscenza dell' oggetto, e non semplici vettori di contenuti più o meno conclusi, come spesso accade per molti dei testi in circolazione sul mercato. Così, nel seguire i percorsi suggeriti, lo studente sarà indotto anche a riflettere — come accade ad esempio nel primo dei testi segnalati — sulla funzione poetica del linguaggio; scoprirà l'uso delle figure retoriche e delle citazioni famose, capirà la differenza tra una similitudine e una metafora verificandole attraverso l'uso che egli stesso quotidianamente ne fa, cosa che formerà un momento di passaggio importante verso la decodifica del testo letterario. □ Le trappole della__ traduzione di M. Rosaria Ansatone Mariolina Bertini, Franco glacone, La pratica del tradurre. Modelli ed esercizi di traduzione dal francese in italiano, Albert Meynier, Torino 1985, pp. 198, Lit. 15.900. Di elegante fattura e di indubbia utilità, il volume affronta, grazie all'esperienza e alla competenza di due docenti dell'università di Torino, il problema della traduzione di testi scritti. Sempre attualissimo — e forse mai risolto — il dibattito in questo settore ha visto in tempi recenti ben due convegni organizzati dagli addetti ai lavori (cfr. Processi traduttivi: teorie ed applicazioni. Atti del Seminario su "La traduzione", Brescia, 19-20 nov. 1981; Atti del Congresso Intemazionale sul tema "Traduzione e Creazione ", "Lingua e Letteratura", a.II, n. 2, maggio 1984) e, tra i tanti interventi critici, il poderoso saggio di N. Bria-monte, Bibliografia sui problemi storici, teorici e pratici della traduzione (Libreria Sapere, Napoli, 1984). Per rendersi conto dell'ampiezza e della complessità della problematica del tradurre basterà scorrere l'elenco dei settori in cui N. Bria-monte articola la sua proposta di bibliografia: traduzione letteraria, teatro, cinema, musica, fumetti, traduzione scientifica e tecnica, traduzione meccanica, interpretariato... Ebbene, il volume della Albert Meynier (casa editrice che, per essere alle sue prime prove, va salutata con grande compiacimento per l'accura- ta presentazione grafica), rispecchia proprio la preoccupazione di ben distinguere, nell'esercizio della ver-sion — "da non confondere con il tberne (traduzione in lingua straniera)" , p. 17 — i diversi registri linguistici e la conseguente necessità di un approccio differenziato. AH'introduzione dovuta ad E. Manzotti dell'Università di Ginevra (pp. 1-16) e alla breve ma efficace presentazione di F. Giacone (pp. 17-18) fanno seguito, infatti, ben 10 sezioni che meritano di essere menzionate singolarmente a riprova della serietà scientifica con la quale il volume è stato concepito ed approntato: giornalismo; lingua letteraria del Novecento; teatro e cinema; interviste; storia; architettura; psicanalisi; economia; ecologia; pubblicità. Non è difficile dedurre da tale elenco come accanto alla preoccupazione per gli aspetti della lingua dell'attualità e dei mass media (giornalismo, interviste, ecologia, pubblicità), si collochi l'attenzione a quello che in Francia è definito "le frangais fonctionnel", la lingua cioè di settori disciplinari specialistici (storia, architettura, psicanalisi, economia); senza naturalmente che siano trascurati settori artistici istituzionalizzati come teatro e cinema e, soprattutto, la lingua letteraria (che però, senza attardati accademismi, sarà quella del 900). Ognuna delle dieci sezioni è poi articolata, al suo interno, in due parti: modelli ed esercizi. Per modello si intende la proposta di un brano — in genere piuttosto breve e comunque ben ritagliato — del quale si fornisce la traduzione in italiano. Al modello fanno seguito le Osservazioni intese a "considerare il carattere dell'articolo e la sede in cui è comparso" nonché "il registro secondo cui esso deve essere tradotto". Per i testi letterari è invece "lo stile a costituire la traccia a partire dalla quale colui che traduce si dovrà ispirare" (p. 17). Diverse, ricchissime pagine di commento completano infine il modello. In esse si gioca, per così dire, a carte scoperte, sezionando il testo quasi sintagma per sintagma, svelandone le trappole e le difficoltà e motivando le scelte finali operate. È indubbiamente questa (insieme alla ponderata varietà di registri scelti e proposti) la parte in cui maggiormente risalta la portata del lavoro compiuto dai due autori: sfilano di volta in volta inafferrabili faux amis, uso contrastivo delle preposizioni, confronto di strutture grammaticali, indagine lessicografica e semica, fino all'accanita, infaticabile analisi delle sfumature di stile. Così a proposito di un brano di A la recherche du Temps perdu si ricorda il giudizio di L. Spitzer sulla complessità del periodare proustiano e si mette in guardia sulla necessità di non "spezzare i periodi più lunghi, come faremmo, per maggior chiarezza, traducendo un testo privo di valore letterario" (p. 43). Oppure si lascia trasparire il rinvio a più ampi orizzonti contestuali nell'osservare che: "sombre: 'cupo' è qui più adatto di 'scuro', in questo contesto vagamente sinistro che ricorda la romantica poesia delle rovine" (p. 46). Un solo rilievo critico resta allora al recensore e potenziale utente (nell'esercizio del mestiere di insegnante di lingua straniera): come non cedere alla tentazione di darsela a gambe levate dinanzi a sì sapiente lavoro, sovraffatti dalla consapevolezza di non poter essere in grado di mai fare altrettanto? Ma neppure ciò è concesso: implacabile la serie di testi, senza note né traduzione (Esercizi), ci impone di accantonare ogni incertezza e — perché no? — di accettare la sfida. □