[INDICE - « ■■dei libri del meseBB Scienze Renzo Tomatis, Storia Naturale del Ricercatore, Garzanti, Milano 1985, pp. 166, Lit. 16.000. Prosegue l'impietosa e precisa analisi di Renzo Tomatis su quel che vuol dite fare ricerca (e scienza), oggi. In questo libro si approfondisce, per esempi, (quasi dei brevi apologhi!), la commistione di elementi umani, politici, culturali che vanno a plasmare l'azione, i risultati, in fondo il destino stesso, dei ricercatori. Questa riflessione aiuta certamente chi è fuori dalla ricerca a capire, dietro le mitologie scientiste dell'oggi, i condizionamenti, le competizioni, persino le meschinità del mondo della scienza (insomma, "il te è nudo"). Ma induce anche ad una considerazione, importante e di interesse generale, sulla dignità intrinseca, il rigore, nonostante tutto, che deve permeare ogni attività di ricerca. Il libro è di particolare interesse per quella fascia di giovani ricercatori (i "post-doc" del libro) che hanno oggi così dura vita in Italia e che vedono nella ricerca statunitense (l'America!) e nei suoi stili, un punto di riferimento fisico e culturale. L'opera di Tomatis peraltro appare però un po' schematica, con dei personaggi che non decollano umanamente e sono troppo esemplificativi, lasciando così in ombra quello spessore di motivazioni profonde (e perché no, quel fuoco sotterraneo) che talvolta muove, nonostante tutto e nonostante loro stessi, molti ri- cercatori. Franco Fomari, Laura Frontori, Cristina Riva _Crugnola_ Psicoanalisi in ospedale Raffaello Cortina Editore, Milano 1985, pp. 160, Lit. 22.000. Questo libro è il prodotto di una ricerca svolta dagli autori per conto dell'Università Statale di Milano e della Regione Lombardia, sull'ospedale Vittore Buzzi, allo scopo di dare un contributo alla formazione degli operatori e alla organizzazione del servizio in una fase di ristrutturazione. La prima parte è dedicata alla definizione del modello teorico (che consiste nella nota teoria di Fornari dei codici affettivi), e allo studio della relazione tra codice affettivo e istituzione e tra codice affetti- A. Rasoio vo e ideale dell'io, rivisitando alcuni degli scritti fondamentali di Freud, Bion, Klein. Successivamente vengono messe a confronto diverse esperienze socio-analitiche inglesi e italiane, mentre solo le ultime cinquanta pagine sono dedicate alla ricerca vera e propria; il tentativo, cioè, "... di avviare un processo istituzionale inteso a trasformare, nel tempo, l'ospedale in una comunità terapeutica, cioè in un organismo sanitario operante, pur nella sua complessità, secondo un codice minimo di comunicazione ". La ricerca, che è consistita in colloqui, osservazione diretta delle attività di reparto e assemblee, si è occupata, non casualmente, dei due reparti di ostetricia e neonatologia, in quanto, secondo gli autori, direttamente riconducibili a una struttura famigliare intesa, in senso aristotelico, come fondamento del sociale. A. Viacava Eranco Fornari Psicoanalisi e cancro Raffaello Cortina Editore, Milano 1985, pp. 265, Lit. 30.000. Rifacendosi ancora una volta alla sua costruzione teorica ormai classica, codici affettivi e coinemi, da un lato, e alla riscoperta dell'anima, oggetto di uno dei suoi più recenti lavori, dall'altro, Fornari affronta in questo libro il non facile tema del cancro e del suo significato simbolico individuale e collettivo, dai miti della tradizione greca e ebraica, alle tecniche zen e yoga. La domanda iniziale, "si può riorganizzare la speranza? " conduce il libro a dipanarsi per tutta la prima parte attra- mmemm mj verso la descrizione della psicofisiologia degli affetti alternando biosintesi delle proteine e mito dell'androgino, teoria della vigilanza e miracoli. La seconda parte affronta direttamente il tema del cancro ancora una volta esaminando e confrontando l'aspetto biologico e quello affettivo-mitico, e evidenzia la stupidità della contrapposizione tra medicina ufficiale e le così dette medicine alternative o tradizionali: si tratta, secondo Fornari, dell'utilizzo da parte dell'una di un codice paterno e delle altre di un codice materno in grado di accogliere e usare a fini terapeutici l'affettività. Necessario sarebbe non escludere, ma integrare. Libro di vita, dunque, e non di morte, dedicato a una donna che ha coraggiosamente affrontato il dopo-cancro e "a tutti coloro per i quali la vita è stata più forte del cancro". A. Viacava humberto maturana, francisco J. Varela, Autopoiesi e cognizione, Marsilio Editori, Venezia 1985, ed. orig. 1980, trad. di Alessandra Stragapede, pp. 205, Lit. 20.000. La teoria dei sistemi è diventata nota tra noi principalmente per l'opera di divulgatori geniali come Watzlawick: l'opera di Bertalanffy è tuttora poco conosciuta, mentre quella dei più importanti studiosi dell'argomento comincia ad essete tradotta solo da poco. È il caso di Ba-teson, ancora tutto da scoprire, e di Maturana e Varela, mentre Morin attende ancora una traduzione completa. I saggi di Maturana e Varela, biologi cileni, sono dei primi anni settanta: leggendoli oggi si scopre con sorpresa che i grandi temi posti dalla sistemica sono già tutti presenti ed integrati in un'opera breve, non facile, estremamente densa e stimolante. Al centro sta la riscoperta della relazione, la ricerca di una sintesi che non sia la pura e semplice somma di competenze specialistiche, ma che includa la dinamica continua delle interazioni. Ciò si- gnifica che, all'interno di una relazione, cioè di un sistema con un'organizzazione propria, ogni proprietà misurabile della struttura si modifica continuamente attraverso una serie di adattamenti, così da cambiare anche in modo radicale, ma non scompare mai. In altri termini, la stessa cosa può diventare irriconoscibile se la si osserva di nuovo. Ciò sposta l'osservatore dal centro ad una semplice componente del sistema ed esclude che qualsiasi descrizione dei fenomeni sia obiettiva: essa appartiene sempre al dominio di descrizione di chi osserva ed ha senso solo in un contesto determinato. G. Beri Douglas J. Futuyma, Biologia evoluzionistica, Zanichelli, Bologna 1985, trad. dall'inglese di G. Allegrucci, E. Baldari, A. Caccone, D. Cesaroni, revisione di Valerio Sbordoni, pp. 480, Lit. 40.000. Il libro di Futuyma, noto studioso dell'evoluzione, rappresenta un ottimo manuale scolastico di biologia moderna. In esso vengono analizzati tutti i punti salienti delle scienze biologiche con un taglio transdisciplinare, orientato alla soluzione di problemi teorici e metodologici, nella linea unificante, ma non totalitaria, della teoria evolutiva. Quello che colpisce infatti nel libro è la struttura aperta, problematica, che trova espressione puntuale nelle domande e negli spunti per riflessione alla fine di ogni capitolo. Questa apertura testimonia di una crescita culturale notevole dei teorici dell'evoluzione sottoposti negli ultimi anni ad attacchi spesso irrazionali, ma talvolta anche a giuste critiche di metodo e dimostra (se era necessario!) la forza unificante dell'impostazione evoluzionistica. A. Fasolo LETTERA INTERNAZIONALE Edizione italiana diretta da Federico COEN e Antonin J. LIEHM Testi di GOYTISOLO, FUENTES, MORIN, SCIASCIA, KOLAKOWSKI, DAHRENDORF, ROTH, GORDIMER, KOSIC, KUNDERA, BOBBIO, ENZENSBERGER, STRADA, GALBRAITH, VARGAS-LLOSA, CALVINO, ZINOVIEV, THUROW... 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