N riNDlCF pag. 49/IX ■■dei libri del meseH Società AA.VV., Marx e i marxismi cent'anni dopo, Atti del conve- gno internazionale (Napoli 1983), a cura di Giuseppe Cacciatore e Fabrizio Lomonaco, Guida, Napo- li 1987, pp. 436, Lit. 28.000. Tano D'Amico, Amiata, Stam- pa Alternativa, Roma 1987, 12 fo- tografie-cartoline, pp. 8, Lit. 6.000. Tano D'Amico è stato testimone sensibilissimo della vicenda sociale italiana negli anni Settanta. Le sue immagini, sempre impeccabili dal unto di vista tecnico, hanno contri- uito in buona parte a strutturare la nostra memoria "sociale", scavando tra le pieghe dei grandi momenti pubblici, delle lotte e degli scontri, fino a cavarne fuori il volto, l'espres- sione, il pianto o il sorriso, lo sguar- do o il gesto che sintetizza tutto un mondo umano e sociale, un'espe- rienza esistenziale collettiva. "Per un fotografo — scrive — produrre im- magini che si reggano su un avveni- mento può essere molto facile. Mol- to difficile è realizzare immagini su cui gli avvenimenti stessi si reggano. Rimangano nella nostra memoria. Costruiscano la nostra memoria". Immagini, per così dire, sbalzate fuo- ri del tempo, e sottratte al suo potere dissolvente. Ora che quel ciclo poli- tico e sociale si è dissolto, e che i suoi protagonisti subiscono la dura prova dell'oblio, D'Amico accetta intera- mente la sfida del tempo; si misura con una comunità ormai da lungo in estinzione, i leggendari cavatori del- l'Amiata, ie miniere di Abbadia San Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Napoli nel di- cembre 1983 in occasione del cente- nario della morte di Marx. Rispet- tando l'indicazione espressa in aper- tura da Tessitore, per cui "l'oppor- tuna necessità di storicizzazione del pensiero marxiano non può risol- versi in una frettolosa liquidazione della sua incidenza sullo sviluppo e sulle trasformazioni delle teorie so- Salvatore e del Siele. Lavora allora sugli oggetti, i carrelli, gli attrezzi, i segni coriacei di un'archeologia in- dustriale sopravvissuti agli uomini che un tempo li animarono, e giunge solo infine, dopo un percorso attra- verso ferri contorti, edifici abbando- nati, muti frontali di pietra, ai volti, agli sguardi, alle tracce umane di un declino che è, in qualche modo, il simbolo di un tempo. M. Revelli Società segnalazioni Bertrand Schneider, La rivo- luzione a piedi scalzi. Rapporto al Club di Roma, Sansoni, Firen- ze 1987, ed. orig. 1985, trad. dal francese di Beatrice Mégevande, pp. 276, Lit. 32.000. Ronald Creagh, Laboratori d'Utopia, Elèuthera, Milano 1987, ed. orig. 1983, trad. dal fran- cese di Fausta Bizzozzero, pp. 240, Lit. 16.000. Gianfranco La Grassa, Le transizioni capitalistiche, Edies- se, Roma 1987, pp. 149, Lit. 18.000. Mario Mineo, Lo stato e la transizione. Un saggio sulla te- oria marxista dello stato, Unico- pli, Milano 1987, pp. 142, Lit. 14.000. Oltre Gramsci con Gramsci, numero speciale di "Critica marxi- sta", n. 2-3, 1987, pp. 363, Lit. 13.000 (contiene saggi di Badaloni, Chiarante, Fattorini, Folena, Ger- ratana, Gruppi, Izzo, Liguori, Lo Piparo, Mancina, Maragliano, Mo- nasta, Morgia, Natta, Ottolenghi, Pasquinelli, Prestipino, Ragazzi- ni, Tortorella, Vacca, Zanardo, Zangheri). ciali e politiche", i vari interventi mirano ad una messa a punto di alcuni aspetti dell'opera di Marx in una prospettiva insieme storicizzan- te e attualizzante. Vengono così prese in considerazione categorie fondamentali del pensiero marxia- no, quali dialettica (Furth, Pellica- ni), storia (Lepre, Fehér), libertà e giustizia (Fleller), praxis (De Gio- vanni); due interventi di carattere Diritto Sergio Pappalardo, Gli icono- clasti. Magistratura Democra- tica nel quadro della Associa- zione Nazionale Magistrati, Angeli, Milano 1987, pp. 389, Lit. 35.000. Il libro, frutto di interviste con magistrati e studiosi e di indagini su articoli di stampa e documenti, si propone di inquadrare la corrente di Magistratura Democratica (M.D.) al- l'interno della vita della Associazio- ne Nazionale Magistrati (A. N. M.). Per questo poco meno di 1/3 del vo- lume è dedicato alla evoluzione della Associazione, dal suo sorgere ai pri- mi del secolo alla sua ricostituzione nel dopoguerra; assai curati, in que- sta prima parte, anche i rapporti che la Magistratura ebbe in quegli anni decisivi con il potere politico. Con interviste ai protagonisti di allora si apre la parte seconda, dedicata alle origini di M. D. ed alla sua peculiari- tà culturale nel panorama associati- vo. Le interviste, i brani di lettere inedite e di documenti dell'epoca consentono di apprezzare il clima che nei primi anni '60 accompagnò il sorgere delle correnti ed il nuovo ruolo politico della Magistratura. Con gli anni della contestazione e con il mutato indirizzo di M. D. si crearono i presupposti per la scissio- ne interna che cambiò il volto della corrente e dell'intero panorama as- sociativo. Dalla nascita della nuova "Magistratura Democratica" agli svi- luppi degli anni '70 l'evoluzione del- la corrente viene seguita accurata- mente, sempre cercando di non per- dere di vista il panorama culturale del Paese. Ed anche le ultime pagine, che danno conto degli eventi interni fino al Congresso di Rimini del 1986, conservano il carattere docu- più generale fanno il punto sul pro- blema dello sviluppo sociale in Marx e nel marxismo (Gallino) e sui presupposti dell'analisi economica di Marx (Sylos Labini); altri analiz- zano temi "periferici" in Marx e nel marxismo, come la storia antica (De Martino) e le Americhe (Scocozza, Filippi, Calello). Evitando opportu- namente giudizi "definitivi" sull'at- tuale stato di salute del marxismo, mentativo capace di fornire al letto- re dati e notizie essenziali per com- prendere i diversi aspetti della vita della corrente ed il suo collocarsi nei grandi temi della politica e della cul- tura. L. Marini AA.VV., Le controversie in materia di lavoro, Zanichelli, Bologna 1987, pp. XVI-1416, Lit. 140.000. L'"Andrioli" costituiva un classico ormai introvabile del diritto proces- sual-lavoristico. Il testo che i quattro autori avevano pubblicato nel 1974 conteneva, infatti, un esame comple- to ed approfondito del nuovo rito del lavoro 5 legge n. 533 del 1973. Oppor- tuna, quindi, anche in considerazione buoni solo per la polemica spiccio- la, il libro conferma, nella varietà dei temi e dei giudizi, la centralità del metodo marxiano per le scienze sociali, ricordandoci anche che solo una conoscenza approfondita ed analitica dell'opera ai Marx e del suo retroterra può renderci immuni dagli effetti di tanto cattivo marxi- smo. L. Riberi del tempo trascorso, una seconda edi- zione. Gli autori, però, non si sono limitati ad un lavoro di aggiornamen- to e di adeguamento del testo prece- dente. L'opera è stata ristrutturata ed ampliata, tanto che le pagine sono passate da poco più di 600 a 1416, e risulta divisa in cinque parti. Il rito speciale viene analizzato nelle sue ca- ratteristiche essenziali, e quindi se- guito ed illustrato nelle diverse fasi e gradi di giudizio, dai problemi di competenza alle preclusioni, dalle impugnazioni all'efficacia della sen- tenza. Anche le controversie in mate- ria previdenziale trovano ampia trat- tazione. Le innovazioni più interes- santi apportate al testo riguardano i nuovi ambiti di applicazione del rito speciale e la disciplina di diritto inter- nazionale, comunitario e pattizio. L. Marini la Chimera Classici del fantastico Il tesoro dei poveri L'Abruzzo fantastico da D'Annunzio a Flaiano a cura di Lucio D'Arcangelo Pagg. 112 - £. 8.000 Horacio Quiroga L'oltre Antologia di racconti Traduzione, introduzione e note di Giuliano Soria Pagg. 120 - £. 8.000 Marino Solfanelli Editore 66100 Chieti - Via G. Armellini 3 - Tel. (0871) 63210 Wolfgang Schluchter Lo sviluppo del razionalismo occidentale. Un'analisi della storia sociale di Max Weber Il Mulino, Bologna 1987, ed. orig. 1979, trad. dal tedesco di Sergio Cremaschi, pp. 319, Lit. 32.000 Pier Paolo Portinaro Max Weber. La democrazia come problema e la burocrazia come destino Angeli, Milano 1987, pp. 92, Lit. 10.000 AA.W. Disincanto e ragione. Filosofia valori e metodo in Max Weber Dedalo, Bari 1987, pp. 277, Lit. 24.000 I volumi di Schluchter e Portinaro si inseriscono in una fase della considerazione critica di Weber che è segnata dall'apparire dei primi volumi dell'edizione critica della sua opera, fase caratterizzata da uno slit- tamento dell'interesse degli interpreti dalle problemati- che di Economia e società a quelle della sociologia della religione e del processo di razionalizzazione. A quest'ultimo Wolfang Schluchter ha dedicato alcuni studi fondamentali: come ricorda lo stesso Portinaro, per Schluchter il processo di razionalizzazione viene da Weber inteso in una triplice accezione. Esso indica, in primo luogo, il prevalere di una razionalità formale tecnico-scientifica che intende dominare le cose me- diante il calcolo; in secondo luogo, razionalizzazione indica la necessità etico-metafisica di sistematizzare la propria collocazione in un mondo che sia dotato di senso; in terzo luogo, ed infine, la razionalizzazione "designa la formazione di una condotta di vita meto- dica risultante dall'istituzionalizzazione di connessio- ni di senso e di interessi" (Portinaro). E al nesso tra protestantesimo ascetico e prevalere della razionalizzazione in questo terzo senso che è dedicata, soprattutto nell'ultima parte, l'opera di Schluchter. In tale prospettiva interpretativa, il nesso tra etica protestante e capitalismo non costituisce né una filosofia della storia universale, né è interpretabile in termini di storia comparativa: piuttosto, "la storia sociale weberiana ricostruisce l'evoluzione della società dalla prospettiva di una particolare tradizione e spiega il suo essersi evoluto così e non altrimenti" (Schlu- chter). Anche il lavoro di Portinaro, come quello di Schlu- chter, assume un punto di vista particolare, riuscendo però ad illuminare l'intera opera del pensatore tedesco. Nel caso di Portinaro, la problematica considerata è la riflessione weberiana sulla democrazia costituzionale come luogo di tensione tra inevitabile dominio della burocrazia nella società di massa e principio rappresen- tativo. Weber viene così collocato, con caratteri di originalità, in una tradizione che va da Tocqueville e Mill a Kelsen e Schumpeter, tradizione che nella demo- crazia vede soprattutto "un insieme di procedure costi- tuzionali atte a regolare la formazione della volontà politica massimizzando la libertà e l'eguaglianza dei cittadini". Il volume della Dedalo, che raccoglie i risultati di un seminario tenuto dal 1982 al 1986 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ha invece un taglio più- generale. I saggi contenuti trattano di: "Significati filo- sofici del concetto weberiano di idealtipo" (B. Centi), Intensionalità ed orientamento categoriale tra Weber e Rickert" (M. Catarzi), "L'economia come 'scienza storico-sociale'. Alcune riflessioni sugli scritti metodo- logici weberiani" (M. Turchetto), "Mutamenti istituzio- nali e classificazione 'logica' delle scienze tra Dilthey, Windelband e Weber" (A. Orsucci), "Razionalità e razionalizzazione: categorie di una modernità imper- fetta" (V. Franco), "Max Weber. Città e metropoli" (A. Meschiari). R. Bellofiore