N TINDICF pag. 51/XI ■■dei libri delmeseHI Economia Gunnar Myrdal, L'equilibrio monetario, Istituto della Enciclo- pedia Italiana, Roma 1987, ed. orig. 1939, trad. dall'inglese di Manni Negro, pp. 370, Lit. 40.000. Il libro di Myrdal, di cui esce ora meritoriamente la prima traduzione italiana condotta sull'edizione ingle- se, ha la sua origine in un testo sve- dese del 1931, poi ampliato nell'edi- zione tedesca del 1933, riproposta senza cambiamenti rilevanti ma con una sostanziale revisione dei para- grafi conclusivi del capitolo quarto e quinto nel volume inglese. Myrdal fa parte di quella che è stata chiamata la Wicksell Connection nella riflessio- ne monetaria degli anni venti e tren- ta di questo secolo, gli anni dell'"alta teoria", secondo l'efficace espressio- ne di Shackle. A Wicksell si rifecero molti di quegli autori che, dopo la prima guerra mondiale, fecero della moneta e del credito gli elementi cruciali per comprendere il processo capitalistico: autori, si badi, tanto di- versi tra loro come Hayek e Keynes. Myrdal, svedese come Wicksell, svi- luppa le teorie del maestro in una direzione che le avvicina molto alla contemporanea elaborazione keyne- siana. Il che, d'altronde, non stupi- sce, dal momento che II Trattato sul- la moneta di Keynes, del 1930, è se- gnato da influssi wickselliani, come anche dalla letteratura in tedesco, ac- cessibile all'economista inglese. La Teoria generale, del 1936, giunge poi, secondo alcuni, a conclusioni simili a quelle di Myrdal, il che non ha mancato di dare origine ad una acce- sa discussione sulla priorità dei risul- Dizionario di economia politi- ca, voi. 12: Impresa. Mercato. Produzione; voi. 13: Econome- tria. Matematica. Boringhieri, Torino 1987, pp. 262 e 196, Lit. 35.000 a volume. Prosegue la pubblicazione dei vo- lumi delDizionario di economia po- litica curato da Giorgio Lunghini con la collaborazione di Mariano D'Antonio. Le voci, come di con- sueto, dopo una definizione del con- cetto data nell'introduzione, sono costituite da una parte che ricostrui- sce storicamente le diverse imposta- zioni dottrinali rilevanti per riper- correre l'uso della categoria nell'ana- lisi economica, e da una seconda par- te che riporta la discussione attuale. Gli autori dei contributi contenuti nei due volumi sono Francesco Silva (Impresa), Antonio Sassu (Mercato), Gianni Vaggi (Produzione), Diego Gambetta (Econometria), Piero Ta- ni (Matematica). R. Bellofiore tati tra scuola di Stoccolma e scuola di Cambridge. L'edizione dell'Istitu- to dell'Enciclopedia Italiana è arric- chita da un lungo (quasi la metà del volume!) saggio di Lapo Berti, "Alle origini della teoria monetaria con- temporanea. Il contributo di Gun- nar Myrdal", che ricostruisce con fi- nezza i percorsi della teoria moneta- ria del primo novecento ed indivi- dua nello sbocco istituzionalista l'a- nalogia più interessante tra le analisi di Keynes e Myrdal. R. Bellofiore La Benetton. Strategia e strut- tura di un'impresa di successo, a cura di Giuseppe Nardin, Edi- zioni Lavoro, Roma 1987, pp. 138, Lit. 14.000. Ormai abbandonata la fase dell'in- tervento militante, il sindacato si va orientando verso ricerche struttura- Economia segnalazioni Dizionario dei termini econo- mici "Il Mondo", Rizzoli, Mila- no 1986, pp. 449, Lit. 18.000. Con un dizionario di economia in cin- que lingue (italiano, inglese, tede- sco, francese, spagnolo) Piero Angela, Quark econo- mia. Per capire un mondo che cambia, Garzanti, Milano 1986, pp. 228, Lit. 19.000. Piero Ferri, L'indebitamento dei paesi in via di sviluppo. Tra cooperazione e crisi petrolifere, Giuffré, Milano 1987, pp. VIII- 253, Lit. 12.000. Renato Brunetta, Spesa pub- blica e conflitto, Il Mulino, Bolo- gna 1987, pp. 154, Lit. 16.000. Carlo Scognamiglio, Teoria e politica della finanza industria- te secondo i tradizionali canoni della ricerca economica quando necessita- no analisi sulla strategia e la struttura di grandi imprese: dopo i volumi sul- la Fiat e sulla Zanussi, commissiona- ti dalla Fiom, è ora il caso dei tre sindacati del tessile-abbigliamento nei confronti della Benetton, caso raro di una grande impresa in un settore parcellizzato e che riesce a realizzare una crescita accelerata no- nostante la maturità del settore. Il volume contiene dapprima un esame minuzioso, con abbondanza di det- tagli, dello sviluppo storico di una impresa nata nel 1956 per produrre maglie di lana per donne e che at- tualmente opera su tutta la gamma dell'abbigliamento casual. La secon- da parte, la più interessante, è un'a- nalisi delle diverse strategie attuate, ponendo particolare attenzione sia a quella di integrazione verticale che, se è pressocché completa dal punto di vista del controllo reale, solo in minima parte corrisponde ad una in- tegrazione tecnica o finanziaria in quanto utilizza massicciamente la subfornitura, sia al marketing dove le, Il Mulino, Bologna 1987, pp. 192, Lit. 18.000. Fabio Nuti, L'analisi costi-be- nefici, Il Mulino, Bologna 1987, pp. 252, Lit. 24.000. Ricerche sull'economia del Mezzogiorno, Atti del Conve- gno in collaborazione con la Fa- coltà di Scienze Politiche dell'Uni- versità di Messina, Taormina 3-4 ottobre 1986, numero monografi- co della rivista "Nord e Sud", an- no XXXIV nuova serie, gennaio- marzo 1987, n. I, Edizioni Scienti- fiche Italiane, Napoli, pp. VII-172, Lit. 17.000. Raffaele Rauty, Donne diri- genti in Umbria (con una bi- bliografia sul lavoro femminile 1975-1986), Quaderni Regione dell'Umbria, Serie Consulta della donna n. 4, Perugia 1987, pp. 95, s. i. p. un ruolo cruciale è svolto dal posse- der una collezione completa cu pro- dotti con una ampia possibilità di combinazioni ed una vasta rete di negozi esclusivi. A. Enrietti Didier Deleule, Hume e la na- scita del liberalismo economi- co, Istituto dell'Enciclopedia Ita- liana, Roma 1986, ed. orig. 1979, trad. dal francese di Marcello Cor- ti, pp. VI-423, Lit. 40.000. L'economia della vita animale (che Enciclopédie equipara alla fisiolo- gia) è una premessa basilare della fi- losofia politica di Hume. Fondata sul metodo newtoniano e su un mo- dello esplicativo che si distingue da quello meccanicistico, nella misura in cui definisce il vivente come una solidarietà attiva e involontaria di elementi in lotta per la sopravviven- za e capaci di adattamento alle varia- zioni interne ed esterne, l'economia della vita animale, includendo un'a- nalisi delle passioni e delle cause mo- rali, continua e si amplia nello studio della natura umana e in quello della società: quest'ultima nasce dall'asim- metria tra bisogni illimitati e scarsità della natura, che spinge gradualmen- te gli individui alla cooperazione, al- la divisione del lavoro e alla fonda- zione della proprietà privata e del governo. Il sorgere di nuovi bisogni permette poi il passaggio di questa solidarietà attiva e involontaria da un'economia di sussistenza ad una di opulenza. E proprio in tale imposta- zione che deve cercarsi la più radica- le opposizione con la dottrina fisio- cratica, per la quale invece le leggi economiche fanno parte di un ordi- ne naturale e provvidenziale, non- ché con l'identificazione tra econo- mia politica ed economia domestica e tra sovrano e padre. M. Guidi Fernando Picchi, Economlcs & Business. Dizionario enci- clopedico economico e com- merciale inglese-italiano italia- no-inglese, Zanichelli, Milano 1986, pp. VII-1333, Lit. 59.800. Mancava sino ad oggi in italiano un dizionario dei termini economici e commerciali nella lingua che è oggi la koinè del mondo occidentale, tan- to più in questo campo. E dunque meritevole lo sforzo dell'autore, che con un lavoro decennale ha messo insieme quest'opera, avendo l'ambi- zione di fornire insieme un lemma- rio dei termini inglesi, un manuale che fornisca un orientamento tra i concetti, le teorie e le istituzioni (so- prattutto anglosassoni), ed un dizio- nario che consenta ii reperimento del termine italiano equivalente a quello inglese (e viceversa). Il testo risente un po' della sua origine e principale destinazione, costituita dalle facoltà di Economia e Com- mercio: difatti i termini, le definizio- ni, le traduzioni rimangono in bilico tra un impostazione economico-po- litica ed una di taglio più aziendale o commerciale, e dunque non sono sempre i più soddisfacenti o i più diretti. Il dizionario di Picchi si se- gnala comunque come un utile pri- mo passo. R. Bellofiore OIKOS Per un'ecologia delle idee Collana diretta da Mauro Ceruti ERVIN LASZLO L'IPOTESI DEL CAMPO ¥ Fisica e metafisica dell'evoluzione ALFONSO M. IACONO L'EVENTO E L'OSSERVATORE Ricerche sulla storicità della conoscenza PIERLUIGI LUBRINA EDITORE BERGAMO • • Lester C. Thurow La soluzione a somma zero. Ipotesi per l'economia di domani Laterza, Roma-Bari 1987, ed. orig. 1986, trad. dall'inglese di Oliviero Pesce, pp. 274, Lit. 24.000 Lester Thurow insegna al prestigioso Massachussets Institute of Technology di Boston. E di quegli economi- sti dal piglio di scrittura agile e brillante, capaci di comunicare al di là della ristretta cerchia degli addetti ai lavori (collabora a "Newsweek" così come a molte altre testate). E, soprattutto, è in grado di coniare espres- sioni ed immagini sintetiche ed efficaci, come quella che gli è valsa la notorietà: La società a somma zero, il titolo del suo libro precedente più famoso, è una di queste. La tesi di quel volume era che il problema degli Stati Uniti consisteva nel rallentamento della crescita della produttività: nel breve periodo era perciò impossi- bile uno sviluppo che a fronte dei vantaggi non compor- tasse perdite di pari ammontare per gruppi sociali anche potenti. Quest'ultima sua opera aggiorna e allarga quel- l'analisi. La aggorna, perché registra il fallimento delle politiche reaganiane, che promettevano crescita senza costi. La allarga, perché tiene conto dei problemi delle altre aree sviluppate, l'Europa — afflitta da una disoccu- pazione crescente — ed il Giappone — eccessivamente dipendente dalla domanda di esportazioni. La soluzio- ne a somma zero, oltre a suggerire rimedi per le diverse aree economiche, consiste, secondo Thurow, in un mag- ! giore coordinamento su scala internazionale delle politi- che valutarie e macroeconomiche: il che è, ovviamente, del tutto condivisibile. Lo è un po' meno il fatto che la i soluzione per gli Stati Uniti consista in buona parte I nell'imitazione del modello di organizzazione sociale giapponese, e per l'Europa nello smantellamento delle garanzie nel mercato del lavoro. Come anche, è certo singolare che il nucleo della proposta di concertazione internazionale sia, un po' illuministicamente, che un paese solo, manco a dirlo l'America, assuma il ruolo di "guida intelligente" dell'economia mondiale, non più I per dare ordini ma per ricercare il consenso. Ma forse I questo è il modo con cui appare il mondo dalle finestre I del Mit. R. Bellofiore I