N L'INDICE pa8 22 ■■dei libri delmeseHI .1' MARIETTI La nuova Cina di Guido Samarani Alessandro Russo, Le rovine del mandato. La modernizzazio- ne politica dell'educazione e della cultura cinesi, Franco Angeli, Milano 1985, pp. 299, Lit. 20.000. Questo libro ripercorre il lungo e travagliato processo di emancipazio- ne e di modernizzazione sul piano della politica culturale ed educativa nel corso del quale la Cina riuscì, a partire dalla seconda metà del secolo di una "nuova democrazia" e di una "nuova cultura"; la fase della costru- zione socialista e il complesso pro- blema della definizione e della crea- zione di una cultura, di una scuola corrispondenti alle nuove esigenze storielle e allo stesso tempo portatri- ci ed ispiratrici di nuovi valori e di nuove concezioni. L'impostazione dell'analisi di Russo pone il marxismo al centro del processo di modernizzazione culturale ed educativa cinese: una scelta, questa, che ha il merito di sot- processo di consolidamento e di rin- novamento socialista che la rivolu- zione culturale ha, in positivo e in negativo, messo in luce. Cionono- stante, la "lettura" che egli stesso fornisce di quel travagliato periodo appare francamente riduttiva rispet- to alla complessità delle questioni aperte, in particolare là dove si ri- propone la tesi di un Mao Zedong sostanzialmente esterno ai processi di burocratizzazione e di degenera- zione del partito e unico, grande ga- rante della purezza politica ed ideo- logica dello stesso e delle possibilità di trasformazione del paese. Comunque, al di là dei dissensi e dei consensi che questo libro potrà raccogliere, esso ci sembra un con- LA CINA E LA SUA PASTA Viaggio guidato dal sinologo Jean Philippe Beja, docente di lingua cinese presso l'Università Paris Vii._ 50 LUGLIO 20 ACOST01986 Pechino, Shanghai, Suzhou, Hangzhou, Shaoxing, Xian, Chengdu, Cantori, Hong Kong Che c'è di più quotidiano del cibo! Attraverso il semplice atto del mangiare si possono cogliere aspetti diversi e fondamentali di un Paese: dalle differenze regionali a quelle tra benessere e povertà, dalle influenze di una tradizione millenaria ai rapidi mutamenti che hanno trasformato la Cina dal 1978 ad oggi. Non pretendiamo con ciò di affermare che i partecipanti al viaggio torneranno in Italia perfetti conoscitori della società più popolosa del mondo, ma speriamo almeno più sensibilizzati ai molti problemi che un miliardo di cinesi affronta quotidianamente. La cucina sarà dunque un pretesto per un contatto più diretto con una realtà così diversa e lontana. HAUTViaggiarbene! Via Gramsci, 10 Torino Tel. 011/51.91.41 telex 216276 HAUTI scorso, a liberarsi dapprima dai vin- coli di arretratezza e di dipendenza imposti dal tradizionalismo confu- ciano e dalla penetrazione straniera, e ad avviare successivamente una fa- se di sviluppo e di trasformazione in cui specificità nazionali e scelta so- cialista vennero ad intrecciarsi pro- fondamente. L'autore analizza tale processo con molta cura, evidenziando in particolare i momenti e i passaggi storici più significativi della fine del vecchio e della nascita del nuovo as- setto politico-ideologico e politico- culturale: i primi, contraddittori tentativi di riforma all'interno (e dall'interno) del potere burocratico- mandarinale; la svolta del Quattro Maggio e il significato di rottura che essa assunse rispetto alla tradizione dominante; l'incontro con idee e teorie diverse, straniere, dal marxi- smo al pragmatismo, dal materiali- smo storico all'evoluzionismo; gli anni della rottura tra comunisti e na- zionalisti, con la cancellazione delle speranze sorte sull'onda della ricerca tolineare con particolare efficacia la continuità e la profondità con cui, nel corso dei decenni, il marxismo ha operato e si è integrato all'inter- no della realtà nazionale. Un mag- giore spazio dedicato, in particolare per il periodo degli anni Venti e Trenta, anche a teorie ed esperienze diverse, antagoniste del marxismo, avrebbe comunque consentito, pro- babilmente, di mettere ancora me- glio in luce il ruolo del marxismo all'interno delle varie fasi storiche, sottolineando ulteriormente diver- sità e differenziazioni nelle ipotesi e nelle scelte culturali, ideologiche ed educative che le forze in campo an- davano compiendo. Se un rilievo importante può tut- tavia essere mosso al libro, questo ri- guarda a nostro parere la parte dedi- cata al periodo della rivoluzione cul- turale. E vero infatti, come sottoli- nea Russo, che in Cina ci si è di fatto rifiutati di affrontare e di ripensare, nel decennio che ha seguito l'ascesa del nuovo gruppo dirigente, i pro- blemi e le difficoltà all'interno del tributo importante e serio alla com- prensione e alla riflessione su que- stioni fondamentali nell'ambito del- la storia della Cina moderna. Il che, in un orizzonte pubblicistico quale quello sulla Cina troppo spesso per- corso da facili esotismi e da improv- visazioni politologiche, ci pare sin- ceramente un merito di non poco conto. □ I confini della politica di Marco Sotgiu AA.W., La frontiera difficile, Editori Riuniti, Roma 1986, pp. 298, Lit. 20.000. La lunga frontiera che — dalla tundra siberaiana alla giungla del sud-est asiatico — divide i due colos- si del "socialismo reale" è l'oggetto del volume curato da Marta Dassù. Vi sono raccolti nove saggi di stu- diosi, giornalisti e ricercatori legati al Cespi (il centro studi sulla politica internazionale del Pei) che esamina- no la situazione e le prospettive dei rapporti sino-sovietici. Con l'apertura all'estero e il "nuovo corso" in politica interna, la Cina popolare sta assumendo una sempre maggiore importanza nella scena politica internazionale. A lun- go temuta dalle due maggiori poten- ze mondiali, che hanno cercato di usarla l'una contro l'altra, la Cina vede ora riconosciuto pienamente il proprio ruolo strategico e diploma- tico sia da Washington che da Mo- sca. E nell'ultimo anno ha contri- buito a questo, in modo determinan- te, anche il rinnovamento in corso all'interno del vertice sovietico, che lascia intrawedere un nuovo ap- proccio da parte del Cremlino verso il grande vicino comunista. La que- stione centrale delle riforme econo- miche cinesi, che pure non costitui- scono un modello per l'Urss né per gli altri paesi asiatici ad economia controllata, è osservata con interesse dalla dirigenza Gorbaciov; ed è ser- vita da esempio (in positivo e in ne- gativo) anche alle recenti riforme vietnamite e da argomento ai soste- nitori delle riforme in Corea del nord. Il volume è però centrato tutto sulla visione internazionale dei rap- porti sino-sovietici e sui problemi che in questi anni hanno causato i maggiori attriti tra i due paesi (dallo sviluppo della grande regione sibe- riana all'occupazione della Cambo- gia da parte del Vietnam). Particolarmente interessante, per comprendere lo sviluppo storico della Cina rivoluzionaria e per spie- gare almeno in parte lo sbocco attua- le, è il saggio ai Enrica Collotti Pi- schei sull'influenza dell'Urss sulla politica interna cinese, dai primi dif- ficili anni della ricostruzione dell'economia devastata dalla guerra civile al tentativo odierno di far con- vivere capitalismo e socialismo in un unico sistema. Quali potranno essere quindi i rapporti sino-sovietici negli anni '80? Molto dipenderà certo dagli equilibri internazionali, dalla disten- sione con l'occidente e poi dal con- solidamento o meno dei nuovi grup- pi dirigenti dei due paesi. Il confron- to militare rimane comunque un'in- cognita; e un capitolo è dedicato proprio all'esame della questione de- gli armamenti e alle caratteristiche — molto differenti — dei due eserci- ti, con dati aggiornati sugli arsenali dei due paesi. Ma la tendenza è innegabilmente al dialogo, non più alla contrapposi- zione netta, che ha avuto spesso mo- tivi più interni che esterni. Un dialo- go che difficilmente potrà interrom- persi dunque, ma che si trova davan- ti a problemi complessi che non sarà facile superare in tempi brevi. □