N 10 rjNDlCfpag XIV ■■dei libri del mesehi Psicologia Giuoco e simbologia degli affetti a cura di Laura Bellisario, Guerini e Associati, Milano 1988, pp. 163, Lit 18.000. Il libro è diviso in tre parti, nella prima è presentato un excursus sulle teorie del gioco dal punto di vista pedagogico, psicoanalitico, cognitivista, nella seconda alcune riflessioni su un'esperienza di supervisione ad indirizzo psicodinamico condotta dalla dott. Rosenholz con alcune educatrici di asilo nido, nella terza alcuni stralci di una psicoterapia di una bambina basata sul gioco. La parte teorica mi sembra decisamente poco chiara; la necessità di concentrare una così ampia panoramica in una trentina di pagine fa sì che il pensiero degli autori citati venga presentato in modo troppo schematico, così da assumere l'aspetto di un insieme di postulati indimostrati che sembrano reggersi sul vuoto. Questo non sarebbe un grave difetto se il libro fosse rivolto a tecnici che dispongono in proprio di conoscenze psicologiche e pedagogiche, ma, diventa una mancanza importante in un'opera che gli autori vogliono rivolta a tutti e, in particolare, a genitori ed educatori in genere. La seconda parte è ricca di spunti interessanti per chiunque si occupi della formazione degli operatori che lavorano con mamme e bambini, ma, come per la prima parte, si pone il problema del pubblico a cui il libro è rivolto. Ad un lettore a cui manchi una preparazione specifica il racconto di esperienze in cui l'educatrice dà significato al gioco e lo utilizza per aiutare il bambino ad elaborare determinati conflitti emotivi, può suggerire l'idea che sia relativamente semplice affrontare "da terapeuti" le difficoltà psicologiche dei bambini. La descrizione della psicoterapia basata sul gioco, in cui i presupposti teorici sono dati per scontati, comporta, ovviamente, un rischio ancora maggiore di stimolare l'onnipotenza latente in ciascuno, trasformando genitori ed educatori in altrettanti pseudo-terapeuti. Ancora un ultimo appunto: se è vero che i bimbi, spontaneamente, affrontano e spesso elaborano attraverso il gioco i loro conflitti emotivi, proprio perché il gioco si pone come spazio libero, perché mai dobbiamo spingere genitori ed educatori a "ficcare il naso" in un ambito che trova la sua funzione e la sua necessità proprio nell'essere libero da intrusioni adulte? Maria Teresa Pozzan Diego Napolitani, Individualità e gruppalità, a cura di Girolamo Lo Verso, Bollati-Boringhieri, Torino 1987, pp. 293, Lit 33.000. Diego Napolitani, Di palo in frasca — Esperienze transizionali. Dai fatti quotidiani alla relazione analitica, Corpo Dieci, Milano 1986, pp.124, Lit 18.000. L'indagine dell'Autore, che aspira all'ambizioso progetto di fondare un'epistemologia delle scienze umane, è centrata sul problema della fondazione del soggetto e sulla sua dialettica con la cultura antropologica ("le matrici") in cui esso si radica e si sviluppa, e da cui emerge. Le matrici non sono dati impersonali o immutabili, collocati nel passato biografico del soggetto, ma frammenti vivi, attivi, di vite altrui, inscritte nella sua mente: sono le intenzioni altrui dentro di lui che agiscono per lui ed anche contro di lui. È l'insegnamento (culturale), ricevuto fin dai primordi, che consente al bambino di strutturarsi come mente umana; ma è lo stesso in-segnamento (essere segnato dentro) ciò da cui la soggettualità individuale è impegnata ad emergere, fin dai primordi e per tutta la vita, per ri-creare il mondo (culturale) ereditato. L'individuo si pone come soggetto quando, attraversando riflessivamente questo "gruppo" interiorizzato di relazioni, lo riconosce come gruppo intemo che lo abita (la "gruppalità interiore"): l'emergerne coincide con Tatto creativo. E se l'individuo non è più concepibile come un'entità data, ma solo come una funzione (la "soggettualità emergente") che si esplica nel districarsi dall'intreccio del ' 'già dato ' ', riconoscendone e ricreandone il senso in percorsi interpretativi, e se il "già dato" è un tessuto relazionale, allora la scienza dell'uomo si pone come scienza delle relazioni umane e del rapporto fra funzioni gruppali e funzioni creative. I modelli individualistici della mente, allora, non tengono più: si deve introdurre un concetto "gruppale" di mente, non nel senso junghiano dell'inconscio collettivo, ma nel senso relazionale, secondo le vie ampliate, dopo Freud, da M. Klein col concetto di identificazione proiettiva (induco nella mente altrui qualcosa che mi appartiene, soprattutto emozioni e spinte all'azione), da Winnicott ("Non ho mai visto un bambino: ho sempre visto un bambino accompagnato da una madre"), e da Fairbaim, col concetto di "introiezione di relazioni". Così la psicoanalisi è riformulata come "gruppoanalisi", non perché debba svolgersi in gruppo, ma perché si rivolge comunque a persone strutturate come intreccio di una "soggettualità" emergente da un "gruppo intemo". Rivisitati alcuni punti cruciali della psicoanalisi, tra cui il mito di Edipo (ripensato secondo le indicazioni del — non citato! — Erikson), l'Autore propone tre modelli secondo cui si esplicherebbero le relazioni umane. Segue l'analisi dei processi di conoscenza, in relazione al problema della creatività. Concludono il volume sette brevi "Commenti" di nove Autori, che vorrebbero porsi come "momento dialogico", ma che colpiscono più per la quantità di sigle delle associazioni di appartenenza (come a dire: "Ci siamo anche noi"), che non per il contributo di pensiero. Più discorsivo il secondo libro: raccoglie le relazioni tenute al seminario "L'uomo e il suo tempo fra conservazione e trasformazione: miti e riti di passaggio", organizzato dal Gruppo di Ricerca in Scienze Umane di Torino. La dialettica fra soggettualità e gruppalità è il destino dell'uomo, ed è più evidente nei momenti cruciali della vita, sanciti nelle diverse culture da specifici miti e riti di passaggio: iniziazione, nascita, pubertà, matrimonio e morte sono i momenti cui sono dedicati i cinque capitoli, piacevoli, ricchi di scorci suggestivi su vasti territori, in un susseguirsi di ponti, rimandi e collegamenti fra discipline e prospettive diverse. Paolo Roccato Bernard Gibello, I disturbi dell'intelligenza nel bambino, Boria, Roma 1988, ed. orig. 1984, trad. dal francese e cura di Maria Luisa Algini, pp. 248, Lit 23.000. L'autore utilizza la propria formazione poliedrica (medica, psicoanalitica, cognitivista) per affrontare i disturbi dell'intelligenza attraverso un approccio ampio e non ideologico. Integrando gli apporti più recenti della psicoanalisi e della psicologia cognitiva con le acquisizioni degli ultimi anni sulla propensione del neonato a conoscere e a comunicare, l'autore rielabora la propria esperienza clinica e arriva a formulare una ipotesi teorica che gli consente di individuare alcuni specifici disturbi dell'intelligenza che chiama "ritardi dell'organizzazione del ragionamento". A tali ritardi l'autore fa risalire le difficoltà relazionali dei pazienti psicopatici che, secondo lui, proprio a causa del loro disturbo intellettivo interpretano in maniera distorta gli stimoli del mondo esterno e vi rispondono in modo inadeguato, provocando negli altri reazioni di rifiuto che innescano in loro vissuti persecutori. Il valore e il fascino del libro non stanno in queste elaborazioni teoriche, peraltro non nuove e già da tempo oggetto di critiche, ma nella capacità davvero singolare di Gibello di utilizzare in modo genuino e coerente prospettive teoriche così diverse. Maria Teresa Pozzan Paul Laurent Assoun, Introduzione all'epistemologia freudiana, Theo-ria, Roma 1988, ed. orig. 1981, trad. dal francese di Enrico Antonini, pp. 236, Lit 28.000. In questo saggio l'A. si propone di ricostruire la genealogia del sapere analitico cercando di cogliere "l'identità freudiana — sono le parole di Assoun — presa nella sua idiosincrasia storica, teorica e pragmatica, analizzandone le origini, i fondamenti, le finalità". L'indagine si snoda in due direzioni: la prima consiste nello studio degli orientamenti epistemologici di Freud, la sua concezione della scienza, la seconda riguarda l'analisi dei modelli di conoscenza che costituirono i riferimenti teorici per la costruzione della metapsicologia freudiana. Nonostante e al di là dei modelli di riferimento, l'A. sostiene che Freud arrivò a costituire un sapere unico e originale, sebbene paradossale, in quanto egli non fu in grado di esprimere "l'inedito dell'inconscio" con un linguaggio altrettanto inedito. "Le parole di Freud non corrispondono all'oggetto che servono ad esprimere" (tr. it. p. 208) e per questo la sua opera è stata spesso fraintesa. Un pregio di questo saggio va a mio avviso ricercato nel fatto che l'A. non si coinvolge nella querelle circa la scientificità della psicoanalisi; ma mira a comprendere il valore e le caratteristiche intrinseche dell'opera di Freud. Un altro pregio, che avvicina tale opera a ricerche più propriamente cliniche, va ricercato nell'importanza attribuita da Assoun alla capacità di osservare di Freud e all'interesse che egli aveva per il fatto singolare piuttosto che per la statistica, quale forma mentis e perciò genesi della scelta dell'oggetto di studio psicoanalitico e della tecnica usata per conoscerlo. Maria Teresa Gallo Psicologia segnalazioni Marta Olivetti Belardinelli, Angoscia paura Fobia Colpa, Città Nuova, Roma 1988, pp. 818, Lit 90.000. Analisi lessicografica dei costrutti Freudiani elencati nel titolo. Adalberto Bonecchi, La saggezza freudiana, Angeli, Milano 1988, pp. 154, Lit 18.000. Excursus su psicoanalisi e tecniche meditative orientali a partire da una prospettiva transpersonale costituitasi in California negli anni '60. Luigi Antonello Armando, L'invenzione della psicologia, Angeli, Milano 1988, pp. 143, Lit 20.000. L'autore dimostra che la nozione di 'scoperta della psicologia' ad opera di Wundt alla fine dell'800 è un falso storiografico di Boring. Riccardo Tedeschi e Giuliana Torre (a cura di), Il primo colloquio con l'adolescente, Cortina, Milano 1988, pp. 217, Lit 28.000. Raccolta di contributi da vari autori (Ammanniti, De Martis, Ferra- dini, Morpurgo ed altri), con una intelligente prefazione di Antonio Alberto Semi. Alberto Angelini, La psicoanalisi in Russia, Liguori, Napoli 1988, pp. 223, Lit 22.000. Storia della precoce diffusione e del precoce declino, per ragioni politiche, della psicoanalisi in Russia. Con una prefazione di Cesare Musatti. Wilfred R. Bion, Gli elementi della psicoanalisi, Armando, Roma 1988, ed. orig. 1963, trad. dall'inglese di Giovanni Hautmann, pp. 127, Lit. 14.000; Id. Apprendere dall'esperienza, trad. dall'inglese di Antonello Armando, Parthenope Bion, Sergio Bordi, pp. 182, Lit. 18.000; Id., Analisi degli schizofrenici e metodo psicoanalitico, trad. dall'inglese di Sergio Bordi, pp. 259, Lit 25.000. Prosegue la ristampa delle opere classiche di Bion iniziata con Esperienze nei gruppi e Attenzione e inte-pretazione. Arte: ANTONIO BUENO f.to 22x25; 75 tavole bianconero; 85 tavole a colori; sovraccoperta plastificata a 4 colori. Pag. 192. L. 50.000 GUTTUSO, Disegni (1932-1986) f.to 21,7x24,3; 12 tavole a colori; 69 disegni; copertina cartonata con sovraccoperta plastificata a 5 colori. Pag. 100. L. 30.000. AA. VV., Una fortezza rinascimentale a Poggibonsi F.to: 22x24,5; pag. 192; riproduzioni bianconero: 387; copertina e sovraccoperta a 4 colori. Pag. 192. L. 20.000. Materiati di letteratura: GIUSEPPE GIACALONE Saggio critico su Ignazio Buttitta pag. 80. L. 9.500 Materiali di filosofia: LORELLA CEDRONI La paura nel potere (Saggio) Pag. 144. L. 16.000_ ENZO DI GIACOMO Il Marxismo Italiano Analisi e critica con particolare riferimento ai problemi dell'organizzazione e della strategia ai fini della trasformazione in Gramsci, Togliatti e Berlinguer. Pag. 208. L. 15.000 MANUELA MAGGINI ARREGHINI Nel paese di Galileo (Saggio) Pag. 120. L. 15.000 SEBASTIANO ZAVATTIERI Filosofia e sapienza cristiana nella riflessione di Mario Sturzo Pag. 336. L. 25.000 Pedagogia Psicologia Didattica: BENITO PELUSO Compendio di psicopatologia Pag. 112. L. 16.000. SANTA SPINELLI Manuale per concorso magistrale Pag. 164. L. 18.000. Scrittori Italiani Contemporanei: TARCISIO BERTOL1 L'armata contadina (Romanzo) Pag. 232. L. 22.000 L'armata in camicia nera (Romanzo) Pag. 224. L. 20.000 L'armala della disfatta (Romanzo) Pag. 304. L. 24.000 VITO SALATINO Irma di Salenl (Romanzo) Pag. 248. L. 25.000 ANGELO VISOCCHI Li valle del ciliegio (Romanzo. Ed. ril.) Pag. 144. t. 16.000 Piccola Biblioteca Lalli LUCA CANALI, Fuoco di fila (Poesie) Pag. 176. L. 10.000 GIUSEPPE GIACALONE D dritto del rovescio (Racconti umoristici) Pag. 120. L. 15.000 MADAROS, Poesie (Trad. di Loretta Vandi) Pag. 96. L. 12.000 LA GINESTRA Collana a cura di LUCA CANALI NINO BORSELLINO Il socialismo della "Ginestra" Poesia e poetiche leopardiane Pag. 120. L. 15.000. VANNA GAZZOLA STACCHINI II critico errante Pag. 240. L. 20.000 ALBERTO GASTON La psiche ferita Pag. 96 L. 15.000 r La LALLI EDITORE esamina, per le proprie collane di Saggistica (storia, politica, filosofia, critica letteraria, ecc.) e di Letteratura (romanzi, raccolte di racconti e di poesie, teatro e varia) opere da pubblicare entro i prossimi 12 mesi. È una iniziativa di carattere editoriale e non un premio letterario. Per ulteriori informazioni e chiarimenti, scrivere o telefonare a: Via Fiume, 60 53036 POGGIBONSI (SI) Tel. (0577) 93.33.05