n 0 riNDICFpag 9 ■■dei libri del meseH Intervento H peso degli editori di Eugenio Garin Un libro recente di un raffinato editore palermitano (Gaetano Volpi, Del furore d'aver libri, con una nota di Gianfranco Dioguardi, Sellerio, Palermo 1989) richiama l'attenzione su una impresa editrice padovana particolarmente attiva nella prima metà del Settecento: la Volpi-Comi-niana. Avviata nel 1717 dai due fratelli Giannantonio e Gaetano Volpi, fu vivacemente produttiva fino al 1756, poi languente con gli eredi fino al termine del secolo, ma a tempo per lanciare le Poesie ultimamente scoperte dall'Ossian e l'Elegìa sopra un cimitero di campagna del Gray, trasportato in verso italiano dall'abate Melchiorre Cesarotti. Il suo significato non è tanto nell'avere ripresentato Poliziano o Fracastoro, il Navagero e il Paleario, il Sannazaro e il Tasso, le polemiche galileiane e il Morgagni. Il suo più profondo valore sta in una sottile operazione intellettuale, fra Padova e Venezia, attenta al rilancio della cultura umanistica nella sua spinta liberatrice, e interessata insieme agli sviluppi della rivoluzione scientifica., Insomma, sullo sfondo della interpretazione settecentesca del Rinascimento — si pensi solo al Discorso preliminare di D'Alembert, si presentano la nuova scienza e, in particolare, le scienze della vita, e poi, un po' in sordina, l'Università di Padova e i circoli veneziani, fra gli abili maneggi accademici di Leibniz, le raffinatezze culturali di Antonio Conti, il cartesianismo attardato e le crisi religiose dell'abate professor Fardella, mentre la tipografia del Seminario preparava l'edizione latina delle opere ottiche di Newton. Insomma non un episodio minore di storia dell'editoria, o una curiosità erudita, ma un capitolo affascinante di storia della cultura, in un intreccio in cui traspaiono alcune linee del dibattito europeo insieme agli echi di un'antica università: un modo di fare la storia capace di mettere a fuoco l'organizzazione della cultura nei suoi vari aspetti, e precisi interessi, ricostruendo in concreto i nodi di un dibattito sotteso, e le sue articolazioni pratiche nascoste. Eppure, tranne alcuni casi particolari, e a volte eccezionali, come per esempio Aldo Manuzio, o l'officina di Plantin ad Anversa, una storiografia attenta al costituirsi di nuove comunità del sapere, magari comunità dai forti contenuti religiosi, intorno agli editori, non è ancora così soddisfacente come sarebbe augurabile. Sappiamo che si riunivano dotti di varie provenienze, maestri universitari e sacerdoti, studiosi dalle competenze e dalle lingue diverse: eppure vorremmo sapere di più su queste nuove comunità della ricerca e della cultura. Certo, ricercatori benemeriti hanno raccolto notizie preziose sugli editori cinquecenteschi di Basilea; ma quando scorriamo i massicci in-folio che raccolsero e diffusero in Europa nei secoli le opere complete degli umanisti, da Petrarca in poi (e spesso le leggiamo ancora nelle riproduzioni anastatiche di quelle stampe), vorremmo anche veder rivivere davvero quel febbrile lavoro di raccolta, quell'organizzazione in tutti suoi aspetti: dalla formazione dei volumi, dai criteri delle edizioni, dalla loro storia, fino agli intendimenti di fondo, al perché delle manipolazioni. Non è solo un tessuto culturale comune da ritrovare: è una storia di incontri, di circolazione delle idee, mentre le copie degli in-folio censurate dagli inquisitori, con i nomi can- cellati, con le parole soppresse o mutate, con le pagine tagliate — e qualche volta pagine di pontefici — ci pongono davanti agli occhi tutta la forza che il libro ha acquistato, e il pericolo che viene rappresentando, come strumento di lotta o mezzo di persuasione. Il carattere rivoluzionario della stampa, la sua organizzazione incidono sulla cultura, la cultura moderna, è indisgiungibile dal libro e dalla sua produzione e circolazione; di conseguenza è indispensabile farne con compiutezza e rigore la storia, dando a questa storia il rilievo che le compete, accanto a quella delle scuole, degli istituti di ricerca e delle accademie. Una storia d'Italia, e quindi della vita e della cultura italiana, che dopo l'Unità continui a non riservare paragrafi alle edizioni Sonzogno, o a Tre-ves e a Zanichelli, o a Bocca, per fare solo i primi nomi che vengono alla mente dopo quelli consacrati dei Pomba, dei Le Monnier, dei Barbera, non è più ammissibile anche se, in fondo, continua a farsi. Ad esempio stupisce che in questo dopoguerra, che si avvia ormai al mezzo secolo, nel campo della storia delle idee, e dalle ideologie, mentre si sono moltiplicati studi e indagini, sintesi e convegni, sulle vicende del positivismo in Italia, sul suo fiorire, entrare in crisi ed essere sconfitto, non si sia mai sentito il bisogno di mettere a fuoco vicende di libri e di traduzioni, di periodici e di volgarizzazioni, di collezioni di opere e della loro diffusione. Sempre a proposito dell'età del positivismo, poiché sul positivismo mi fermerò a mo' d'esempio, vista l'importanza allora della psichiatria, si sono studiati matti e manicomi, ma non case editrici ed editori. Dello psichiatra Enrico Morselli ormai si sa quasi tutto, al suo editore Dumolard, fra i primi a lanciare in Italia le maggiori opere di Spencer, si è dedicata molto minore attenzione. Dumolard, anzi i Fratelli Dumolard non occupano davvero un posto da poco, anche se travolti dalla crisi della produzione libraria del 1888. La loro Biblioteca Scientifica Intemazionale assegna un posto di rilievo in Europa alla scienza e alla filosofia italiane. In parallelo alla Bibliothèque Scientiphique Internationale di Alcan con cui ha autori e volumi comuni, in un'impresa che lo unisca a Inghilterra, Germania e America, Dumolard pubblica e diffonde opere come Mito e scienza di Vignoli, e con Vignoli, Lombroso e Morselli, Mantegazza e Buccola, Canestrini e Sergi e, insieme, Jevons e Berthelot, Bain e Spencer, Quatrefages e Lokkyer. Della crisi del positivismo, dell'inquietudine, e anche dello smarrimento, che ne emerge, non è difficile trovare quasi uno specchio, fra la fine del secolo e la prima guerra mondiale, nelle due un tempo celebri collezioni dei Fratelli Bocca editori in Torino: la Piccola Biblioteca e la Bi- blioteca di scienze moderne. Già molto caratteristici i due autori contemporaneamente prediletti e proposti da Bocca: Nietzsche e Spencer. Di Spencer presenterà in italiano gran parte delle opere, e quasi tutte le maggiori. Le altre, inalberate quasi a vessillo di un preciso orientamento, andranno affiancate a Nietzsche, di cui Bocca aveva già pubblicato nel 1898 Al di là del bene e del male e nel 1899 Così parlò Zarathustra. Con le opere di Nietzsche e Spencer ecco Schopenhauer e, insieme, Stirner, ma anche James e Mach. Fra i politici Kautsky (sequestrato nel '98) e molto Loria. Infine tutti i positivisti in crisi e il modernismo. Una lettura in trasparenza di circa due decenni della produzione Bocca consente di cogliere in tutte le sue sfumature la difficile transizione fra positivismo in crisi ed egemonia idealistica. Alla storia di questa crisi non dovrebbe mancare una postilla estremamente significativa circa la sua diffusione diciamo così popolare, a scrivere la quale giova soprattutto, di nuovo, un editore. Mi riferisco all'opera di penetrazione della Casa Editrice Sonzogno, soprattutto attraverso i volumetti scientifici e filosofici della Biblioteca del popolo, avviata nel 1875, venti volumetti l'anno di 64 pagine fittissime ciascuno. Scanditi fra gli ultimi anni dell'Ottocento e i primi del Novecento, sono testi che è necessario leggere e studiare per capire la disseminazione di certe idee, la loro penetrazione, le loro deformazioni: il loro, a un certo momento, essere nell'aria. Costituiscono quasi l'alone di talune posizioni essenziali. Chi guardi il filo che guida quelle scelte, come in genere, per alcuni decenni, gran parte, delle scelte Sonzogno (periodici compresi, individua un itinerario molto preciso: dall'illuminismo al positivismo e al razionalismo scientifico, con un appello costante ai grandi, ai classici, a quelli di cui non si può fare mai a meno. Purtroppo le bombe incendiarie che nell'agosto del '43 distrussero tutto della Sonzogno in via Pasquiro-lo a Milano, archivio compreso, hanno reso ben arduo il lavoro dello storico. All'altro capo della penisola, a Palermo, fra la fine del secolo e il secolo nuovo, simile e diversa, ricca di elementi centro-meridionali, un'altra casa editrice ha pesato fortemente sul moto della cultura, quasi mediando fra eredità ottocentesche e secolo nuovo, Sandron, di cui colpisce lo stesso strutturarsi delle collezioni in cui si riflettono interessi e temi che già disegnano il cammino di quello che diventerà il più decisivo editore di una nuova egemonia culturale: Laterza. Non mi soffermerò sul peso che Laterza ha avuto nelle discipline storico-morali e nell'assicurare la loro egemonia nella nuova cultura del Novecento, che fu la caratteristica della sua prima stagione e neppure toccherò del suo confronto con gli editori dell'idealismo, quali il Vallecchi di Codignola o La Nuova Italia, o con coloro che vennero affermando, pur in opposizione al fascismo, orientamenti diversi o contrastanti, come Einaudi nascente, o la filosofia di Banfi alla Bompiani. Dire di tutto questo sarebbe anche riproporre il nodo fascismo-cultura, così come oltrepassare la metà del secolo significherebbe affrontare le morti e le trafigurazioni degli editori, un altro capitolo insieme di storia della politica e della cultura nei loro complessi e tormentati rapporti, e di come il problema della libertà della cultura possa riproporsi, con asprezza e drammaticità estreme, anche nelle demo- Ringrazìamo l'autore e la casa editrice Laterza che ci hanno consentito di pubblicare questo testo tratto dalla conferenza tenuta il 12 maggio 1989 a Torino, in occasione del Salone del Libro. Istituto Suor Orsola Benincasa Napoli Memorie agili e tempestive proposte ad un pubblico più vasto e ad un confronto allargato: il frutto del lavoro culturale e di ricerca svolto nell'Istituto Suor Orsola Benincasa Interventi Collana diretta da Antonio Villani G. Amendola, Antonio Gramsci nella vita culturale e politica italiana A. Ardigò, Crisi economica e sicurezza sociale G. Giugni, Aspetti istituzionali della giungla retributiva M.C. Barbiero, Psicologia e didattica M. Cesa Bianchi, Scuola e formazione P. Salvucci, L'eroe in Hegel S. Cotta, Europa: fantasma o realtà? V. Frosini, Ordine e disordine nel diritto M. Pomilio, Preistoria di un romanzo E. Opocher, Filosofia e potere D. Fazio, Il Dipartimento Universitario. Comparazione intemazionale ed esperienza italiana P. Grossi, L'inaugurazione della proprietà moderna N. Bobbio, Contratto sociale oggi G. Petrocchi, Cultura letteraria e musica nel primo trentennio del secolo E. Caianiello, Da Newton ad Einstein I. Alighiero Chiusano, La vita come ordalia H. Albert, Scienza e ragione critica A. Del Noce, L'interpretazione transpolitica della storia contemporanea R. Treves, La sociologia del diritto in Italia oggi F.D. Busnelli, Il diritto civile tra codice e legislazione speciale V. Cappelletti, Alle origini della 'philo- sophia anthropologica ' C. Magris, Quale totalità M. Gentile, Ragione e intelligenza R. Haller, Tra soggettivismo e oggettivismo A. Gargani - M. Freschi, Kafka oggi (1883-1983) L. Pasinetti, La ricchezza delle nazioni A. Vallone, Croce e Dante T. Gregory, Etica e religione nella critica libertina M. Riedel, Fra mito e scienza. L'inizio della filosofia greca E. Zolla, Il sincretismo M.D. Grmeck, Nuove prospettive per la storia delle malattie antiche A. Vallone, Cultura e memoria in Dante R. Assunj-o, C. Cesa, M. Corsi, R. Franchini, V. Verrà, Le lettere di sca-ravelli a un amico fiorentino W. Beierwaltes, Pensiero dell'uno K.-O. Apel, Il logos distintivo della lingua umana AA.VV., Kelsen oggi M. Pomilio, Edoardo Scarfoglio V. Mathieu, L'avventura, spirito dell'Europa A. Negri, A. Comte filosofo dell'era industriale Lezioni Collana diretta da Antonio Villani R. Koselleck, Accelerazione e secolarizzazione E. Garin, Da un secolo all'altro A. Villani, Le "chiavi" del postmoderno. Un dialogo a distanza C. Bo, Gabriele D'Annunzio P. Alatri, D'Annunzio mito e realtà R. Assunto, Leopardi e la nuova Atlantide E. Berti, Analitica e dialettica nel pensiero antico L. Anceschi, La poetica di Gracidn in Europa G. De Rosa, La vita religiosa nel Seicento A. Del Noce, Secolarizzazione e crisi della modernità G. Petrocchi, Il tramonto della luna L. Piccioni, "Le Sepolcrali". Dimensioni dell'alterità R. Sirri, Sopra un basso rilievo antico sepolcrale M. Guglielminetti, Tristano. L'inquisitore e il rogo F. Ulivi, Linee per un ritratto di Manzoni L. Blasucci, Sopra il ritratto di una bella donna U. Dotti, Dal diario alla poesia. Un'elegia duecentesca dell'Alcyone E. Bonora, Ancora sulla lettera a Marco Coen D. De Robertis, L'edizione Starita A.M. Mutterle, La prosa delle Vergini delle rocce L. Pellicani, Secolarizzazione e rivoluzione. Marx e la morte di Dio E. Paratore, Aspetti della personalità del D'Annunzio F. Ulivi, La maschera senza il volto R. Sirri, Il seme degli esuli napoletani nelle opere giovanili del Manzoni V. Cappelletti, La storia della scienza come dialettica di paradigmi G. Petrocchi, La Leda senza cigno W. Binni, Pensiero e poesia nell'ultimo Leopardi L. Pareyson, La libertà e il nulla G. Leonardi, Montale, Zanella e la "colpa" moderna O. Zecchino, Il problema penale nelle lettere di Mancini a Mamiani P. Gibellini, "Alcione": quasi un diario A. Villani, Pasquale Stanislao Mancini meridionalista d'Europa FRONTIERA D'EUROPA Il pensiero del Mezzogiorno d'Italia Testi e Studi Collana diretta da R. Ajello e A. Villani G.B. Vico Institutiones oratoria (Prima edizione integrale critica delle Lezioni universitarie di Vico) di prossima pubblicazione: G.B. Della Porta, Metoposcopia, rist. anastatica G.B. Della Porta, De humana Physiognomonia, rist. anastatica B. Telesio, De rerum natura iuxta propria principia (1570), rist. anastatica INTERVENTI - Edizione e distribuzione GUIDA EDITORI Napoli LEZIONI - Edizione e distribuzione ESI Napoli FRONTIERA D'EUROPA - Edizione Istituto S.O. Benincasa, distribuzione N.E.S. via E. De Nicola 27 80026 Casoria (Napoli) ISTITUTO SUOR ORSOLA BENINCASA Via Suor Orsola 10 80135 NAPOLI Tel. 081 412908-400070